La tesi intende approfondire il rapporto tra spazio e scrittura poetica nel caso marchigiano contemporaneo. La sua struttura si compone di due parti interconnesse: nella prima, dopo aver definito le coordinate terminologiche del lavoro, viene descritto il percorso socio-culturale della regione alla luce del dibattito critico internazionale sulle forme di rappresentazione della spazialità; la seconda parte presenta invece una selezione antologica in cui viene messo in relazione il lavoro poetico di tre autori nati attorno agli anni Trenta che hanno esordito a partire dagli anni Cinquanta (Paolo Volponi, Luigi Di Ruscio, Franco Scataglini), con l'opera di autori nati tra agli anni Settanta e Ottanta che hanno esordito a partire dagli anni Zero (Luigi Socci, Renata Morresi, Massimo Gezzi, Franca Mancinelli). Il passaggio dalla diaspora alla mobilità cui il titolo allude rimanda quindi all'idea di una trasformazione che ha interessato tanto le modalità dell'abitare, quanto quelle della rappresentazione poetica dei luoghi, quanto, infine, l'efficacia dello spazio come categoria critica.
Lo spazio della poesia. Il caso marchigiano negli anni della diaspora e della mobilità
DARAIO, MARTINA
2016
Abstract
La tesi intende approfondire il rapporto tra spazio e scrittura poetica nel caso marchigiano contemporaneo. La sua struttura si compone di due parti interconnesse: nella prima, dopo aver definito le coordinate terminologiche del lavoro, viene descritto il percorso socio-culturale della regione alla luce del dibattito critico internazionale sulle forme di rappresentazione della spazialità; la seconda parte presenta invece una selezione antologica in cui viene messo in relazione il lavoro poetico di tre autori nati attorno agli anni Trenta che hanno esordito a partire dagli anni Cinquanta (Paolo Volponi, Luigi Di Ruscio, Franco Scataglini), con l'opera di autori nati tra agli anni Settanta e Ottanta che hanno esordito a partire dagli anni Zero (Luigi Socci, Renata Morresi, Massimo Gezzi, Franca Mancinelli). Il passaggio dalla diaspora alla mobilità cui il titolo allude rimanda quindi all'idea di una trasformazione che ha interessato tanto le modalità dell'abitare, quanto quelle della rappresentazione poetica dei luoghi, quanto, infine, l'efficacia dello spazio come categoria critica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/94385
URN:NBN:IT:UNIPD-94385