Dinamiche dominanti dell’agire e dell’agire sociale. Per una Teoria dei valori. Analisi e sintesi dell’agire e dell’agire sociale con l’ipotesi fondamentale della scelta razionale ed economico-conveniente orientata da valori. Il titolo e il sottotitolo di questo lavoro indicano già specificamente il suo contenuto ove, in estrema sintesi, si ricerca il come piuttosto che il perché dell’agire, sia questo individuale, sociale o collettivo (un agire per valore, cioè orientato da valori). Il lavoro si compone di due volumi: il primo di Tesi, Sintesi e Risultati (Volume 1) e il secondo di Ricerca, Studio e Analisi – Appendice (Volume 2). Il volume 1, quindi, deve essere considerato essenzialmente il frutto in termini di elaborazione e sintesi di quanto sviluppato nel volume 2. Questo ultimo, infatti, indicato come Appendice, raccoglie l’ampio lavoro di ricognizione, ricostruzione, studio e analisi nella teoria sociologica sul tema dell’azione-agire; una trattazione che, per quanto necessariamente non esaustiva, è stata per quanto possibile accurata e ha riguardato numerosi autori delle scienze sociali. Tale volume è a sua volta suddiviso in tre parti. Nella Parte I, dei Principi e Fondamenti, Le quattro premesse, sezione unica. Nella Parte II, della Ricerca e Analisi, divisa in tre sezioni, si comprendono la sezione I, I Classici, la sezione II, La Miscellanea e la sezione III, La Modernità. Questa ultima sezione ha riguardato (sempre sul tema) le maggiori riviste italiane dal 2000 al 2009. Tutto questo ai fini di 1) ricerca bibliografica come fonti per la ricognizione e la conoscenza teorica, 2) adattabilità all’ipotesi fondamentale alle istanze sollevate nelle teorie dell’azione e/o struttura, 3) comparazione e sostegno alla Teoria dei valori. Nella Parte III, sono stati trattati gli aspetti metodologici e il tentativo di passare dalla teoresi alla teoria mediante un primo livello empirico. Nel primo volume, invece, si produce la proposta propriamente detta. Qui le teorie della complessità e del càos sono state la cornice di fondo entro la quale sono stati inseriti le teorie sociologiche (e delle scienze sociali) e le correlazioni con la proposta della teoria dei valori, nonché i risultati del primo livello empirico di cui al volume di Appendice. Il tutto è orientato verso gli obiettivi che il lavoro si è posto, in primis quello di svolgere metodicamente il tema dell’agire nel trattato generale delle scienze sociali e della sociologia in particolare, esponendo i principî e le regole di una economia sociologica che non è sociologia economica e ancor meno è economia disciplinare. Così sono stati ridefiniti termini comuni per concetti nuovi o anche simili come, per esempio, quelli di Valore, di Economia-convenienza o di Atomo sociale, nonché le proposte della Prima congettura e della Legge della libertà impossibile. In particolare, proprio il concetto di Valore, seppure non totalmente estraneo, poco coincide con la sociologia dei valori conosciuta. Queste ridefinizioni non hanno impedito, quando opportuno, l’uso e il senso di termini di altre discipline scientifiche che tuttavia è sempre stato segnalato. Così l’obiettivo dichiarato è la ricerca di dinamiche dominanti dell’agire e dell’agire sociale, al fine di proporre una teoria dell’azione che va sotto il nome di Teoria dei valori. Nel lavoro si propone altresì la riunificazione dei modelli homo œconomicus col sociologicus e, quindi, si sviluppa il tentativo di aggregare intorno a questa i numerosi paradigmi della sociologia e non solo. Tale riunificazione entro un unico paradigma include una posizione statica iniziale comprendente individualismo metodologico, materialismo storico ortodosso, dialettica fondamentale e una Visione del Parallasse (qui usato al maschile) nel rapporto tra osservatore e osservato. Forse questo lavoro resta ancora in parte, ma non totalmente, un’opera teoretica secondo la definizione classica e quella datane dall’autore stesso. Tuttavia, anche in considerazione della complessità del tema, i risultati raggiunti appaiono soddisfacenti al fine di valicare il punto limite che immette sul versante della dimostrazione teorica, fermo restando che ci sono spazi per proseguire e sviluppare lo studio, sia in termini di ricerca pura e sperimentale, sia in termini di ricerca applicata, o anche di applicazione diretta. Il lavoro propone la tecnica di intervista del continuum Colloquio-Maieutica (C-M).
