Le celle a combustibile con membrana a scambio protonico (PEMFC) sono una tecnologia molto promettente per la produzione di energia pulita, specialmente nel settore automobilistico. Attualmente, i principali catalizzatori utilizzati in questi sistemi sono basati su nanoparticelle di Pt depositate su supporti carboniosi con elevata area superficiale. I maggiori problemi associati a questi catalizzatori riguardano la bassa velocità con cui avviene la reazione di riduzione dell’ossigeno (ORR), la bassa stabilità sia del supporto carbonioso che del catalizzatore di Pt che danno facilmente fenomeni di ossidazione e dissoluzione/diffusione, e infine il costo elevato del Pt, che è un metallo raro e costoso. Attualmente il costo elevato e la bassa stabilità sono i due fattori che rendono le PEMFC ancora non competitive con i motori a combustione interna, e per questo motivo la ricerca si sta focalizzando sullo studio di nuovi materiali stabili e con performance maggiori verso la ORR. Si possono seguire due strategie principali per migliorare i catalizzatori per le PEMFC. La prima riguarda l’aumento dell’attività del Pt, ottenuto modificando le sue proprietà elettroniche. Questo si può fare formando una lega di Pt con un altro metallo di transizione (effetto legante) o riducendo la distanza Pt-Pt (effetto geometrico). In entrambi i casi avviene uno spostamento del centro della banda d, responsabile della modifica delle energie di adsorbimento e desorbimento di tutte le specie coinvolte nella ORR, e ha come conseguenza la modulazione dell’attività catalitica del Pt stesso. La seconda strategia riguarda l’impiego di supporti carboniosi più stabili rispetto la corrosione, come grafene, nanotubi di carbonio o carboni mesoporosi. Inoltre, il dopaggio dei supporti con eteroatomi quali N o S ha come effetto positivo la stabilizzazione delle nanoparticelle metalliche supportate. In effetti, il dopaggio può determinare una omogenea dispersione di piccole nanoparticelle metalliche, fortemente interagenti con il supporto stesso e con una più elevata resistenza all’agglomerazione. Infine, il doping può pure modificare la struttura elettronica del Pt, risultante in una modulazione della sua attività catalitica verso la reazione di interesse. Gli aspetti positivi del dopaggio di un materiale carbonioso non si realizzano solo nella sua interazione con una fase metallica, ma modificano le proprietà stesse del supporto. La bagnabilità, la conducibilità elettrica e le proprietà elettrocatalitiche sono tendenzialmente migliorate se degli eteroatomi sono inseriti nella struttura chimica di un supporto come il Carbon Black (CB). Lo scopo di questa tesi di dottorato è quello di sintetizzare carboni mesoporosi (MCs) dopati e co-dopati con azoto e zolfo. I MCs sono materiali altamente porosi, con un’elevata area superficiale (>1000 m2/g), diametro dei pori nel range 2-50 nm, struttura porosa controllabile, buona stabilità termica e meccanica e offrono un buon trasporto di massa all’interno della loro struttura. I carboni mesoporosi vengono sintetizzati mediante hard template, una tecnica che consente di ottenere materiali con una struttura ben definita, che deriva direttamente dal templante utilizzato. È stato studiato l’effetto determinato dal templante, temperatura di pirolisi e precursore di carbonio sulle proprietà finali del materiale mesoporoso. Le tecniche utilizzate per la caratterizzazione della morfologia, della composizione chimica, dei gruppi funzionali, dell’area superficiale, della struttura porosa e della stabilità termica dei carboni mesoporosi sintetizzati sono rispettivamente microscopia elettronica a scansione e a trasmissione (SEM e TEM), analisi elementare, spettroscopia fotoelettronica a raggi x (XPS), metodologia Brunauer-Emmett-Teller (BET) e analisi termogravimetrica (TGA). Le proprietà elettrochimiche verso la ORR sono state valutate mediante voltammetria ciclica in condizioni stazionarie, con elettrodo a disco rotante e con elettrodo a disco-anello rotante. Test di stabilità elettrochimica sono stati eseguiti per valutare la stabilità