Il Paesaggio come Terzo Educatore La natura multifaccettata del paesaggio influisce nello sviluppo infantile a livello sociale, personale e culturale, aspetti che possono essere favoriti quando la progettazione mira a questo scopo. Considerando l’interdisciplinarietà del tema, la tesi è stata svolta attraverso l’approfondimento di conoscenze bibliografiche nelle aree affini alla tematica della ricerca, utilizzandosi di studi di caso in ambito nazionale e Internazionale che mettono in relazione i bambini e il paesaggio. La struttura e il linguaggio della tesi hanno acquistato un carattere ludico, il quale si è trasformato nel filo conduttore dell’approccio metodologico e terminologico dei contenuti affrontati. Come risultato della presente ricerca sono descritte alcune strategie che possono contribuire all’appropriazione degli spazi pubblici da parte dell’infanzia tramite il gioco, rendendo gli spazi accessibili e adeguati in termini di ambiente e attrezzatura, senza reprimere le inclinazioni naturali dei bambini. La conclusione di questo studio prevede che la progettazione per l’infanzia deve acquistare un carattere più intimo, appropriabile e con la partecipazione degli utenti rispetto lo spazio e l’attrezzatura ludica, il che non necessariamente implica nella concretizzazione di grande opere. Sotto quest’orientamento si parte dell’infanzia per raggiungere anche altri gruppi meno favoriti del contesto urbano, restituendo il carattere plurale della città.

Il paesaggio come terzo educatore: il gioco in città

ALBINO SMANIA, ELISA
2018

Abstract

Il Paesaggio come Terzo Educatore La natura multifaccettata del paesaggio influisce nello sviluppo infantile a livello sociale, personale e culturale, aspetti che possono essere favoriti quando la progettazione mira a questo scopo. Considerando l’interdisciplinarietà del tema, la tesi è stata svolta attraverso l’approfondimento di conoscenze bibliografiche nelle aree affini alla tematica della ricerca, utilizzandosi di studi di caso in ambito nazionale e Internazionale che mettono in relazione i bambini e il paesaggio. La struttura e il linguaggio della tesi hanno acquistato un carattere ludico, il quale si è trasformato nel filo conduttore dell’approccio metodologico e terminologico dei contenuti affrontati. Come risultato della presente ricerca sono descritte alcune strategie che possono contribuire all’appropriazione degli spazi pubblici da parte dell’infanzia tramite il gioco, rendendo gli spazi accessibili e adeguati in termini di ambiente e attrezzatura, senza reprimere le inclinazioni naturali dei bambini. La conclusione di questo studio prevede che la progettazione per l’infanzia deve acquistare un carattere più intimo, appropriabile e con la partecipazione degli utenti rispetto lo spazio e l’attrezzatura ludica, il che non necessariamente implica nella concretizzazione di grande opere. Sotto quest’orientamento si parte dell’infanzia per raggiungere anche altri gruppi meno favoriti del contesto urbano, restituendo il carattere plurale della città.
6-mar-2018
Italiano
gioco; bambini; spazio pubblico; inclusione; riappropriazione
DI CARLO, Fabio
CELESTINI, GIANNI
CAPUANO, Alessandra
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Tesi dottorato Smania

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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/89478
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-89478