Una delle questioni rilevanti dell'indagine sperimentale in psicologia riguarda l'interazione tra i vari sistemi cognitivi e i sistemi affettivo-emozionali. L'idea che ciò che vediamo sia influenzato dal nostro stato interno emotivo e motivazionale ha interessato tutti coloro che sono inclini a considerare interconnessi a livelli di elaborazione profonda alcune funzioni mentali. Phelps, Ling e Carrasco (2006) hanno effettuato un esperimento che consisteva nel mostrare ai soggetti quattro griglie sinusoidali contemporaneamente, tre di esse (i distrattori) erano orientate verticalmente ed una (il target) veniva inclinata di 8° in senso orario od antiorario. I livelli di contrasto delle griglie venivano variate ad ogni trial. Ai partecipanti veniva chiesto di localizzare il target il più velocemente possibile. Le prove erano precedute da una rapida presentazione di un viso con un‟espressione neutrale o spaventata. La logica dell'esperimento era che se l'emozione è in grado di influenzare positivamente la capacità percettiva, la discriminazione del target sarebbe dovuta essere più accurata dopo la presentazione della faccia spaventata. I risultati hanno confermato la validità questa ipotesi: la prestazione migliorava del 3% dopo la presentazione del viso spaventato. Altri studi sull'attenzione acustica, tramite l‟uso della tecnica dell'ascolto dicotico, hanno invece dimostrato che, applicando 2 cuffie ad un soggetto, e trasmettendo un messaggio in una cuffia e un altro messaggio nell'altra cuffia e dicendo al soggetto di prestare attenzione solo ad uno dei due messaggi, del messaggio a cui non si è prestato attenzione non è ricostruibile niente del contenuto, ma solo alcune caratteristiche superficiali. Anche se le persone spesso riferiscono di essere inconsapevoli delle informazioni 37 presentate nell'altra cuffia, tendono a notare particolari salienti, come parole a contenuto emotivo o il suono del loro nome (Most, 2009). E‟ stato quindi dimostrato che gli stimoli ad alto valore emotivo, anche quando non vengono percepiti consapevolmente (perché ad esempio sono stati mascherati), possono determinare delle risposte di attivazione fisiologica e cognitiva. Come è stato affermato in precedenza, sia le ricerche sulla psicologia della cognizione e quelle sulla psicologia delle emozioni hanno utilizzato il costrutto teorico di arousal. L'attivazione o arousal è una reazione d‟allarme normale nell‟essere umano che si scatena in presenza di uno stimolo pericoloso o stressante per l‟individuo. Essa si manifesta come un‟attivazione generalizzata delle risorse individuali ed ha la funzione di aiutare la persona ad affrontare e superare le difficoltà, reali o percepite. Se da un lato sono stati innumerevoli studi sull'arousal indotto sperimentalmente mediante procedure di laboratorio a cui il soggetto viene sottoposto (come l‟uso di sequenze video, di film, di realtà virtuali o di brani musicali) e che producono materiale emotivo che si potrebbe definire „semi-naturale‟, non sono stati adeguatamente esaminati gli effetti di materiale attivante sui processi di categorizzazione percettiva. Altri studi si sono concentrati sullo stato emotivo indotto dalla presentazione di figure a contenuto emotivo. Utilizzando indici quali il riflesso di trasalimento ("startle") - una risposta motoria di tipo multicomponenziale a stimoli brevi, improvvisi e di forte intensità - ed il riflesso di ammiccamento palpebrale ("eyeblink") - provocato da una stimolazione (come il contatto o un corpo estraneo) della cornea, da una luce intensa (in questo caso si parla di riflesso ottico) o da suoni con intensità maggiore di 40-60 dB - un‟ampia quantità di dati ha mostrato che gli individui sono più veloci a rilevare stimoli che elicitano o rappresentano sentimenti di paura (facce che esprimono tale emozione), rispetto a quelli neutri (Smith, Bradley & Lang, 2005; Sutton et al., 1997). Tali risultati sono stati ottenuti utilizzando nei setting sperimentali strumentazioni 38 quali l'International Affective Picture System (IAPS). Lo IAPS sviluppato da Lang, Bradley e Cuthbert (1977) è un set di centinaia di fotografie a colori emozionalmente evocative, di differente e vario contenuto semantico, che include per ogni stimolo fotografico valori normativi (media e deviazione standard) di piacevolezza, attivazione e controllo raccolti su campioni ampi di popolazione e differenti per genere, età, cultura. Lo IAPS è stato costruito con lo scopo di offrire un ampio