La tesi di dottorato qui presentata riguarda il significato e la funzione politica del teatro e al santuario di Dioniso Eleutereo ad Atene in un lasso cronologico intercorrente tra il V e il I secolo a.C. Scopo principale della ricerca è quello di analizzare la consuetudine di esporre epigrafi nell’area del teatro, al fine di comprendere il valore ideologico dei documenti ivi pubblicati e, di rimando, di approfondire il significato socio-culturale e politico che tale sito acquisì nel tempo in quanto spazio scelto all’interno della città per la pubblicazione di testi ufficiali. Questo tema costituisce il fulcro della prima parte della dissertazione, che comprende una catalogazione di tutte le iscrizioni pubblicate nell’area del santuario di Dioniso durante le età classica ed ellenistica. La selezione e l’identificazione dei documenti epigrafici raccolti è stata meticolosamente effettuata sulla base dei dati di scavo (fondamentali per questa ricerca, ma non sempre precisi nel registrare con esattezza il luogo di rinvenimento) e l’analisi del loro contenuto (nei casi in cui il testo non è troppo frammentario). È necessario porre l’attenzione sul fatto che tali testi documenti sono spesso lacunosi e che costituiscono un campione certamente limitato rispetto all’insieme di tutte le iscrizioni che potrebbero essere state pubblicate nell’area del teatro nel periodo in oggetto. Ad ogni modo, lo studio complessivo di tutte le epigrafi superstiti collocate nel sito – associato ad un riesame di ognuno di questi testi nel contesto storico-culturale che gli è proprio – ha consentito di approfondire l’uso e il significato politico del teatro. Le iscrizioni sono classificate nel catalogo in base alla tipologia epigrafica dei testi in diverse sezioni (decreti, cataloghi, dediche ecc.), all’interno delle quali i documenti sono organizzati in ordine cronologico. Le categorie epigrafiche più rappresentate sono i decreti e le dediche onorarie, ivi esposti per esprimere gratitudine verso personaggi legati a vario titolo all’attività teatrale o cultuale svolta nel sito e il cui lodevole comportamento nei confronti della città diventa modello per gli Ateniesi. Per ogni epigrafe inserita nel catalogo si forniscono le seguenti informazioni: descrizione e tipologia del manufatto, provenienza, stato di conservazione, datazione, testo con apparato critico, edizioni, commento puntuale sugli aspetti paleografici, testuali, linguistici e storico-cronologici ritenuti più rilevanti per l’esegesi del testo. Le iscrizioni, conservate nel Museo Epigrafico di Atene o nel sito archeologico dell’Acropoli, sono state riesaminate tutte autopticamente. Il catalogo è inoltre completato da due sezioni, in cui sono riunite altre epigrafi trovate nell’area del santuario, la cui pertinenza ad esso è tuttavia solo ipotizzabile (sezione VI) o da escludere (sezione VII); le ragioni che hanno determinato l’inclusione di tali iscrizioni in queste due ultime sezioni sono chiarite nelle note che corredano i singoli testi. Alcuni dei decreti raccolti nel catalogo indicano esplicitamente che la decisione varata dalla città e registrata per iscritto sulla stele fu presa durante un’assemblea tenuta nel teatro di Dioniso. Questo aspetto è molto significativo per l’indagine sulla valenza politica del teatro e rappresenta il tema centrale della seconda parte della tesi. L’uso assembleare del teatro è attestato per molte città del mondo greco e deve essere analizzato alla luce di quella pluralità di valenze e funzioni che contraddistinsero la natura stessa dell’edificio teatrale. Tuttavia, l’analisi di questo fenomeno per il caso ateniese è particolarmente interessante, poiché la città era di fatto dotata di un proprio ekklesiasterion sulla collina della Pnice, la cui costruzione vide tre diverse fasi edilizie tra il V e il IV secolo a.C. e la cui attività è documentata dalle fonti. La consuetudine di riunirsi nel teatro – raramente attestata nel V secolo a.C. e poi sempre più di frequente a partire dalla seconda metà del IV secolo a.C. – è testimoniata non solo per il teatro di Dioniso, ma anche per quello di Munichia al Pireo, che fu analogamente usato per le riunioni dell’ekklesia in quel periodo. Dunque la seconda parte della tesi è dedicata ad un dettagliato esame diacronico di tutti