La riflessione di partenza dalla quale si sviluppa il presente lavoro è legata all’esigenza di approfondire l’aspetto dinamico dei fenomeni sociali. La continua mutabilità della realtà è sempre stata un elemento di grande fascino per molte discipline e si è configurata non solo come argomento di discussione, ma soprattutto come materia viva impiegata nell’analisi dei dati. Nel farsi della ricerca i dati empirici frequentemente forniscono informazioni colte in un istante temporale ben preciso che non danno conto delle molteplici dinamiche temporali che possono spesso rimanere sottointese. A tal riguardo, la chiave di accesso ai processi sociali può essere rappresentata dalla formulazione di modelli di tipo probabilistico applicati a dati che prediligono la dimensione temporale. Uno strumento che risponde a entrambi i propositi è rappresentata dalla event history analisys. L’approccio metodologico sotteso a questa branca di analisi empirica riguarda la valorizzazione delle storie di vita e della biografia individuale come processo stocastico complesso. Pertanto, dalla ricerca longitudinale, dove le generazioni hanno un’accezione di presunta omogeneità e sono considerate come delle macro-unità, si è compiuto un passo in avanti verso una metodologia che predilige lo studio delle micro-unità elementari rappresentate dai percorsi di ciascun soggetto. Accantonando la possibilità di cogliere in modo unitario la sequenzialità delle diverse esperienze sociali e demografiche che segnano e differenziano le biografie, si valorizza invece la specificità che è propria delle traiettorie singolari. Seguendo questa modalità di analisi l’aspetto dinamico dei fenomeni sociali viene reso non solo mediante il particolare tipo di dati, definiti per l’appunto event history data (dati relativi a storie di eventi) strutturati in maniera tale da seguire puntualmente i cambiamenti di stati, la sequenza e il timing afferenti ai vari eventi, ma anche attraverso l’introduzione nel modello d’analisi di variabili esplicative (covariate) sia fisse, sia che variano nel tempo. Prima dell’approfondimento dello strumento a livello metodologico e, più nello specifico, a livello statistico, è stata condotta una disamina su due temi che sono centrali per le scienze sociali: la previsione e la causalità. In relazione al primo tema, si è cercato di mettere in relazione la componente temporale intrinseca all’event history analysis con le principali caratteristiche del pensiero predittivo. In particolar modo, si è deciso di soffermarsi sugli orientamenti di pensiero predittivo che propendono per una visione del reale collegata alla problematica della complessità del sociale. Il carattere temporale dell’analisi di sopravvivenza pone le basi per proiettare l’analisi empirica nella dimensione futura. L’introduzione nel modello di analisi delle covariate contribuisce a creare una vera e propria dimensione narrativa poiché “raccontano” in un certo qual senso le tappe del percorso di ciascun individuo, apportando un solido contributo nel delineare la previsione del rischio di esperire un determinato evento. Saldamente connesso al concetto di previsione troviamo quello di causalità. La valorizzazione di tale aspetto in questo lavoro è nata dall’intento di sottolineare il carattere di novità dell’event history analysis. L’enfasi sull’aspetto causale è data dalla considerazione che la propensione degli attori sociali a cambiare il loro comportamento sia misurabile in termini di probabilità. Questa probabilità è data dall’intreccio tra il livello micro e quello macro: il corso degli eventi individuali non appare così scisso da ciò che avviene nel contesto. Tutte le azioni sono anche il riflesso di differenti circostanze che plasmano le esperienze personali. L’approccio dei corsi di vita si pone quindi come il punto di incontro tra differenti istanze: opportunità politiche ed economiche, norme sociali, orientamenti culturali. Per analizzare le caratteristiche dello strumento si è scelto di dedicare una sezione del lavoro dottorale ad un’applicazione empirica dell’event history analysis. Il fenomeno selezionato è l’instabilità coniugale in Italia. Dopo aver preso in rassegna differenti ambiti tematici legati alle dinamiche familiari, si è deciso di optare per la stima del rischio della separazione di fatto, non solo perché offriva numerosi spunti di riflessione e traiettorie di studio, ma anche perché le sue caratteristiche si adattavano bene a essere analizzate mediante l’approccio biografico. La tesi di dottorato è strutturata in quattro capitoli che cercano di coniugare la dimensione epistemologica con quella tecnico-operativa. Il primo è incentrato sul tema della previsione sociale. Dopo aver effettuato una ricognizione di carattere