Background: La cefalea ed il sonno hanno aspetti anatomici, biochimici, neurotrasmettitoriali e funzionali comuni, anche se la natura di questa associazione risulta ancora enigmatica. La clinica e l’epidemiologia indicano che il 25-40% dei bambini con cefalea, presenta disturbi del sonno, ma dall’analisi di revisioni sistematiche, emerge che diversi studi hanno valutato rigorosamente il costrutto “cefalea” seguendo i criteri diagnostici dell’ICHD e scarsamente i disturbi del sonno e studi focalizzati sui disturbi del sonno che utilizzano strumenti standardizzati ma che non documentano una diagnosi di cefalea accurata. Obiettivo di studio: Studio prospettico osservazionale trasversale, che indaga la relazione tra alcune forme di cefalee primarie e i disturbi del sonno, in una coorte di bambini e adolescenti, al fine di verificare: (1) prevalenza e tipo di cefalea primaria; (2) prevalenza disturbi del sonno; (3) presenza disturbi psicopatologici e neuropsicologici associati alle cefalee primarie e ai disturbi del sonno; (4) efficacia e differenza della medicina complementare e alternativa rispetto al trattamento farmacologico standard. Materiali e Metodi: 127 bambini e adolescenti, con diagnosi di cefalea primaria (ICHD-3,2018), afferenti consecutivamente tra Gennaio 2019 e Ottobre 2021, presso il Centro Cefalee per l’età evolutiva - ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi in base alla loro età: gruppo A-bambini e gruppo B-adolescenti, e sono state analizzate le diagnosi e le comorbilità psicopatologiche e neuropsicologiche. Strumenti di assessment utilizzati: SDSC; Scale SAFA, CBCL/6-18 e YSR/11-18; TAS-20; test AS della Leiter-3 e test di Corsi. I dati sono rappresentati come numeri assoluti, percentuali o come medie aritmetiche con relative DS. Sono stati utilizzati il test del χ 2 e il test esatto di Fisher, come appropriato. Per la verifica delle correlazioni tra due o più variabili oggetto di studio, sono stati utilizzati la correlazione di Pearson e quella non-parametrica di Spearman. Per tutti i test utilizzati, il livello di significatività è stato fissato per valori di p ≤ 0.05. Risultati: (1) La diagnosi più rappresentata nel campione totale era quella di ESA (31%); il gruppo A, mostrava maggiori percentuali statisticamente significative in ESA e CT rispetto al gruppo B, che invece, mostrava maggiori percentuali statisticamente significative in ECA, EC e CTC. (2) Dal test SDSC, somministrato alle madri dei partecipanti dell’intero campione, venivano rilevati disturbi del sonno nel 18% dei loro figli in DIMS (41%), DTSV (41%), DES (34%) e DRS (31%). Il confronto tra i due gruppi mostrava significatività statistiche in relazione all’età dei partecipanti (gruppo A vs gruppo B) in DRS (p=0.0113), DA (p<0.0001) e DTSV (p=0.0023). (3) Dal test CBCL/6-18 somministrato alle madri venivano rilevati problemi emotivo-comportamentali (Ansia, Depressione e Lamentele somatiche) nel 66% di entrambi i gruppi di studio. Inoltre gli adolescenti del gruppo B, mostravano distribuzioni statisticamente significative in Ansia (p=0.0245), Depressione (p=0.0088), Ossessioni e compulsioni (p=0.0243). Emergeva una significatività statistica tra i valori positivi al test SDSC e CBCL/6-18 delineandosi una associazione diretta tra il sonno e i problemi totali (p<.0001). Il 30% dei bambini del gruppo A, presentava prestazioni inferiori alla media nella valutazione dell’attenzione sostenuta. (4) I bambini del gruppo A aderivano di più al trattamento singolo con nutraceutico (58%) e alla psico-educazione (25%), mentre gli adolescenti del gruppo B al trattamento con nutraceutico associato a psico-educazione (48%). Conclusioni: Questo studio dimostra una relazione significativa tra i disturbi del sonno e le cefalee primarie.