i testi letterari ed epigrafici che menzionano l’uso di uno di questi due teatri come luogo di assemblea. Il fine è di indagare sui fattori che determinarono la scelta di questi luoghi per le riunioni al posto della Pnice e di comprendere in che modo nel tempo il teatro arrivò a sostituire il ruolo dell’ekklesiasterion cittadino. In questo senso, è analizzato con particolare attenzione l’uso politico del teatro nel V secolo a.C., periodo in cui la Pnice era ancora in uso come luogo di assemblea e il teatro doveva ancora assumere una forma monumentale. I passi letterari sono analizzati individualmente, mentre le iscrizioni sono catalogate in base alla formula utilizzata per indicare il luogo di svolgimento dell’assemblea. La quantità dei documenti epigrafici che attestano lo svolgimento di riunioni politiche nel teatro è notevolmente più consistente rispetto a quella presentata negli studi precedenti – che non sono numerosi, ma restano essenziali per questa ricerca – grazie soprattutto al consistente incremento di materiale dovuto agli scavi condotti nell’area dell’agorà dall’American School of Classical Studies in Athens dagli anni Trenta del Novecento. Le testimonianze epigrafiche e letterarie sono esaminate parallelamente ai dati archeologici che riguardano la Pnice e il teatro di Dioniso, dati che completano le notizie desumibili dalle fonti scritte, fornendo informazioni su forma e dimensioni dell’auditorium della Pnice e del theatron e, di conseguenza, sul numero di persone che poteva essere ospitato in tali spazi. In conclusione, l’analisi delle fonti e dei dati archeologici induce a concludere che – pur essendo rilevanti i motivi politici e ideologici – si deve dare il giusto peso a diversi fattori di ordine pratico che, dopo il V secolo a.C., furono senz’altro determinanti per il cambiamento del luogo di svolgimento delle assemblee.

Le iscrizioni del santuario di Dioniso Eleutereo ad Atene e l'assemblea nel teatro. Funzione e valenza politica del sito tra V e I secolo a.C.

TOZZI, GIULIA
2014

Abstract

La tesi di dottorato qui presentata riguarda il significato e la funzione politica del teatro e al santuario di Dioniso Eleutereo ad Atene in un lasso cronologico intercorrente tra il V e il I secolo a.C. Scopo principale della ricerca è quello di analizzare la consuetudine di esporre epigrafi nell’area del teatro, al fine di comprendere il valore ideologico dei documenti ivi pubblicati e, di rimando, di approfondire il significato socio-culturale e politico che tale sito acquisì nel tempo in quanto spazio scelto all’interno della città per la pubblicazione di testi ufficiali. Questo tema costituisce il fulcro della prima parte della dissertazione, che comprende una catalogazione di tutte le iscrizioni pubblicate nell’area del santuario di Dioniso durante le età classica ed ellenistica. La selezione e l’identificazione dei documenti epigrafici raccolti è stata meticolosamente effettuata sulla base dei dati di scavo (fondamentali per questa ricerca, ma non sempre precisi nel registrare con esattezza il luogo di rinvenimento) e l’analisi del loro contenuto (nei casi in cui il testo non è troppo frammentario). È necessario porre l’attenzione sul fatto che tali testi documenti sono spesso lacunosi e che costituiscono un campione certamente limitato rispetto all’insieme di tutte le iscrizioni che potrebbero essere state pubblicate nell’area del teatro nel periodo in oggetto. Ad ogni modo, lo studio complessivo di tutte le epigrafi superstiti collocate nel sito – associato ad un riesame di ognuno di questi testi nel contesto storico-culturale che gli è proprio – ha consentito di approfondire l’uso e il significato politico del teatro. Le iscrizioni sono classificate nel catalogo in base alla tipologia epigrafica dei testi in diverse sezioni (decreti, cataloghi, dediche ecc.), all’interno delle quali i documenti sono organizzati in ordine cronologico. Le categorie epigrafiche più rappresentate sono i decreti e le dediche onorarie, ivi esposti per esprimere gratitudine verso personaggi legati a vario titolo all’attività teatrale o cultuale svolta nel sito e il cui lodevole comportamento nei confronti della città diventa modello per gli Ateniesi. Per ogni epigrafe inserita nel catalogo si forniscono le seguenti informazioni: