Il 2015 è stato un anno chiave nella politica globale con la pubblicazione di tre documenti fondamentali: il Quadro di Sendai per la Riduzione dei Rischi Naturali, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e l'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Il significato globale di tali documenti ha suscitato interesse riguardo l'interazione tra uomo, Terra e clima simultaneamente alla frequenza dei disastri. I paesaggi antropici sono uno degli ambienti più sensibili agli eventi climatici estremi, alle loro fluttuazioni e mutamenti. Qui, i disastri idrogeologici, come le alluvioni, sono considerati una delle maggiori minacce del nostro tempo con conseguenze negative sull’intero apparato sociale. Tuttavia, mentre i cambiamenti climatici e lo sviluppo socio-economico sono fattori chiave che incidono sull’impatto delle inondazioni, i comportamenti umani possono anch’essi alterare e talvolta esasperare le conseguenze di tali eventi. A tal riguardo, la percezione del rischio di un individuo costituisce un elemento strategico per la definizione delle politiche di gestione poiché influenza la capacità del singolo di adottare misure precauzionali. Questa conoscenza permette di identificare le motivazioni che spingono le popolazioni ad agire (o non agire) in protezione da questi eventi. Si esaminano così le componenti personali, ma anche la struttura sociale, culturale e politica della comunità, che influenza tutto il processo cognitivo relazionato alle alluvioni. Tra i caratteri personali, ci possono essere degli elementi che amplificano la vulnerabilità verso tali eventi, rendendo l’individuo più esposto al pericolo e limitando la capacità di reazione. Tutti questi elementi sottolineano la necessità di una gestione integrata del rischio alluvionale, atto a riconoscere le capacità locali, aumentando la comunicazione, sensibilizzando la popolazione ad una cultura del rischio affinché possa prepararsi e mitigare gli effetti di tali eventi. Per questa ragione, questa tesi mira a proporre un approccio integrato alla gestione del rischio, proponendo analisi di dinamiche di piena e di cambiamento di uso del suolo, valutando il comportamento dell’uomo in relazione a tali eventi, attraverso analisi storiche, di vulnerabilità sociale e anche attraverso l’uso di approcci partecipativi. Inoltre, questa tesi suggerisce possibili azioni e politiche di gestione del rischio alluvionale in diversi territori antropizzati. Le aree di studio analizzate si differenziano tra loro al fine di comprendere come il contesto socio-politico e culturale unico di ogni comunità possa influenzare la comprensione del rischio e come si sono evolute le dinamiche di piena.

Flood dynamics, social vulnerability and risk perception: challenges for flood risk management

RODER, GIULIA
2019

Abstract

Il 2015 è stato un anno chiave nella politica globale con la pubblicazione di tre documenti fondamentali: il Quadro di Sendai per la Riduzione dei Rischi Naturali, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e l'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Il significato globale di tali documenti ha suscitato interesse riguardo l'interazione tra uomo, Terra e clima simultaneamente alla frequenza dei disastri. I paesaggi antropici sono uno degli ambienti più sensibili agli eventi climatici estremi, alle loro fluttuazioni e mutamenti. Qui, i disastri idrogeologici, come le alluvioni, sono considerati una delle maggiori minacce del nostro tempo con conseguenze negative sull’intero apparato sociale. Tuttavia, mentre i cambiamenti climatici e lo sviluppo socio-economico sono fattori chiave che incidono sull’impatto delle inondazioni, i comportamenti umani possono anch’essi alterare e talvolta esasperare le conseguenze di tali eventi. A tal riguardo, la percezione del rischio di un individuo costituisce un elemento strategico per la definizione delle politiche di gestione poiché influenza la capacità del singolo di adottare misure precauzionali. Questa conoscenza permette di identificare le motivazioni che spingono le popolazioni ad agire (o non agire) in protezione da questi eventi. Si esaminano così le componenti personali, ma anche la struttura sociale, culturale e politica della comunità, che influenza tutto il processo cognitivo relazionato alle alluvioni. Tra i caratteri personali, ci possono essere degli elementi che amplificano la vulnerabilità verso tali eventi, rendendo l’individuo più esposto al pericolo e limitando la capacità di reazione. Tutti questi elementi sottolineano la necessità di una gestione integrata del rischio alluvionale, atto a riconoscere le capacità locali, aumentando la comunicazione, sensibilizzando la popolazione ad una cultura del rischio affinché possa prepararsi e mitigare gli effetti di tali eventi. Per questa ragione, questa tesi mira a proporre un approccio integrato alla gestione del rischio, proponendo analisi di dinamiche di piena e di cambiamento di uso del suolo, valutando il comportamento dell’uomo in relazione a tali eventi, attraverso analisi storiche, di vulnerabilità sociale e anche attraverso l’uso di approcci partecipativi. Inoltre, questa tesi suggerisce possibili azioni e politiche di gestione del rischio alluvionale in diversi territori antropizzati. Le aree di studio analizzate si differenziano tra loro al fine di comprendere come il contesto socio-politico e culturale unico di ogni comunità possa influenzare la comprensione del rischio e come si sono evolute le dinamiche di piena.
13-feb-2019
Inglese
floods, risk perception, vulnerability, risk management
TAROLLI, PAOLO
PETTENELLA, DAVIDE MATTEO
Università degli studi di Padova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/92554
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-92554