La continua ed allarmante crescita del numero di detriti spaziali avvenuta negli ultimi dieci anni ha spinto le agenzie spaziali di tutto il mondo ad adottare specifiche strategie di mitigazione. Le attuali linee guida internazionali indicano la necessità di far deorbitare i nuovi satelliti lanciati in orbita terrestre bassa (LEO) entro 25 anni dalla fine della loro vita operativa. Attualmente, i sistemi basati sulla propulsione chimica costituiscono l'unica tecnologia spaziale collaudata adatta ad effettuare un deorbiting completo di un satellite. Tuttavia, l'utilizzo di razzi per una manovra deorbitante richiede un considerevole quantitativo di propellente, andando ad influenzare fortemente il budget di massa del satellite, limitandone così la vita operativa. Ciò porta alla necessità di sviluppare tecnologie innovative per il rientro a fine vita di satelliti. Una di queste consiste nell'utilizzo di fili elettrodinamici che, attraverso l'interazione con la ionosfera e il campo magnetico terrestre, sfruttano le forze di Lorentz per effettuare il rientro. Studi precedenti hanno dimostrato l'efficacia di tale tecnologia per il deorbiting di satellite in LEO da diverse altezze e inclinazioni orbitali in un tempo relativamente breve. Questo lavoro di tesi affronta alcuni dei problemi caratteristici dei sistemi di deorbiting basati su sistemi a filo elettrodinamico. Innanzitutto, è stato studiato l'impiego di un sistema viscoelastico passivo da installare in corrisponenza dell'interfaccia tra filo e satellite. Questo sistema è stato ideato per smorzare il flusso di energia prodotto dalle forze di Lorentz che continuamente entra nel sistema e che, a lungo andare, può portare il tether all'instabilità dinamica. In secondo luogo, si è affrontato il problema relativo al dispiegamento in orbita di un filo a forma di nastro (tape tethers) da un veicolo spaziale il cui assetto è noto. La strategia scelta è quella di dispiegare dal satellite-base un sub-satellite seguendo una traiettoria predefinita, facendo uso di un sistema di controllo in retroazione lineare proporzionale-derivativo operato da un impianto frenante montato sull'albero del sottosistema di dispiegamento. Infine, è stato sviluppato un processo di ottimizzazione per sistemi a filo elettrodinamico. L'analisi si concentra sulle prestazioni dei sistemi elettrodinamici per il deorbiting di satelliti di piccola taglia (Small Satellites) da orbite LEO appartenenti a regioni sensibili (ad esempio, le orbite polari eliosincrone). Il processo di ottimizzazione è anche in grado di fornire un mass budget realistico del sistema di rientro.

Investigation of Deorbiting Systems using Passive Electrodynamic Propulsion

MANTELLATO, RICCARDO
2015

Abstract

La continua ed allarmante crescita del numero di detriti spaziali avvenuta negli ultimi dieci anni ha spinto le agenzie spaziali di tutto il mondo ad adottare specifiche strategie di mitigazione. Le attuali linee guida internazionali indicano la necessità di far deorbitare i nuovi satelliti lanciati in orbita terrestre bassa (LEO) entro 25 anni dalla fine della loro vita operativa. Attualmente, i sistemi basati sulla propulsione chimica costituiscono l'unica tecnologia spaziale collaudata adatta ad effettuare un deorbiting completo di un satellite. Tuttavia, l'utilizzo di razzi per una manovra deorbitante richiede un considerevole quantitativo di propellente, andando ad influenzare fortemente il budget di massa del satellite, limitandone così la vita operativa. Ciò porta alla necessità di sviluppare tecnologie innovative per il rientro a fine vita di satelliti. Una di queste consiste nell'utilizzo di fili elettrodinamici che, attraverso l'interazione con la ionosfera e il campo magnetico terrestre, sfruttano le forze di Lorentz per effettuare il rientro. Studi precedenti hanno dimostrato l'efficacia di tale tecnologia per il deorbiting di satellite in LEO da diverse altezze e inclinazioni orbitali in un tempo relativamente breve. Questo lavoro di tesi affronta alcuni dei problemi caratteristici dei sistemi di deorbiting basati su sistemi a filo elettrodinamico. Innanzitutto, è stato studiato l'impiego di un sistema viscoelastico passivo da installare in corrisponenza dell'interfaccia tra filo e satellite. Questo sistema è stato ideato per smorzare il flusso di energia prodotto dalle forze di Lorentz che continuamente entra nel sistema e che, a lungo andare, può portare il tether all'instabilità dinamica. In secondo luogo, si è affrontato il problema relativo al dispiegamento in orbita di un filo a forma di nastro (tape tethers) da un veicolo spaziale il cui assetto è noto. La strategia scelta è quella di dispiegare dal satellite-base un sub-satellite seguendo una traiettoria predefinita, facendo uso di un sistema di controllo in retroazione lineare proporzionale-derivativo operato da un impianto frenante montato sull'albero del sottosistema di dispiegamento. Infine, è stato sviluppato un processo di ottimizzazione per sistemi a filo elettrodinamico. L'analisi si concentra sulle prestazioni dei sistemi elettrodinamici per il deorbiting di satelliti di piccola taglia (Small Satellites) da orbite LEO appartenenti a regioni sensibili (ad esempio, le orbite polari eliosincrone). Il processo di ottimizzazione è anche in grado di fornire un mass budget realistico del sistema di rientro.
31-gen-2015
Inglese
fili elettrodinamici, rientro fine vita, detriti spaziali, electrodynamic tether, debris mitigation, end-of-life deorbiting, damping, deployment, BETs optimization
LORENZINI, ENRICO
DEBEI, STEFANO
Università degli studi di Padova
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
mantellato_riccardo_tesi.pdf

accesso aperto

Dimensione 6.74 MB
Formato Adobe PDF
6.74 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/94359
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-94359