Titolo della Tesi: “L’intervento medico arbitrario: il problema del consenso” La Tesi riguarda i profili di rilievo penale del trattamento medico-chirurgico eseguito in assenza del consenso del paziente. In primis, vengono individuate le disposizioni legislative di riferimento. Per questo motivo, viene analizzato il fondamento del consenso informato in base alle norme costituzionali. Viene approfondito il progressivo mutamento del rapporto medico-paziente. Successivamente, si procede all’analisi dei reati. Anzitutto, viene affrontata la problematica riguardante il delitto di lesioni personali dolose. Viene indagato il significato da attribuire al termine malattia, la riflessione si focalizza sui possibili esiti dell’intervento medico. In seguito, viene considerata l’ipotesi dell’art. 584 c.p. in caso di morte del paziente. Vengono anche analizzati i reati previsti e puniti dagli articoli 590 e 589 c.p. con un approfondimento all’istituto della colpa. L’analisi si concentra sui reati contro la libertà morale degli articoli 610 e 613 c.p. e, per il caso di morte del paziente, viene preso in considerazione l’art. 586 c.p. Ciò in quanto, secondo un recente orientamento dottrinale, l’atto medico chirurgico non consentito, piuttosto che determinare un’aggressione all’incolumità individuale del paziente, lede invece la sua libertà di autodeterminazione alle cure. Il lavoro prende in esame l’evoluzione della giurisprudenza, che trae origine dal leading case n. 5639 del 1992, e non trova ancora fine, nonostante le Sezioni Unite n. 2437 nel 2008. Le numerose pronunce sul tema vengono commentate. A questo punto si indaga il fondamento di liceità dell’attività medico-chirurgica, vengono presi in esame i molteplici orientamenti. Nella parte finale della tesi, si pensa ad una possibile soluzione e si propone l’introduzione di una disposizione a tutelare il consenso.
L'intervento medico arbitrario: il problema del consenso
TRONCHIN, ANDREA
2013
Abstract
Titolo della Tesi: “L’intervento medico arbitrario: il problema del consenso” La Tesi riguarda i profili di rilievo penale del trattamento medico-chirurgico eseguito in assenza del consenso del paziente. In primis, vengono individuate le disposizioni legislative di riferimento. Per questo motivo, viene analizzato il fondamento del consenso informato in base alle norme costituzionali. Viene approfondito il progressivo mutamento del rapporto medico-paziente. Successivamente, si procede all’analisi dei reati. Anzitutto, viene affrontata la problematica riguardante il delitto di lesioni personali dolose. Viene indagato il significato da attribuire al termine malattia, la riflessione si focalizza sui possibili esiti dell’intervento medico. In seguito, viene considerata l’ipotesi dell’art. 584 c.p. in caso di morte del paziente. Vengono anche analizzati i reati previsti e puniti dagli articoli 590 e 589 c.p. con un approfondimento all’istituto della colpa. L’analisi si concentra sui reati contro la libertà morale degli articoli 610 e 613 c.p. e, per il caso di morte del paziente, viene preso in considerazione l’art. 586 c.p. Ciò in quanto, secondo un recente orientamento dottrinale, l’atto medico chirurgico non consentito, piuttosto che determinare un’aggressione all’incolumità individuale del paziente, lede invece la sua libertà di autodeterminazione alle cure. Il lavoro prende in esame l’evoluzione della giurisprudenza, che trae origine dal leading case n. 5639 del 1992, e non trova ancora fine, nonostante le Sezioni Unite n. 2437 nel 2008. Le numerose pronunce sul tema vengono commentate. A questo punto si indaga il fondamento di liceità dell’attività medico-chirurgica, vengono presi in esame i molteplici orientamenti. Nella parte finale della tesi, si pensa ad una possibile soluzione e si propone l’introduzione di una disposizione a tutelare il consenso.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/93775
URN:NBN:IT:UNIPD-93775