Nella filosofia di Bertrando Spaventa, l’idea di una riforma della dialettica hegeliana nacque all’interno del problema della circolazione del pensiero europeo, che a sua volta si costituì attorno al nucleo tematico centrale della dialettica. I due aspetti principali della produzione del filosofo (la circolazione del pensiero e la riforma della dialettica) non possono, pertanto, essere tenuti separati, ma vanno associati e ricondotti alla medesima questione teorica, attorno alla quale si costituì originariamente il suo pensiero . Il metodo dialettico, esposto nella "Fenomenologia dello spirito" di Hegel, fornisce a Spaventa le coordinate teoretiche per orientare la sua ricerca di storia della filosofia: prima, fino al 1854, relativa ai filosofi italiani del secolo decimosesto (i veri «precursori» di Cartesio, Spinoza, Kant, Fichte, Schelling ed Hegel), e dopo, dal 1855, riguardante i filosofi italiani moderni (da Galluppi a Rosmini e a Gioberti), nell’opera dei quali si svilupparono, anche se in maniera inconsapevole, i germi gettati all’origine dell’età moderna dai filosofi italiani del secolo decimosesto, e sviluppati altrove, a causa delle condizioni culturali sfavorevoli che si affermarono in Italia e che ne interruppero il progresso, favorendone al tempo stesso la migrazione negli altri paesi europei, dove poterono fiorire e maturare.

«Il metodo unicamente possibile»?. Bertrando Spaventa e lo “scavo all’indietro” sulla filosofia di Hegel (1850-1863)

DIAMANTI, Marco
2022

Abstract

Nella filosofia di Bertrando Spaventa, l’idea di una riforma della dialettica hegeliana nacque all’interno del problema della circolazione del pensiero europeo, che a sua volta si costituì attorno al nucleo tematico centrale della dialettica. I due aspetti principali della produzione del filosofo (la circolazione del pensiero e la riforma della dialettica) non possono, pertanto, essere tenuti separati, ma vanno associati e ricondotti alla medesima questione teorica, attorno alla quale si costituì originariamente il suo pensiero . Il metodo dialettico, esposto nella "Fenomenologia dello spirito" di Hegel, fornisce a Spaventa le coordinate teoretiche per orientare la sua ricerca di storia della filosofia: prima, fino al 1854, relativa ai filosofi italiani del secolo decimosesto (i veri «precursori» di Cartesio, Spinoza, Kant, Fichte, Schelling ed Hegel), e dopo, dal 1855, riguardante i filosofi italiani moderni (da Galluppi a Rosmini e a Gioberti), nell’opera dei quali si svilupparono, anche se in maniera inconsapevole, i germi gettati all’origine dell’età moderna dai filosofi italiani del secolo decimosesto, e sviluppati altrove, a causa delle condizioni culturali sfavorevoli che si affermarono in Italia e che ne interruppero il progresso, favorendone al tempo stesso la migrazione negli altri paesi europei, dove poterono fiorire e maturare.
14-feb-2022
Italiano
Dialettica; Hegelismo; Risorgimento
MUSTE', MARCELLO
BERTI, Silvia
VELOTTI, Stefano
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/95387
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-95387