storico sulla nascita e lo sviluppo degli studi dedicati al futuro, sono stati illustrati gli assunti principali dei Futures Sudies e dell’importanza dell’esperienza del Club di Roma nel contesto degli studi predittivi. Successivamente, sono state esposte le principali implicazioni epistemologiche scaturite dal dibattito sul legame tra previsione e causalità nelle scienze sociali. Nell’ultima parte del capitolo sono state messe in luce le nuove concezioni del futuro che valorizzano l’aspetto della complessità sociale. Oggetto del secondo capitolo è l’event history analysis. In particolare, sono presentati i legami teorici tra la logica causale sottostante all’analisi di sopravvivenza e la spiegazione per meccanismi. Sono stati illustrati, inoltre, i concetti di base relativi all’approccio dei corsi di vita e gli aspetti statistici dei modelli non parametrici, semi-parametrici e parametrici. Il terzo capitolo introduce la sezione empirica del presente lavoro. In preparazione all’analisi del rischio della separazione di fatto, sono esaminati i principali cambiamenti che hanno interessato le strutture familiari. Particolare attenzione è stata riservata alla rassegna delle ipotesi interpretative che guidano lo studio dell’instabilità coniugale. Infine, nell’ultimo capitolo è stato messo a punto un disegno di ricerca incentrato sulla propensione alla separazione di fatto. La domanda cognitiva a cui si è tentato di rispondere concerne l’individuazione dei principali antecedenti esplicativi della rottura coniugale. Dall’insieme degli strumenti statistici afferenti alla survival analysis si è scelto di utilizzare la regressione semi-parametrica di Cox. L’esame delle covariate mira a evidenziare la relazione tra un insieme di informazioni monitorate secondo coordinate temporali fisse e variabili e la probabilità di separarsi. Parallelamente, l’uso della prospettiva di genere permette di mettere in luce le differenze dei percorsi coniugali esperiti dagli intervistati. Gli ambiti tematici indagati, che spaziano dalle caratteristiche individuali e di coppia, alla trasmissione intergenerazionale della separazione fino alla cerchia di legami di parentela e amicizia, concorrono tutti a delineare la molteplicità di sfumature del fenomeno esaminato.
Aspetti epistemologici e operativi della previsione: la valenza causale e predittiva dell’ event history analysis
RUSSO, MARIA CARMELA
2014
Abstract
La riflessione di partenza dalla quale si sviluppa il presente lavoro è legata all’esigenza di approfondire l’aspetto dinamico dei fenomeni sociali. La continua mutabilità della realtà è sempre stata un elemento di grande fascino per molte discipline e si è configurata non solo come argomento di discussione, ma soprattutto come materia viva impiegata nell’analisi dei dati. Nel farsi della ricerca i dati empirici frequentemente forniscono informazioni colte in un istante temporale ben preciso che non danno conto delle molteplici dinamiche temporali che possono spesso rimanere sottointese. A tal riguardo, la chiave di accesso ai processi sociali può essere rappresentata dalla formulazione di modelli di tipo probabilistico applicati a dati che prediligono la dimensione temporale. Uno strumento che risponde a entrambi i propositi è rappresentata dalla event history analisys. L’approccio metodologico sotteso a questa branca di analisi empirica riguarda la valorizzazione delle storie di vita e della biografia individuale come processo stocastico complesso. Pertanto, dalla ricerca longitudinale, dove le generazioni hanno un’accezione di presunta omogeneità e sono considerate come delle macro-unità, si è compiuto un passo in avanti verso una metodologia che predilige lo studio delle micro-unità elementari rappresentate dai percorsi di ciascun soggetto. Accantonando la possibilità di cogliere in modo unitario la sequenzialità delle diverse esperienze sociali e demografiche che segnano e differenziano le biografie, si valorizza invece la specificità che è propria delle traiettorie singolari. Seguendo questa modalità di analisi l’aspetto dinamico dei fenomeni sociali viene reso non solo mediante il particolare tipo di dati, definiti per l’appunto event history data (dati relativi a storie di eventi) strutturati in maniera tale da seguire puntualmente i cambiamenti di stati, la sequenza e il timing afferenti ai vari eventi, ma anche attraverso l’introduzione nel modello d’analisi di variabili esplicative (covariate) sia fisse, sia che variano nel tempo. Prima dell’approfondimento dello strumento a livello metodologico e, più nello specifico, a livello statistico, è stata condotta una disamina su due temi che sono centrali per le scienze sociali: la previsione e la causalità. In relazione al primo tema, si è cercato di mettere