set di stimoli emotigeni standardizzati da utilizzare nelle ricerche sulle emozioni e sull‟attenzione. L‟utilizzo di questo strumento offre infatti allo sperimentatore la possibilità di effettuare un controllo sperimentale sulla scelta degli stimoli emotigeni, facilitando inoltre la comparazione con i risultati ottenuti in altri studi. La valutazione di piacevolezza, attivazione e controllo delle immagini dello IAPS avviene tramite il Self Assessment Manikin (SAM) (Bradley & Lang, 1980, 1994). Il Self Assessment Manikin (SAM), sviluppato da Bradley e Lang (1980), è uno strumento che consente una valutazione soggettiva da parte dei partecipanti dell‟esperienza emozionale percepita. La valutazione di piacevolezza, attivazione e controllo delle immagini dello IAPS avviene tramite il Self Assessment Manikin (SAM) (Lang, 1980). Il Self Assessment Manikin (SAM), è essenzialmente uno strumento che consente una valutazione soggettiva da parte dei partecipanti dell‟esperienza emozionale percepita. Esso è costituito da due scale grafiche a 9 punti, una usata per valutare la valenza (stato emozionale da 1- spiacevole a 9-piacevole) e l‟altra l‟arousal (grado di attivazione emozionale da 1- calmo a 9- attivato) degli stimoli. I diversi punti della scala sono rappresentati omini stilizzati la cui espressione indica, per la valenza, a un estremo emozioni positive e all‟estremo opposto emozioni negative; per l‟arousal l‟omino ha, ad un estremo, un‟espressione di estrema calma e all‟altro un‟espressione di estrema attivazione. Compito di chi risponde è apporre una crocetta in corrispondenza dell‟omino che più rappresenta valenza ed arousal dell‟emozione provata nell‟osservare ciascuno stimolo. Possono essere scelte anche le posizioni intermedie tra un omino e l‟altro. 39 Presumibilmente, il significato edonico di un input percettivo è valutato automaticamente, implicando stime veloci e preattentive, indipendenti dalla consapevolezza o intenzione del soggetto (Smith, Bradley & Lang, 2005). La veloce valutazione del significato affettivo è funzionale nel consentire rapide ed appropriate reazioni appetitive o avversive agli stimoli presentati. Gli organismi capaci di apprendimento, infatti, hanno il vantaggio di usare suggerimenti, forniti dall‟ambiente, per anticipare potenziali risposte adeguate. Ciò permette la mobilitazione di risorse preparatorie (metaboliche, comportamentali, mentali) utili a difendersi o ottimizzare i benefici provenienti dal contesto, aumentando le capacità adattive dell‟individuo (Smith, Bradley & Lang, 2005). In aggiunta, esperimenti derivanti dalla cosiddetta “broaden and build theory” - la quale afferma che le emozioni positive amplifichino il vissuto soggettivo dell‟individuo, incoraggiando i pensieri esplorativi e le azioni ed allargando il campo di attenzione – hanno scoperto che induzioni di stati d'animo positive fanno sì che gli individui si focalizzino su aspetti "globali" dell'informazione visiva piuttosto che su aspetti "locali" (Fredrickson, 1998; Most, 2009). L'essere felici è più probabile che ci porti ad usare stereotipi ed informazioni categoriali nel formulare giudizi sugli altri. Viceversa, quando siamo tristi ci focalizziamo sul comportamento o forniamo informazioni dettagliate senza far riferimento a categorie globali (Zadra & Clore, 2011). Il lavoro di tesi si è incentrato sullo studio di situazioni emozionali prodotte tramite presentazione di immagini e del loro effetto sul riconoscimento percettivovisivo. La reattività emozionale, in particolare a stimoli spiacevoli, svolge un ruolo importante in alcune teorie psicofisiologiche. Pertanto, lo scopo del presente studio è quello di indagare come stimoli visivi a differente contenuto emozionale modulino il processo di riconoscimento degli stimoli, o meglio, come gli stati di attivazione indotti influiscano sul riconoscimento di figure variamente frammentate. L‟intento è quello di esaminare la possibile interazione tra l'attività percettiva di 40 riconoscimento di stimoli prodotti da Snodgrass e Vanderwart (1977) (stimoli frammentati) e l'attività emozionale indotta sperimentalmente tramite la somministrazione di particolari immagini emotigene e variamente attivanti. In particolare, la ricerca ha avuto l'obiettivo di indagare gli effetti eventuali che la visione di immagini IAPS ha sulla riconoscibilità di figure frammentate a vario livello di categorizzazione, considerando sia la correttezza della performance che la velocità di risposta.

