La ricerca indaga il rapporto tra cultura figurativa antica e decorazione pittorica focalizzando l’attenzione sulla produzione pittorica di area vesuviana tra il I sec.a. C. e il I sec.d.C., attraverso due linee di ricerca, una rivolta all’analisi delle modalità di formazione e trasmissione del repertorio, l’altra mirata ad individuare le tecniche impiegate per la trasposizione delle immagini a parete. Per il tema del trasferimento delle immagini a parete è stato isolato un soggetto caratterizzato al tempo stesso da ripetitività e variatio, le ” figure volanti”. L’indagine ha interessato un ampio campione documentario, analizzato attraverso l’esame autoptico integrato da una sistematica campagna fotografica, con riprese in luce radente e in infrarosso vicino. Completano l’indagine il campionamento dei pigmenti utilizzati per eseguire i disegni preparatori unitamente a una ricerca lessicografica finalizzata ad individuare nelle fonti antiche l’esistenza di termini tecnici che designavano gli strumenti di lavoro dei pictores. Le modalità di trasmissione delle immagini sono state indagate attraverso l’analisi di due casi studio caratterizzati dalla ricorrenza elementi connotanti e ricorrenti. Il primo caso studio è costituito da una serie di raffigurazioni di ambito dionisiaco, quadretti che hanno come soggetto principale e ricorrente una coppia, Dioniso/Ermafrodito affiancato da Sileno musico e/o da altri personaggi del tiaso. Lo studio delle attestazioni, condotto destrutturando la composizione e analizzandone i singoli elementi, ha dimostrato che per crearla gli artigiani hanno assemblato elementi diversi desunti da un repertorio noto e consolidato. Il secondo caso studio si compone di una serie di quadretti con scene teatrali, accomunati dalla presenza di un numero fisso di personaggi con maschera e costume. Il corpus delle immagini vesuviane di questo tipo, che si compone di attestazioni musive oltre che pittoriche, è stato messo a confronto con le attestazioni del tema provenienti da altre aree e distribuite in un arco cronologico molto ampio. Le relazioni iconografiche che legano le rappresentazioni di questo tema e la ricorrenza di scene da opere degli stessi autori a distanza di diversi secoli e in luoghi lontani tra loro ha indotto ad affrontare il problema della derivazione delle raffigurazioni da archetipi connessi all’illustrazione letteraria. Tuttavia lo studio delle immagini ha portato ad escludere tale ipotesi, suggerendone invece la derivazione da più prototipi di origine figurativa originati nel mondo greco-ellenistico e che hanno circolato a lungo e ampiamente. L’analisi così condotta ha consentito di acquisire importanti informazioni sul modus operandi dei pictores, evidenziando procedure e soluzioni tecniche
Trasmissione e trasferimento delle immagini nella decorazione parietale (I sec.a.C.-I sec.d.C.)
MALGIERI, ANGELALEA
2012
Abstract
La ricerca indaga il rapporto tra cultura figurativa antica e decorazione pittorica focalizzando l’attenzione sulla produzione pittorica di area vesuviana tra il I sec.a. C. e il I sec.d.C., attraverso due linee di ricerca, una rivolta all’analisi delle modalità di formazione e trasmissione del repertorio, l’altra mirata ad individuare le tecniche impiegate per la trasposizione delle immagini a parete. Per il tema del trasferimento delle immagini a parete è stato isolato un soggetto caratterizzato al tempo stesso da ripetitività e variatio, le ” figure volanti”. L’indagine ha interessato un ampio campione documentario, analizzato attraverso l’esame autoptico integrato da una sistematica campagna fotografica, con riprese in luce radente e in infrarosso vicino. Completano l’indagine il campionamento dei pigmenti utilizzati per eseguire i disegni preparatori unitamente a una ricerca lessicografica finalizzata ad individuare nelle fonti antiche l’esistenza di termini tecnici che designavano gli strumenti di lavoro dei pictores. Le modalità di trasmissione delle immagini sono state indagate attraverso l’analisi di due casi studio caratterizzati dalla ricorrenza elementi connotanti e ricorrenti. Il primo caso studio è costituito da una serie di raffigurazioni di ambito dionisiaco, quadretti che hanno come soggetto principale e ricorrente una coppia, Dioniso/Ermafrodito affiancato da Sileno musico e/o da altri personaggi del tiaso. Lo studio delle attestazioni, condotto destrutturando la composizione e analizzandone i singoli elementi, ha dimostrato che per crearla gli artigiani hanno assemblato elementi diversi desunti da un repertorio noto e consolidato. Il secondo caso studio si compone di una serie di quadretti con scene teatrali, accomunati dalla presenza di un numero fisso di personaggi con maschera e costume. Il corpus delle immagini vesuviane di questo tipo, che si compone di attestazioni musive oltre che pittoriche, è stato messo a confronto con le attestazioni del tema provenienti da altre aree e distribuite in un arco cronologico molto ampio. Le relazioni iconografiche che legano le rappresentazioni di questo tema e la ricorrenza di scene da opere degli stessi autori a distanza di diversi secoli e in luoghi lontani tra loro ha indotto ad affrontare il problema della derivazione delle raffigurazioni da archetipi connessi all’illustrazione letteraria. Tuttavia lo studio delle immagini ha portato ad escludere tale ipotesi, suggerendone invece la derivazione da più prototipi di origine figurativa originati nel mondo greco-ellenistico e che hanno circolato a lungo e ampiamente. L’analisi così condotta ha consentito di acquisire importanti informazioni sul modus operandi dei pictores, evidenziando procedure e soluzioni tecnicheFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/94531
URN:NBN:IT:UNIPD-94531