dei carboni mesoporosi diversamente dopati e le modificazioni che occorrono a carico dei gruppi funzionali. I carboni mesoporosi sintetizzati sono stati modificati con nanoparticelle di Pt. È stata condotta una caratterizzazione completa della deposizione di Pt mediante due diverse metodologie (riduzione chimica e allo stato solido) e a partire da diversi sali di Pt, in modo da individuare le condizioni che consentono di ottenere la migliore distribuzione di nanoparticelle sull’intera superficie del supporto di carbonio mesoporoso dopato. I catalizzatori a base di Pt supportato su carbonio sono stati caratterizzati mediante TEM, spettroscopia di massa a plasma accoppiato induttivamente (ICP-MS) e TGA. La voltammetria ciclica in condizioni stazionarie e con elettrodo a disco rotante è stata impiegata rispettivamente per la determinazione dell’area elettrochimica superficiale (ECSA) del Pt e dell’attività catalitica verso la ORR. I risultati sono stati paragonati a quelli ottenuti nelle stesse condizioni per un catalizzatore commerciale sempre a base di Pt su carbonio ad alta area superficiale. Test di stabilità elettrochimica sono stati effettuati anche in questo caso per determinare sia la degradazione del Pt che la corrosione del carbonio. In particolare il confronto dei valori ECSA per i supporti dopati e per il supporto commerciale è stato utile per la determinazione di un eventuale effetto stabilizzante sulle nanoparticelle, che mitiga la maturazione di Ostwald. Infine, i catalizzatori a base di Pt su supporto mesoporoso dopato S e N sono stati incorporati come catodo in una PEMFC. In questo caso, oltre alle proprietà elettrochimiche, sono state valutate anche la resistenza della Membrane Electrode Assembly (MEA) al trasporto di ossigeno e la resistenza ohmica del materiale, dato che le condizioni più severe sperimentate nelle PEMFC hanno un forte impatto anche su queste proprietà.
NITROGEN, SULPHUR AND PLATINUM FUNCTIONAL MESOPOROUS CARBONS: SYNTHESIS, CHARACTERIZATION AND PERFORMANCE TOWARD OXYGEN REDUCTION REACTION
PERAZZOLO, VALENTINA
2017
Abstract
Le celle a combustibile con membrana a scambio protonico (PEMFC) sono una tecnologia molto promettente per la produzione di energia pulita, specialmente nel settore automobilistico. Attualmente, i principali catalizzatori utilizzati in questi sistemi sono basati su nanoparticelle di Pt depositate su supporti carboniosi con elevata area superficiale. I maggiori problemi associati a questi catalizzatori riguardano la bassa velocità con cui avviene la reazione di riduzione dell’ossigeno (ORR), la bassa stabilità sia del supporto carbonioso che del catalizzatore di Pt che danno facilmente fenomeni di ossidazione e dissoluzione/diffusione, e infine il costo elevato del Pt, che è un metallo raro e costoso. Attualmente il costo elevato e la bassa stabilità sono i due fattori che rendono le PEMFC ancora non competitive con i motori a combustione interna, e per questo motivo la ricerca si sta focalizzando sullo studio di nuovi materiali stabili e con performance maggiori verso la ORR. Si possono seguire due strategie principali per migliorare i catalizzatori per le PEMFC. La prima riguarda l’aumento dell’attività del Pt, ottenuto modificando le sue proprietà elettroniche. Questo si può fare formando una lega di Pt con un altro metallo di transizione (effetto legante) o riducendo la distanza Pt-Pt (effetto geometrico). In entrambi i casi avviene uno spostamento del centro della banda d, responsabile della modifica delle energie di adsorbimento e desorbimento di tutte le specie coinvolte nella ORR, e ha come conseguenza la modulazione dell’attività catalitica del Pt stesso. La seconda strategia riguarda l’impiego di supporti carboniosi più stabili rispetto la corrosione, come grafene, nanotubi di carbonio o carboni mesoporosi. Inoltre, il dopaggio dei supporti con eteroatomi quali N o S ha come effetto positivo la stabilizzazione delle nanoparticelle metalliche supportate. In effetti, il dopaggio può determinare una omogenea dispersione di piccole nanoparticelle metalliche, fortemente