Dinamiche dominanti dell’agire e dell’agire sociale per una teoria dei valori
DELLI POGGI, STEFANO
2012
Abstract
Dinamiche dominanti dell’agire e dell’agire sociale. Per una Teoria dei valori. Analisi e sintesi dell’agire e dell’agire sociale con l’ipotesi fondamentale della scelta razionale ed economico-conveniente orientata da valori. Il titolo e il sottotitolo di questo lavoro indicano già specificamente il suo contenuto ove, in estrema sintesi, si ricerca il come piuttosto che il perché dell’agire, sia questo individuale, sociale o collettivo (un agire per valore, cioè orientato da valori). Il lavoro si compone di due volumi: il primo di Tesi, Sintesi e Risultati (Volume 1) e il secondo di Ricerca, Studio e Analisi – Appendice (Volume 2). Il volume 1, quindi, deve essere considerato essenzialmente il frutto in termini di elaborazione e sintesi di quanto sviluppato nel volume 2. Questo ultimo, infatti, indicato come Appendice, raccoglie l’ampio lavoro di ricognizione, ricostruzione, studio e analisi nella teoria sociologica sul tema dell’azione-agire; una trattazione che, per quanto necessariamente non esaustiva, è stata per quanto possibile accurata e ha riguardato numerosi autori delle scienze sociali. Tale volume è a sua volta suddiviso in tre parti. Nella Parte I, dei Principi e Fondamenti, Le quattro premesse, sezione unica. Nella Parte II, della Ricerca e Analisi, divisa in tre sezioni, si comprendono la sezione I, I Classici, la sezione II, La Miscellanea e la sezione III, La Modernità. Questa ultima sezione ha riguardato (sempre sul tema) le maggiori riviste italiane dal 2000 al 2009. Tutto questo ai fini di 1) ricerca bibliografica come fonti per la ricognizione e la conoscenza teorica, 2) adattabilità all’ipotesi fondamentale alle istanze sollevate nelle teorie dell’azione e/o struttura, 3) comparazione e sostegno alla Teoria dei valori. Nella Parte III, sono stati trattati gli aspetti metodologici e il tentativo di passare dalla teoresi alla teoria mediante un primo livello empirico. Nel primo volume, invece, si produce la proposta propriamente detta. Qui le teorie della complessità e del càos sono state la cornice di fondo entro la quale sono stati inseriti le teorie sociologiche (e delle scienze sociali) e le correlazioni con la proposta della teoria dei valori, nonché i risultati del primo livello empirico di cui al volume di Appendice. Il tutto è orientato verso gli obiettivi che il lavoro si è posto, in primis quello di svolgere metodicamente il tema dell’agire nel trattato generale delle scienze sociali e della sociologia in particolare, esponendo i principî e le regole di una economia sociologica che non è sociologia economica e ancor meno è economia disciplinare. Così sono stati ridefiniti termini comuni per concetti nuovi o anche simili come, per esempio, quelli di Valore, di Economia-convenienza o di Atomo sociale, nonché le proposte della Prima congettura e della Legge della libertà impossibile. In particolare, proprio il concetto di Valore, seppure non totalmente estraneo, poco coincide con la sociologia dei valori conosciuta. Queste ridefinizioni non hanno impedito, quando opportuno, l’uso e il senso di termini di altre discipline scientifiche che tuttavia è sempre stato segnalato. Così l’obiettivo dichiarato è la ricerca di dinamiche dominanti dell’agire e dell’agire sociale, al fine di proporre una teoria dell’azione che va sotto il nome di Teoria dei valori. Nel lavoro si propone altresì la riunificazione dei modelli homo œconomicus col sociologicus e, quindi, si sviluppa il tentativo di aggregare intorno a questa i numerosi paradigmi della sociologia e non solo. Tale riunificazione entro un unico paradigma include una posizione statica iniziale comprendente individualismo metodologico, materialismo storico ortodosso, dialettica fondamentale e una Visione del Parallasse (qui usato al maschile) nel rapporto tra osservatore e osservato. Forse questo lavoro resta ancora in parte, ma non totalmente, un’opera teoretica secondo la definizione classica e quella datane dall’autore stesso. Tuttavia, anche in considerazione della complessità del tema, i risultati raggiunti appaiono soddisfacenti al fine di valicare il punto limite che immette sul versante della dimostrazione teorica, fermo restando che ci sono spazi per proseguire e sviluppare lo studio, sia in termini di ricerca pura e sperimentale, sia in termini di ricerca applicata, o anche di applicazione diretta. Il lavoro propone la tecnica di intervista del continuum Colloquio-Maieutica (C-M).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/93836
URN:NBN:IT:UNIROMA1-93836