Il progetto ha indagato nel corso di questi tre anni il modo in cui la sostenibilità si stia diffondendo nelle politiche urbane e come cominci ad essere un concetto chiave per capire i nuovi sviluppi del paesaggio urbano, viste le sue sempre più numerose applicazioni che si stanno diffondendo in Europa. La sua applicazione in tale contesto non risulta ad oggi omogenea, nonostante le politiche europee stiano via via sempre più puntando e premiando concretamente tali politiche urbane. Per questo ci siamo proposti di indagare a livello europeo come la tematica sia applicata nelle diverse aree del continente. Siamo poi passati ad analizzare un caso studio a livello italiano dove la sostenibilità urbana rispetto ad altre regioni europee sembra solo ora lentamente divenire prioritaria nelle politiche urbane. Le metodologie usate durante il progetto di ricerca sono di diversa natura, come il tema stesso richiede hanno sfruttato la capacità della geografia di usare strumenti d’indagine diversi. Se un’analisi dei luoghi e delle caratteristiche urbane ha utilizzato un approccio che possiamo definire quantitativo, attraverso l’uso di statistiche e dati geografici. L’approfondimento delle dinamiche e delle relazioni alla ricerca della sostenibilità ha suggerito una metodologia di tipo qualitativo attraverso l’osservazione partecipante ed anche un’attiva collaborazione con i soggetti del territorio. La prima parte introduce all’argomento della sostenibilità in generale, alla ricerca dei sui precursori soprattutto a livello geografico, nonché in ottica soprattutto urbana. Dopo questo necessaria parte introduttiva abbiamo affrontato l’evolversi del tema sostenibilità attraverso le conferenze e i movimenti ambientalisti fino ad analizzare come il tema si sia inserito nell’evolversi della città contemporanea. Nella seconda parte in un’ottica di applicazione flessibile della sostenibilità abbiamo utilizzato la sostenibilità urbana come termine generale che indica un impulso alla trasformazione della città che hanno come obiettivo un nuovo rapporto con l’ambiente e le sue risorse. Per questo abbiamo analizzato le diverse dimensioni in cui la sostenibilità urbana può essere declinata: ambientale, economica, sociale, culturale. In ciascuna di esse abbiamo inserito gli approcci teorici principali per ogni dimensione e dei modelli di città proposti in letteratura. La terza parte indaga l’evolversi, a scala europea, prima di strumenti atti a misurare la sostenibilità urbana creando indici e benchmark sempre più accurati, classifiche promosse anche da enti di ricerca privati e successivamente strumenti atti a diffondere le buone pratiche sostenibili e le reti fra le diverse città europee. Infine si è preso in esame il premio europeo che elegge dal 2010 la capitale verde europea. Fra le partecipanti a questo titolo abbiamo scelto quattro esempi di città europee che declinano in modo particolare la propria sostenibilità valorizzando prevalentemente aspetti e dimensioni diverse: Stoccolma città della crescita sostenibile, Oslo la città biophilc, Nantes città equa e accessibile, Bristol città creativa e innovativa. Nell’ultima parte ci siamo invece concentrati sul caso studio di Brescia, città del Nord Italia, dove si concentrano da una parte una serie di impatti e fenomeni di degrado ambientale dovuti alla presenza di un forte comparto industriale che ha lasciato sul territorio diverse situazioni problematiche. Dall’altra la presenza di una forte tessuto sociale attento alla sostenibilità è in grado di difendere i luoghi da valorizzare e spingere la politica cittadina ad alcune aperture. Il lavoro ha voluto individuare i percorsi e i protagonisti della difficile ma necessaria transizione della città, in particolare: i tentativi di una pianificazione urbana sostenibile tramite la valutazione ambientale strategica, la partecipazione e le proposte delle associazioni ambientaliste, un progetto di innovazione per rendere la città più smart, e l’Urban Center cittadino come luogo di incontro fra le diverse esperienze. I risultati della ricerca hanno permesso una sistematizzazione della letteratura, con ottica soprattutto europea, e la creazione di un modello interpretativo che ci aiutasse nell’affrontare la tematica nelle diverse fasi della ricerca. Abbiamo prodotto un modello basato su quattro dimensioni di sostenibilità (ambientale, economica, sociale e culturale) nel quale inserire approcci, modelli teorici e gli esempi raccolti a livello europeo. Questo ci ha permesso di verificare come le spinte verso la sostenibilità della comunità di Brescia necessitino di una risposta a lungo termine della politica cittadina in modo da valorizzare gli esperimenti in atto in città. La creazione di laboratori per rendere Brescia città sperimentale potrebbe essere il modo di valorizzare le spinte già presenti e raccogliere attorno ad esse il tessuto economico più innovativo a cui si richiede oggi una profonda transizione. In questo percorso abbiamo verificato come un ruolo fondamentale può giocare il geografo in grado da fungere da mediatore fra i vari protagonisti e luoghi della transizione verso la sostenibilità.