L'influenza delle componenti emozionali sulla categorizzazione percettivo-visiva di figure degradate

PALLESCHI, CLAUDIA
2016

Abstract

Una delle questioni rilevanti dell'indagine sperimentale in psicologia riguarda l'interazione tra i vari sistemi cognitivi e i sistemi affettivo-emozionali. L'idea che ciò che vediamo sia influenzato dal nostro stato interno emotivo e motivazionale ha interessato tutti coloro che sono inclini a considerare interconnessi a livelli di elaborazione profonda alcune funzioni mentali. Phelps, Ling e Carrasco (2006) hanno effettuato un esperimento che consisteva nel mostrare ai soggetti quattro griglie sinusoidali contemporaneamente, tre di esse (i distrattori) erano orientate verticalmente ed una (il target) veniva inclinata di 8° in senso orario od antiorario. I livelli di contrasto delle griglie venivano variate ad ogni trial. Ai partecipanti veniva chiesto di localizzare il target il più velocemente possibile. Le prove erano precedute da una rapida presentazione di un viso con un‟espressione neutrale o spaventata. La logica dell'esperimento era che se l'emozione è in grado di influenzare positivamente la capacità percettiva, la discriminazione del target sarebbe dovuta essere più accurata dopo la presentazione della faccia spaventata. I risultati hanno confermato la validità questa ipotesi: la prestazione migliorava del 3% dopo la presentazione del viso spaventato. Altri studi sull'attenzione acustica, tramite l‟uso della tecnica dell'ascolto dicotico, hanno invece dimostrato che, applicando 2 cuffie ad un soggetto, e trasmettendo un messaggio in una cuffia e un altro messaggio nell'altra cuffia e dicendo al soggetto di prestare attenzione solo ad uno dei due messaggi, del messaggio a cui non si è prestato attenzione non è ricostruibile niente del contenuto, ma solo alcune caratteristiche superficiali. Anche se le persone spesso riferiscono di essere inconsapevoli delle informazioni 37 presentate nell'altra cuffia, tendono a notare particolari salienti, come parole a contenuto emotivo o il suono del loro nome (Most, 2009). E‟ stato quindi dimostrato che gli stimoli ad alto valore emotivo, anche quando non vengono percepiti consapevolmente (perché ad esempio sono stati mascherati), possono determinare delle risposte di attivazione fisiologica e cognitiva. Come è stato affermato in precedenza, sia le ricerche sulla psicologia della cognizione e quelle sulla psicologia delle emozioni hanno utilizzato il costrutto teorico di arousal. L'attivazione o arousal è una reazione d‟allarme normale nell‟essere umano che si scatena in presenza di uno stimolo pericoloso o stressante per l‟individuo. Essa si manifesta come un‟attivazione generalizzata delle risorse individuali ed ha la funzione di aiutare la persona ad affrontare e superare le difficoltà, reali o percepite. Se da un lato sono stati innumerevoli studi sull'arousal indotto sperimentalmente mediante procedure di laboratorio a cui il soggetto viene sottoposto (come l‟uso di sequenze video, di film, di realtà virtuali o di brani musicali) e che producono materiale emotivo che si potrebbe definire „semi-naturale‟, non sono stati adeguatamente esaminati gli effetti di materiale attivante sui processi di categorizzazione percettiva. Altri studi si sono concentrati sullo stato emotivo indotto dalla presentazione di figure a contenuto emotivo. Utilizzando indici quali il riflesso di trasalimento ("startle") - una risposta motoria di tipo multicomponenziale a stimoli brevi, improvvisi e di forte intensità - ed il riflesso di ammiccamento palpebrale ("eyeblink") - provocato da una stimolazione (come il contatto o un corpo estraneo) della cornea, da una luce intensa (in questo caso si parla di riflesso ottico) o da suoni con intensità maggiore di 40-60 dB - un‟ampia quantità di dati ha mostrato che gli individui sono più veloci a rilevare stimoli che elicitano o rappresentano sentimenti di paura (facce che esprimono tale emozione), rispetto a quelli neutri (Smith, Bradley & Lang, 2005; Sutton et al., 1997). Tali risultati sono stati ottenuti utilizzando nei setting sperimentali strumentazioni 38 quali l'International Affective Picture System (IAPS). Lo IAPS sviluppato da Lang, Bradley e Cuthbert (1977) è un set di centinaia di fotografie a colori emozionalmente evocative, di differente e vario contenuto semantico, che include per ogni stimolo fotografico valori normativi (media e deviazione standard) di piacevolezza, attivazione e controllo raccolti su campioni ampi di popolazione e differenti per genere, età, cultura. Lo IAPS è stato costruito con lo scopo di offrire un ampio set di stimoli emotigeni standardizzati da utilizzare nelle ricerche sulle emozioni e sull‟attenzione. L‟utilizzo