interagenti con il supporto stesso e con una più elevata resistenza all’agglomerazione. Infine, il doping può pure modificare la struttura elettronica del Pt, risultante in una modulazione della sua attività catalitica verso la reazione di interesse. Gli aspetti positivi del dopaggio di un materiale carbonioso non si realizzano solo nella sua interazione con una fase metallica, ma modificano le proprietà stesse del supporto. La bagnabilità, la conducibilità elettrica e le proprietà elettrocatalitiche sono tendenzialmente migliorate se degli eteroatomi sono inseriti nella struttura chimica di un supporto come il Carbon Black (CB). Lo scopo di questa tesi di dottorato è quello di sintetizzare carboni mesoporosi (MCs) dopati e co-dopati con azoto e zolfo. I MCs sono materiali altamente porosi, con un’elevata area superficiale (>1000 m2/g), diametro dei pori nel range 2-50 nm, struttura porosa controllabile, buona stabilità termica e meccanica e offrono un buon trasporto di massa all’interno della loro struttura. I carboni mesoporosi vengono sintetizzati mediante hard template, una tecnica che consente di ottenere materiali con una struttura ben definita, che deriva direttamente dal templante utilizzato. È stato studiato l’effetto determinato dal templante, temperatura di pirolisi e precursore di carbonio sulle proprietà finali del materiale mesoporoso. Le tecniche utilizzate per la caratterizzazione della morfologia, della composizione chimica, dei gruppi funzionali, dell’area superficiale, della struttura porosa e della stabilità termica dei carboni mesoporosi sintetizzati sono rispettivamente microscopia elettronica a scansione e a trasmissione (SEM e TEM), analisi elementare, spettroscopia fotoelettronica a raggi x (XPS), metodologia Brunauer-Emmett-Teller (BET) e analisi termogravimetrica (TGA). Le proprietà elettrochimiche verso la ORR sono state valutate mediante voltammetria ciclica in condizioni stazionarie, con elettrodo a disco rotante e con elettrodo a disco-anello rotante. Test di stabilità elettrochimica sono stati eseguiti per valutare la stabilità dei carboni mesoporosi diversamente dopati e le modificazioni che occorrono a carico dei gruppi funzionali. I carboni mesoporosi sintetizzati sono stati modificati con nanoparticelle di Pt. È stata condotta una caratterizzazione completa della deposizione di Pt mediante due diverse metodologie (riduzione chimica e allo stato solido) e a partire da diversi sali di Pt, in modo da individuare le condizioni che consentono di ottenere la migliore distribuzione di nanoparticelle sull’intera superficie del supporto di carbonio mesoporoso dopato. I catalizzatori a base di Pt supportato su carbonio sono stati caratterizzati mediante TEM, spettroscopia di massa a plasma accoppiato induttivamente (ICP-MS) e TGA. La voltammetria ciclica in condizioni stazionarie e con elettrodo a disco rotante è stata impiegata rispettivamente per la determinazione dell’area elettrochimica superficiale (ECSA) del Pt e dell’attività catalitica verso la ORR. I risultati sono stati paragonati a quelli ottenuti nelle stesse condizioni per un catalizzatore commerciale sempre a base di Pt su carbonio ad alta area superficiale. Test di stabilità elettrochimica sono stati effettuati anche in questo caso per determinare sia la degradazione del Pt che la corrosione del carbonio. In particolare il confronto dei valori ECSA per i supporti dopati e per il supporto commerciale è stato utile per la determinazione di un eventuale effetto stabilizzante sulle nanoparticelle, che mitiga la maturazione di Ostwald. Infine, i catalizzatori a base di Pt su supporto mesoporoso dopato S e N sono stati incorporati come catodo in una PEMFC. In questo caso, oltre alle proprietà elettrochimiche, sono state valutate anche la resistenza della Membrane Electrode Assembly (MEA) al trasporto di ossigeno e la resistenza ohmica del materiale, dato che le condizioni più severe sperimentate nelle PEMFC hanno un forte impatto anche su queste proprietà.File | Dimensione | Formato | |
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