Questa tesi tratta uno studio di caso sulle trasformazioni territoriali indotte dalla concessione ad un privato di parte di una riserva naturale nel Delta del fiume Senegal. Lo studio desidera mettere in questione il discorso dominante sulle acquisizioni di terra su larga scala che rappresenta gli attori come unità omogenee. Così facendo “lo stato”, “la compagnia” e la “comunità locale” ad esempio vengono resi soggetti statici e caratterizzati da rapporti di potere predeterminati. In contrapposizione a questi argomenti, la proposta teorica alla base di questo lavoro è di guardare alle acquisizioni di terra su larga scala attraverso l’approccio relazionale al territorio e alla territorialità di Claude Raffestin, integrandolo con lo strumento analitico delle Zones of Intermediality di Sandra Evers. Zones of Intermediality viene qui usato per analizzare i repertori discorsivi e le razionalità territoriali che possono sfuggire da grandi narrazioni. Quindi questo studio analizza le variazioni nel posizionamento degli attori, le loro interconnessioni e le risposte divergenti di gruppi di contadini, pastori ed agro-pastori ad un progetto di territorio imposto dall’alto. Inoltre la tesi vuole dimostrare come lo studio delle acquisizioni di terra su larga scala a livello micro permetta di decostruire le narrazioni semplicistiche che parlano di “minacce globali a territori locali” mettendo in luce il valore delle complessità locali nell’attrarre o mediare le dinamiche transnazionali di accumulazione delle risorse. Sostengo che Zones of Intermediality, analizzando le dinamiche di mediazione intrinseche al potere e le pratiche discorsive, possa ampliare la capacità del modello di Raffestin nel cogliere le idee e le pratiche territoriali della quotidianità.
Blind Date: Pastoralists meet agribusiness in the Senegal River Delta
CIRILLO, DAVIDE
2016
Abstract
Questa tesi tratta uno studio di caso sulle trasformazioni territoriali indotte dalla concessione ad un privato di parte di una riserva naturale nel Delta del fiume Senegal. Lo studio desidera mettere in questione il discorso dominante sulle acquisizioni di terra su larga scala che rappresenta gli attori come unità omogenee. Così facendo “lo stato”, “la compagnia” e la “comunità locale” ad esempio vengono resi soggetti statici e caratterizzati da rapporti di potere predeterminati. In contrapposizione a questi argomenti, la proposta teorica alla base di questo lavoro è di guardare alle acquisizioni di terra su larga scala attraverso l’approccio relazionale al territorio e alla territorialità di Claude Raffestin, integrandolo con lo strumento analitico delle Zones of Intermediality di Sandra Evers. Zones of Intermediality viene qui usato per analizzare i repertori discorsivi e le razionalità territoriali che possono sfuggire da grandi narrazioni. Quindi questo studio analizza le variazioni nel posizionamento degli attori, le loro interconnessioni e le risposte divergenti di gruppi di contadini, pastori ed agro-pastori ad un progetto di territorio imposto dall’alto. Inoltre la tesi vuole dimostrare come lo studio delle acquisizioni di terra su larga scala a livello micro permetta di decostruire le narrazioni semplicistiche che parlano di “minacce globali a territori locali” mettendo in luce il valore delle complessità locali nell’attrarre o mediare le dinamiche transnazionali di accumulazione delle risorse. Sostengo che Zones of Intermediality, analizzando le dinamiche di mediazione intrinseche al potere e le pratiche discorsive, possa ampliare la capacità del modello di Raffestin nel cogliere le idee e le pratiche territoriali della quotidianità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/89830
URN:NBN:IT:UNIPD-89830