di questo strumento offre infatti allo sperimentatore la possibilità di effettuare un controllo sperimentale sulla scelta degli stimoli emotigeni, facilitando inoltre la comparazione con i risultati ottenuti in altri studi. La valutazione di piacevolezza, attivazione e controllo delle immagini dello IAPS avviene tramite il Self Assessment Manikin (SAM) (Bradley & Lang, 1980, 1994). Il Self Assessment Manikin (SAM), sviluppato da Bradley e Lang (1980), è uno strumento che consente una valutazione soggettiva da parte dei partecipanti dell‟esperienza emozionale percepita. La valutazione di piacevolezza, attivazione e controllo delle immagini dello IAPS avviene tramite il Self Assessment Manikin (SAM) (Lang, 1980). Il Self Assessment Manikin (SAM), è essenzialmente uno strumento che consente una valutazione soggettiva da parte dei partecipanti dell‟esperienza emozionale percepita. Esso è costituito da due scale grafiche a 9 punti, una usata per valutare la valenza (stato emozionale da 1- spiacevole a 9-piacevole) e l‟altra l‟arousal (grado di attivazione emozionale da 1- calmo a 9- attivato) degli stimoli. I diversi punti della scala sono rappresentati omini stilizzati la cui espressione indica, per la valenza, a un estremo emozioni positive e all‟estremo opposto emozioni negative; per l‟arousal l‟omino ha, ad un estremo, un‟espressione di estrema calma e all‟altro un‟espressione di estrema attivazione. Compito di chi risponde è apporre una crocetta in corrispondenza dell‟omino che più rappresenta valenza ed arousal dell‟emozione provata nell‟osservare ciascuno stimolo. Possono essere scelte anche le posizioni intermedie tra un omino e l‟altro. 39 Presumibilmente, il significato edonico di un input percettivo è valutato automaticamente, implicando stime veloci e preattentive, indipendenti dalla consapevolezza o intenzione del soggetto (Smith, Bradley & Lang, 2005). La veloce valutazione del significato affettivo è funzionale nel consentire rapide ed appropriate reazioni appetitive o avversive agli stimoli presentati. Gli organismi capaci di apprendimento, infatti, hanno il vantaggio di usare suggerimenti, forniti dall‟ambiente, per anticipare potenziali risposte adeguate. Ciò permette la mobilitazione di risorse preparatorie (metaboliche, comportamentali, mentali) utili a difendersi o ottimizzare i benefici provenienti dal contesto, aumentando le capacità adattive dell‟individuo (Smith, Bradley & Lang, 2005). In aggiunta, esperimenti derivanti dalla cosiddetta “broaden and build theory” - la quale afferma che le emozioni positive amplifichino il vissuto soggettivo dell‟individuo, incoraggiando i pensieri esplorativi e le azioni ed allargando il campo di attenzione – hanno scoperto che induzioni di stati d'animo positive fanno sì che gli individui si focalizzino su aspetti "globali" dell'informazione visiva piuttosto che su aspetti "locali" (Fredrickson, 1998; Most, 2009). L'essere felici è più probabile che ci porti ad usare stereotipi ed informazioni categoriali nel formulare giudizi sugli altri. Viceversa, quando siamo tristi ci focalizziamo sul comportamento o forniamo informazioni dettagliate senza far riferimento a categorie globali (Zadra & Clore, 2011). Il lavoro di tesi si è incentrato sullo studio di situazioni emozionali prodotte tramite presentazione di immagini e del loro effetto sul riconoscimento percettivovisivo. La reattività emozionale, in particolare a stimoli spiacevoli, svolge un ruolo importante in alcune teorie psicofisiologiche. Pertanto, lo scopo del presente studio è quello di indagare come stimoli visivi a differente contenuto emozionale modulino il processo di riconoscimento degli stimoli, o meglio, come gli stati di attivazione indotti influiscano sul riconoscimento di figure variamente frammentate. L‟intento è quello di esaminare la possibile interazione tra l'attività percettiva di 40 riconoscimento di stimoli prodotti da Snodgrass e Vanderwart (1977) (stimoli frammentati) e l'attività emozionale indotta sperimentalmente tramite la somministrazione di particolari immagini emotigene e variamente attivanti. In particolare, la ricerca ha avuto l'obiettivo di indagare gli effetti eventuali che la visione di immagini IAPS ha sulla riconoscibilità di figure frammentate a vario livello di categorizzazione, considerando sia la correttezza della performance che la velocità di risposta.
12-dic-2016
Italiano
MARUCCI, Francesco Saverio
DE PASCALIS, Vilfredo
CASAGRANDE, Maria
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Tesi dottorato Palleschi

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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/91077
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-91077