La presente ricerca ha mirato a ricostruire l’entità della quadreria della collezione della nobile famiglia padovana degli Obizzi (XVII-XIX secolo), custodita per secoli nel celebre castello del Catajo, non lontano da Padova, sui Colli Euganei. La collezione Obizzi è tuttora conosciuta soprattutto per le sue antichità, ma nessuno sinora aveva tentato di identificare le centinaia di dipinti sparsi fra i Musei di Modena, Praga e Vienna, musei ove infatti la collezione Obizzi è stata progressivamente trasferita (dai primi decenni dell’Ottocento al 1917) dopo la morte dell’ultimo marchese, Tommaso, avvenuta nel 1803. Alla luce di una nutrita serie di importanti documenti inediti, soprattutto inventari-testamento e inventari-post mortem, conservati nell’Archivio e nella Biblioteca Civica di Padova, oltre che nell’Archivio di Stato di Modena e Venezia è stato possibile formarsi una idea sufficientemente chiara della consistenza della quadreria del Catajo, di identificare oltre duecento dipinti e poter formulare di conseguenza un sostanziale giudizio di valore sulla collezione nel suo insieme.
La quadreria Obizzi al Catajo: dalla formazione alla dispersione.
TORMEN, GIANLUCA
2015
Abstract
La presente ricerca ha mirato a ricostruire l’entità della quadreria della collezione della nobile famiglia padovana degli Obizzi (XVII-XIX secolo), custodita per secoli nel celebre castello del Catajo, non lontano da Padova, sui Colli Euganei. La collezione Obizzi è tuttora conosciuta soprattutto per le sue antichità, ma nessuno sinora aveva tentato di identificare le centinaia di dipinti sparsi fra i Musei di Modena, Praga e Vienna, musei ove infatti la collezione Obizzi è stata progressivamente trasferita (dai primi decenni dell’Ottocento al 1917) dopo la morte dell’ultimo marchese, Tommaso, avvenuta nel 1803. Alla luce di una nutrita serie di importanti documenti inediti, soprattutto inventari-testamento e inventari-post mortem, conservati nell’Archivio e nella Biblioteca Civica di Padova, oltre che nell’Archivio di Stato di Modena e Venezia è stato possibile formarsi una idea sufficientemente chiara della consistenza della quadreria del Catajo, di identificare oltre duecento dipinti e poter formulare di conseguenza un sostanziale giudizio di valore sulla collezione nel suo insieme.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/92481
URN:NBN:IT:UNIPD-92481