in relazione la componente temporale intrinseca all’event history analysis con le principali caratteristiche del pensiero predittivo. In particolar modo, si è deciso di soffermarsi sugli orientamenti di pensiero predittivo che propendono per una visione del reale collegata alla problematica della complessità del sociale. Il carattere temporale dell’analisi di sopravvivenza pone le basi per proiettare l’analisi empirica nella dimensione futura. L’introduzione nel modello di analisi delle covariate contribuisce a creare una vera e propria dimensione narrativa poiché “raccontano” in un certo qual senso le tappe del percorso di ciascun individuo, apportando un solido contributo nel delineare la previsione del rischio di esperire un determinato evento. Saldamente connesso al concetto di previsione troviamo quello di causalità. La valorizzazione di tale aspetto in questo lavoro è nata dall’intento di sottolineare il carattere di novità dell’event history analysis. L’enfasi sull’aspetto causale è data dalla considerazione che la propensione degli attori sociali a cambiare il loro comportamento sia misurabile in termini di probabilità. Questa probabilità è data dall’intreccio tra il livello micro e quello macro: il corso degli eventi individuali non appare così scisso da ciò che avviene nel contesto. Tutte le azioni sono anche il riflesso di differenti circostanze che plasmano le esperienze personali. L’approccio dei corsi di vita si pone quindi come il punto di incontro tra differenti istanze: opportunità politiche ed economiche, norme sociali, orientamenti culturali. Per analizzare le caratteristiche dello strumento si è scelto di dedicare una sezione del lavoro dottorale ad un’applicazione empirica dell’event history analysis. Il fenomeno selezionato è l’instabilità coniugale in Italia. Dopo aver preso in rassegna differenti ambiti tematici legati alle dinamiche familiari, si è deciso di optare per la stima del rischio della separazione di fatto, non solo perché offriva numerosi spunti di riflessione e traiettorie di studio, ma anche perché le sue caratteristiche si adattavano bene a essere analizzate mediante l’approccio biografico. La tesi di dottorato è strutturata in quattro capitoli che cercano di coniugare la dimensione epistemologica con quella tecnico-operativa. Il primo è incentrato sul tema della previsione sociale. Dopo aver effettuato una ricognizione di carattere storico sulla nascita e lo sviluppo degli studi dedicati al futuro, sono stati illustrati gli assunti principali dei Futures Sudies e dell’importanza dell’esperienza del Club di Roma nel contesto degli studi predittivi. Successivamente, sono state esposte le principali implicazioni epistemologiche scaturite dal dibattito sul legame tra previsione e causalità nelle scienze sociali. Nell’ultima parte del capitolo sono state messe in luce le nuove concezioni del futuro che valorizzano l’aspetto della complessità sociale. Oggetto del secondo capitolo è l’event history analysis. In particolare, sono presentati i legami teorici tra la logica causale sottostante all’analisi di sopravvivenza e la spiegazione per meccanismi. Sono stati illustrati, inoltre, i concetti di base relativi all’approccio dei corsi di vita e gli aspetti statistici dei modelli non parametrici, semi-parametrici e parametrici. Il terzo capitolo introduce la sezione empirica del presente lavoro. In preparazione all’analisi del rischio della separazione di fatto, sono esaminati i principali cambiamenti che hanno interessato le strutture familiari. Particolare attenzione è stata riservata alla rassegna delle ipotesi interpretative che guidano lo studio dell’instabilità coniugale. Infine, nell’ultimo capitolo è stato messo a punto un disegno di ricerca incentrato sulla propensione alla separazione di fatto. La domanda cognitiva a cui si è tentato di rispondere concerne l’individuazione dei principali antecedenti esplicativi della rottura coniugale. Dall’insieme degli strumenti statistici afferenti alla survival analysis si è scelto di utilizzare la regressione semi-parametrica di Cox. L’esame delle covariate mira a evidenziare la relazione tra un insieme di informazioni monitorate secondo coordinate temporali fisse e variabili e la probabilità di separarsi. Parallelamente, l’uso della prospettiva di genere permette di mettere in luce le differenze dei percorsi coniugali esperiti dagli intervistati. Gli ambiti tematici indagati, che spaziano dalle caratteristiche individuali e di coppia, alla trasmissione intergenerazionale della separazione fino alla cerchia di legami di parentela e amicizia, concorrono tutti a delineare la molteplicità di sfumature del fenomeno esaminato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/92247
URN:NBN:IT:UNIROMA1-92247