Disturbi del sonno e cefalee primarie: correlati psicopatologici e neuropsicologici in infanzia e in adolescenza
ONOFRI, AGNESE
2022
Abstract
Background: La cefalea ed il sonno hanno aspetti anatomici, biochimici, neurotrasmettitoriali e funzionali comuni, anche se la natura di questa associazione risulta ancora enigmatica. La clinica e l’epidemiologia indicano che il 25-40% dei bambini con cefalea, presenta disturbi del sonno, ma dall’analisi di revisioni sistematiche, emerge che diversi studi hanno valutato rigorosamente il costrutto “cefalea” seguendo i criteri diagnostici dell’ICHD e scarsamente i disturbi del sonno e studi focalizzati sui disturbi del sonno che utilizzano strumenti standardizzati ma che non documentano una diagnosi di cefalea accurata. Obiettivo di studio: Studio prospettico osservazionale trasversale, che indaga la relazione tra alcune forme di cefalee primarie e i disturbi del sonno, in una coorte di bambini e adolescenti, al fine di verificare: (1) prevalenza e tipo di cefalea primaria; (2) prevalenza disturbi del sonno; (3) presenza disturbi psicopatologici e neuropsicologici associati alle cefalee primarie e ai disturbi del sonno; (4) efficacia e differenza della medicina complementare e alternativa rispetto al trattamento farmacologico standard. Materiali e Metodi: 127 bambini e adolescenti, con diagnosi di cefalea primaria (ICHD-3,2018), afferenti consecutivamente tra Gennaio 2019 e Ottobre 2021, presso il Centro Cefalee per l’età evolutiva - ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi in base alla loro età: gruppo A-bambini e gruppo B-adolescenti, e sono state analizzate le diagnosi e le comorbilità psicopatologiche e neuropsicologiche. Strumenti di assessment utilizzati: SDSC; Scale SAFA, CBCL/6-18 e YSR/11-18; TAS-20; test AS della Leiter-3 e test di Corsi. I dati sono rappresentati come numeri assoluti, percentuali o come medie aritmetiche con relative DS. Sono stati utilizzati il test del χ 2 e il test esatto di Fisher, come appropriato. Per la verifica delle correlazioni tra due o più variabili oggetto di studio, sono stati utilizzati la correlazione di Pearson e quella non-parametrica di Spearman. Per tutti i test utilizzati, il livello di significatività è stato fissato per valori di p ≤ 0.05. Risultati: (1) La diagnosi più rappresentata nel campione totale era quella di ESA (31%); il gruppo A, mostrava maggiori percentuali statisticamente significative in ESA e CT rispetto al gruppo B, che invece, mostrava maggiori percentuali statisticamente significative in ECA, EC e CTC. (2) Dal test SDSC, somministrato alle madri dei partecipanti dell’intero campione, venivano rilevati disturbi del sonno nel 18% dei loro figli in DIMS (41%), DTSV (41%), DES (34%) e DRS (31%). Il confronto tra i due gruppi mostrava significatività statistiche in relazione all’età dei partecipanti (gruppo A vs gruppo B) in DRS (p=0.0113), DA (p<0.0001) e DTSV (p=0.0023). (3) Dal test CBCL/6-18 somministrato alle madri venivano rilevati problemi emotivo-comportamentali (Ansia, Depressione e Lamentele somatiche) nel 66% di entrambi i gruppi di studio. Inoltre gli adolescenti del gruppo B, mostravano distribuzioni statisticamente significative in Ansia (p=0.0245), Depressione (p=0.0088), Ossessioni e compulsioni (p=0.0243). Emergeva una significatività statistica tra i valori positivi al test SDSC e CBCL/6-18 delineandosi una associazione diretta tra il sonno e i problemi totali (p<.0001). Il 30% dei bambini del gruppo A, presentava prestazioni inferiori alla media nella valutazione dell’attenzione sostenuta. (4) I bambini del gruppo A aderivano di più al trattamento singolo con nutraceutico (58%) e alla psico-educazione (25%), mentre gli adolescenti del gruppo B al trattamento con nutraceutico associato a psico-educazione (48%). Conclusioni: Questo studio dimostra una relazione significativa tra i disturbi del sonno e le cefalee primarie.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/92954
URN:NBN:IT:UNIVAQ-92954