descrizione e tipologia del manufatto, provenienza, stato di conservazione, datazione, testo con apparato critico, edizioni, commento puntuale sugli aspetti paleografici, testuali, linguistici e storico-cronologici ritenuti più rilevanti per l’esegesi del testo. Le iscrizioni, conservate nel Museo Epigrafico di Atene o nel sito archeologico dell’Acropoli, sono state riesaminate tutte autopticamente. Il catalogo è inoltre completato da due sezioni, in cui sono riunite altre epigrafi trovate nell’area del santuario, la cui pertinenza ad esso è tuttavia solo ipotizzabile (sezione VI) o da escludere (sezione VII); le ragioni che hanno determinato l’inclusione di tali iscrizioni in queste due ultime sezioni sono chiarite nelle note che corredano i singoli testi. Alcuni dei decreti raccolti nel catalogo indicano esplicitamente che la decisione varata dalla città e registrata per iscritto sulla stele fu presa durante un’assemblea tenuta nel teatro di Dioniso. Questo aspetto è molto significativo per l’indagine sulla valenza politica del teatro e rappresenta il tema centrale della seconda parte della tesi. L’uso assembleare del teatro è attestato per molte città del mondo greco e deve essere analizzato alla luce di quella pluralità di valenze e funzioni che contraddistinsero la natura stessa dell’edificio teatrale. Tuttavia, l’analisi di questo fenomeno per il caso ateniese è particolarmente interessante, poiché la città era di fatto dotata di un proprio ekklesiasterion sulla collina della Pnice, la cui costruzione vide tre diverse fasi edilizie tra il V e il IV secolo a.C. e la cui attività è documentata dalle fonti. La consuetudine di riunirsi nel teatro – raramente attestata nel V secolo a.C. e poi sempre più di frequente a partire dalla seconda metà del IV secolo a.C. – è testimoniata non solo per il teatro di Dioniso, ma anche per quello di Munichia al Pireo, che fu analogamente usato per le riunioni dell’ekklesia in quel periodo. Dunque la seconda parte della tesi è dedicata ad un dettagliato esame diacronico di tutti i testi letterari ed epigrafici che menzionano l’uso di uno di questi due teatri come luogo di assemblea. Il fine è di indagare sui fattori che determinarono la scelta di questi luoghi per le riunioni al posto della Pnice e di comprendere in che modo nel tempo il teatro arrivò a sostituire il ruolo dell’ekklesiasterion cittadino. In questo senso, è analizzato con particolare attenzione l’uso politico del teatro nel V secolo a.C., periodo in cui la Pnice era ancora in uso come luogo di assemblea e il teatro doveva ancora assumere una forma monumentale. I passi letterari sono analizzati individualmente, mentre le iscrizioni sono catalogate in base alla formula utilizzata per indicare il luogo di svolgimento dell’assemblea. La quantità dei documenti epigrafici che attestano lo svolgimento di riunioni politiche nel teatro è notevolmente più consistente rispetto a quella presentata negli studi precedenti – che non sono numerosi, ma restano essenziali per questa ricerca – grazie soprattutto al consistente incremento di materiale dovuto agli scavi condotti nell’area dell’agorà dall’American School of Classical Studies in Athens dagli anni Trenta del Novecento. Le testimonianze epigrafiche e letterarie sono esaminate parallelamente ai dati archeologici che riguardano la Pnice e il teatro di Dioniso, dati che completano le notizie desumibili dalle fonti scritte, fornendo informazioni su forma e dimensioni dell’auditorium della Pnice e del theatron e, di conseguenza, sul numero di persone che poteva essere ospitato in tali spazi. In conclusione, l’analisi delle fonti e dei dati archeologici induce a concludere che – pur essendo rilevanti i motivi politici e ideologici – si deve dare il giusto peso a diversi fattori di ordine pratico che, dopo il V secolo a.C., furono senz’altro determinanti per il cambiamento del luogo di svolgimento delle assemblee.
25-gen-2014
Italiano
teatro di Dioniso Eleutereo; Atene; teatro di Munichia; assemblea; iscrizioni; theatre of Dionysos Eleuthereus; Athens; theatre of Mounichia; assembly; inscriptions
COPPOLA, ALESSANDRA
PANCIERA, VALTER
Università degli studi di Padova
762
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/91581
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-91581