Summary: Italian L'Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che, nel 2000, ben 33 milioni di europei hanno sofferto di diabete, circa il 15% probabilmente svilupperà ulcere del piede, e circa il 15-20% di questi pazienti si troveranno ad affrontare l'amputazione degli arti inferiori. Nel 2004 5.2 milioni di persone sono morte a causa degli elevati livelli di zucchero nel sangue. La neuropatia periferica è la complicanza diabetica cronica più frequente e colpisce dal 20 al 50% dei pazienti diabetici a distanza di 10 anni dalla diagnosi. Neuropatia e vasculopatia periferica sono le complicanze del diabete più comuni e invalidanti, e le maggiori responsabili della patogenesi del piede diabetico. Insieme rappresentano la principale causa di amputazioni non traumatiche degli arti inferiori. La vasculopatia periferica causa un ridotto apporto di sangue agli arti inferiori, mentre la neuropatia periferica si manifesta attraverso la lacerazione progressiva delle fibre nervose che causa una riduzione della sensibilità (anche al dolore) e della capacità di movimento, che provoca di conseguenza la comparsa di lesioni. Insieme al diabete, le cadute nella popolazione anziana sono una grande preoccupazione per la sanità pubblica e sono state la spinta motivazionale per la maggior parte delle ricerche svolte nell’ambito delle alterazioni del cammino nell’uomo. Inciampare durante il cammino è la causa predominante delle cadute, non solo negli anziani, ma anche nei soggetti neuropatici e può accadere non solo durante il cammino su un terreno pianeggiante, ma anche su terreni sconnessi o durante la salita e la discesa di una scala. Il peso sociale ed economico del piede diabetico, assieme alla drammatiche conseguenze che porta con sè possono essere ridotti attraverso una diagnosi tempestiva e un trattamento immediato preferibilmente antecedente alla diagnosi clinica. L'obiettivo primario di questa tesi, è stato quello di valutare la presenza di alterazioni nelle attivazioni muscolari in soggetti diabetici con e senza complicanze durante l’esecuzione di diversi task motori con il fine ultimo di valutare se questo tipo di acquisizioni fossero in grado di fornire ai clinici un ulteriore strumento per la diagnosi precoce che consenta loro di modificare, se necessario, o semplicemente di valutare l’efficacia del follow-up dei pazienti in base alle loro caratteristiche specifiche.
Application of surface EMG in diabetic disease
SPOLAOR, FABIOLA
2013
Abstract
Summary: Italian L'Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che, nel 2000, ben 33 milioni di europei hanno sofferto di diabete, circa il 15% probabilmente svilupperà ulcere del piede, e circa il 15-20% di questi pazienti si troveranno ad affrontare l'amputazione degli arti inferiori. Nel 2004 5.2 milioni di persone sono morte a causa degli elevati livelli di zucchero nel sangue. La neuropatia periferica è la complicanza diabetica cronica più frequente e colpisce dal 20 al 50% dei pazienti diabetici a distanza di 10 anni dalla diagnosi. Neuropatia e vasculopatia periferica sono le complicanze del diabete più comuni e invalidanti, e le maggiori responsabili della patogenesi del piede diabetico. Insieme rappresentano la principale causa di amputazioni non traumatiche degli arti inferiori. La vasculopatia periferica causa un ridotto apporto di sangue agli arti inferiori, mentre la neuropatia periferica si manifesta attraverso la lacerazione progressiva delle fibre nervose che causa una riduzione della sensibilità (anche al dolore) e della capacità di movimento, che provoca di conseguenza la comparsa di lesioni. Insieme al diabete, le cadute nella popolazione anziana sono una grande preoccupazione per la sanità pubblica e sono state la spinta motivazionale per la maggior parte delle ricerche svolte nell’ambito delle alterazioni del cammino nell’uomo. Inciampare durante il cammino è la causa predominante delle cadute, non solo negli anziani, ma anche nei soggetti neuropatici e può accadere non solo durante il cammino su un terreno pianeggiante, ma anche su terreni sconnessi o durante la salita e la discesa di una scala. Il peso sociale ed economico del piede diabetico, assieme alla drammatiche conseguenze che porta con sè possono essere ridotti attraverso una diagnosi tempestiva e un trattamento immediato preferibilmente antecedente alla diagnosi clinica. L'obiettivo primario di questa tesi, è stato quello di valutare la presenza di alterazioni nelle attivazioni muscolari in soggetti diabetici con e senza complicanze durante l’esecuzione di diversi task motori con il fine ultimo di valutare se questo tipo di acquisizioni fossero in grado di fornire ai clinici un ulteriore strumento per la diagnosi precoce che consenta loro di modificare, se necessario, o semplicemente di valutare l’efficacia del follow-up dei pazienti in base alle loro caratteristiche specifiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/92425
URN:NBN:IT:UNIPD-92425