Mappare la sostenibilità urbana: dal contesto europeo al caso di Brescia
TONONI, MARCO
2015
Abstract
Il progetto ha indagato nel corso di questi tre anni il modo in cui la sostenibilità si stia diffondendo nelle politiche urbane e come cominci ad essere un concetto chiave per capire i nuovi sviluppi del paesaggio urbano, viste le sue sempre più numerose applicazioni che si stanno diffondendo in Europa. La sua applicazione in tale contesto non risulta ad oggi omogenea, nonostante le politiche europee stiano via via sempre più puntando e premiando concretamente tali politiche urbane. Per questo ci siamo proposti di indagare a livello europeo come la tematica sia applicata nelle diverse aree del continente. Siamo poi passati ad analizzare un caso studio a livello italiano dove la sostenibilità urbana rispetto ad altre regioni europee sembra solo ora lentamente divenire prioritaria nelle politiche urbane. Le metodologie usate durante il progetto di ricerca sono di diversa natura, come il tema stesso richiede hanno sfruttato la capacità della geografia di usare strumenti d’indagine diversi. Se un’analisi dei luoghi e delle caratteristiche urbane ha utilizzato un approccio che possiamo definire quantitativo, attraverso l’uso di statistiche e dati geografici. L’approfondimento delle dinamiche e delle relazioni alla ricerca della sostenibilità ha suggerito una metodologia di tipo qualitativo attraverso l’osservazione partecipante ed anche un’attiva collaborazione con i soggetti del territorio. La prima parte introduce all’argomento della sostenibilità in generale, alla ricerca dei sui precursori soprattutto a livello geografico, nonché in ottica soprattutto urbana. Dopo questo necessaria parte introduttiva abbiamo affrontato l’evolversi del tema sostenibilità attraverso le conferenze e i movimenti ambientalisti fino ad analizzare come il tema si sia inserito nell’evolversi della città contemporanea. Nella seconda parte in un’ottica di applicazione flessibile della sostenibilità abbiamo utilizzato la sostenibilità urbana come termine generale che indica un impulso alla trasformazione della città che hanno come obiettivo un nuovo rapporto con l’ambiente e le sue risorse. Per questo abbiamo analizzato le diverse dimensioni in cui la sostenibilità urbana può essere declinata: ambientale, economica, sociale, culturale. In ciascuna di esse abbiamo inserito gli approcci teorici principali per ogni dimensione e dei modelli di città proposti in letteratura. La terza parte indaga l’evolversi, a scala europea, prima di strumenti atti a misurare la sostenibilità urbana creando indici e benchmark sempre più accurati, classifiche promosse anche da enti di ricerca privati e successivamente strumenti atti a diffondere le buone pratiche sostenibili e le reti fra le diverse città europee. Infine si è preso in esame il premio europeo che elegge dal 2010 la capitale verde europea. Fra le partecipanti a questo titolo abbiamo scelto quattro esempi di città europee che declinano in modo particolare la propria sostenibilità valorizzando prevalentemente aspetti e dimensioni diverse: Stoccolma città della crescita sostenibile, Oslo la città biophilc, Nantes città equa e accessibile, Bristol città creativa e innovativa. Nell’ultima parte ci siamo invece concentrati sul caso studio di Brescia, città del Nord Italia, dove si concentrano da una parte una serie di impatti e fenomeni di degrado ambientale dovuti alla presenza di un forte comparto industriale che ha lasciato sul territorio diverse situazioni problematiche. Dall’altra la presenza di una forte tessuto sociale attento alla sostenibilità è in grado di difendere i luoghi da valorizzare e spingere la politica cittadina ad alcune aperture. Il lavoro ha voluto individuare i percorsi e i protagonisti della difficile ma necessaria transizione della città, in particolare: i tentativi di una pianificazione urbana sostenibile tramite la valutazione ambientale strategica, la partecipazione e le proposte delle associazioni ambientaliste, un progetto di innovazione per rendere la città più smart, e l’Urban Center cittadino come luogo di incontro fra le diverse esperienze. I risultati della ricerca hanno permesso una sistematizzazione della letteratura, con ottica soprattutto europea, e la creazione di un modello interpretativo che ci aiutasse nell’affrontare la tematica nelle diverse fasi della ricerca. Abbiamo prodotto un modello basato su quattro dimensioni di sostenibilità (ambientale, economica, sociale e culturale) nel quale inserire approcci, modelli teorici e gli esempi raccolti a livello europeo. Questo ci ha permesso di verificare come le spinte verso la sostenibilità della comunità di Brescia necessitino di una risposta a lungo termine della politica cittadina in modo da valorizzare gli esperimenti in atto in città. La creazione di laboratori per rendere Brescia città sperimentale potrebbe essere il modo di valorizzare le spinte già presenti e raccogliere attorno ad esse il tessuto economico più innovativo a cui si richiede oggi una profonda transizione. In questo percorso abbiamo verificato come un ruolo fondamentale può giocare il geografo in grado da fungere da mediatore fra i vari protagonisti e luoghi della transizione verso la sostenibilità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/91822
URN:NBN:IT:UNIPD-91822