Sebbene la sua incidenza stia diminuendo negli ultimi anni, il cancro dello stomaco rappresenta tuttora il quinto tumore più diffuso al mondo (dopo polmone, seno, prostata e colon-retto) e la terza causa di morte per tumore dopo il cancro del polmone e del fegato.1 Il successo registrato in Giappone nel campo della diagnosi precoce del cancro gastrico (early gastric cancer, EGC) viaggia purtroppo su binari molto differenti rispetto a quelli dei Paesi Occidentali nei quali questo tumore viene spesso riscontrato ancora nei suoi stadi più avanzati.2,3 Tale neoplasia è gravata da una prognosi piuttosto infausta dal momento che il tasso di sopravvivenza globale a 5 anni si aggira intorno al 20%. Infatti, anche dopo una resezione chirurgica curativa, dove il campione operatorio ha margini indenni da infiltrazione neoplastica, circa il 50% dei pazienti muore per recidiva locale di malattia che si manifesta in genere entro 2 anni di follow-up.4-7 Il tasso di sopravvivenza globale a 5 anni è fortemente correlato alla stadiazione determinata al momento della diagnosi. Sebbene molti parametri patobiologici classificativi e stadiativi siano ben studiati e universalmente riconosciuti riguardo al loro significato clinico e prognostico, esistono ancora molte ombre circa la capacità di prevedere esattamente come tale tumore possa evolvere nella sua storia naturale per un dato e noto stadio tra i vari pazienti affetti. A tutt’oggi, per esempio, mentre per alcuni tumori sono stati identificati determinati marcatori tumorali sierici (ormoni antigenici) utili allo screening, diagnosi o prognosi degli stessi (in particolare l’alfa-fetoproteina per l’epatocarcinoma, il Ca 19.9 per l’adenocarcinoma pancreatico o il colangiocarcinoma, il CEA per l’identificazione di malattia colo-rettale recidiva o metastatica), per l’adenocarcinoma gastrico nessun marcatore ha raggiunto elevati livelli di sensibilità né di specificità per gli scopi sovra descritti.8-16 Quanto alla citopatologia, negli ultimi anni diversi lavori hanno ormai consolidato il ruolo dell’analisi citopatologia del lavaggio peritoneale: il riscontro di cellule cancerose in questo materiale biologico ha, infatti, una sicura valenza prognostica (in termini negativi) per questo tipo di pazienti.17-19 Nasce quindi dalle considerazioni summenzionate l’intento di questo studio: analizzare il lavaggio gastrico dei pazienti affetto da adenocarcinoma gastrico esaminando la presenza (o l’assenza) delle cellule cancerose in esso esfoliate al fine di cercare di identificare un ulteriore possibile parametro utile alla classificazione, prognosi, terapia e monitoraggio. Di interesse, come si evince dalla letteratura scientifica mondiale, prima del nostro gruppo di ricerca nessuno ha condotto questa linea di studio in quanto, per quanto riguarda il cancro dello stomaco, finora l’analisi citopatologica del lavaggio gastrico è stata eseguita con il solo intento diagnostico.

Significato clinico-patologico e valore prognostico dell’analisi citopatologica del lavaggio gastrico in 80 pazienti affetti da adenocarcinoma dello stomaco

VIRGILIO, EDOARDO
2017

Abstract

Sebbene la sua incidenza stia diminuendo negli ultimi anni, il cancro dello stomaco rappresenta tuttora il quinto tumore più diffuso al mondo (dopo polmone, seno, prostata e colon-retto) e la terza causa di morte per tumore dopo il cancro del polmone e del fegato.1 Il successo registrato in Giappone nel campo della diagnosi precoce del cancro gastrico (early gastric cancer, EGC) viaggia purtroppo su binari molto differenti rispetto a quelli dei Paesi Occidentali nei quali questo tumore viene spesso riscontrato ancora nei suoi stadi più avanzati.2,3 Tale neoplasia è gravata da una prognosi piuttosto infausta dal momento che il tasso di sopravvivenza globale a 5 anni si aggira intorno al 20%. Infatti, anche dopo una resezione chirurgica curativa, dove il campione operatorio ha margini indenni da infiltrazione neoplastica, circa il 50% dei pazienti muore per recidiva locale di malattia che si manifesta in genere entro 2 anni di follow-up.4-7 Il tasso di sopravvivenza globale a 5 anni è fortemente correlato alla stadiazione determinata al momento della diagnosi. Sebbene molti parametri patobiologici classificativi e stadiativi siano ben studiati e universalmente riconosciuti riguardo al loro significato clinico e prognostico, esistono ancora molte ombre circa la capacità di prevedere esattamente come tale tumore possa evolvere nella sua storia naturale per un dato e noto stadio tra i vari pazienti affetti. A tutt’oggi, per esempio, mentre per alcuni tumori sono stati identificati determinati marcatori tumorali sierici (ormoni antigenici) utili allo screening, diagnosi o prognosi degli stessi (in particolare l’alfa-fetoproteina per l’epatocarcinoma, il Ca 19.9 per l’adenocarcinoma pancreatico o il colangiocarcinoma, il CEA per l’identificazione di malattia colo-rettale recidiva o metastatica), per l’adenocarcinoma gastrico nessun marcatore ha raggiunto elevati livelli di sensibilità né di specificità per gli scopi sovra descritti.8-16 Quanto alla citopatologia, negli ultimi anni diversi lavori hanno ormai consolidato il ruolo dell’analisi citopatologia del lavaggio peritoneale: il riscontro di cellule cancerose in questo materiale biologico ha, infatti, una sicura valenza prognostica (in termini negativi) per questo tipo di pazienti.17-19 Nasce quindi dalle considerazioni summenzionate l’intento di questo studio: analizzare il lavaggio gastrico dei pazienti affetto da adenocarcinoma gastrico esaminando la presenza (o l’assenza) delle cellule cancerose in esso esfoliate al fine di cercare di identificare un ulteriore possibile parametro utile alla classificazione, prognosi, terapia e monitoraggio. Di interesse, come si evince dalla letteratura scientifica mondiale, prima del nostro gruppo di ricerca nessuno ha condotto questa linea di studio in quanto, per quanto riguarda il cancro dello stomaco, finora l’analisi citopatologica del lavaggio gastrico è stata eseguita con il solo intento diagnostico.
21-feb-2017
Italiano
cancro gastrico; adenocarcinoma gastrico; lavaggio gastrico; citopatologia; oncologia; oncologia chirurgica; chirurgia oncologica
BALDUCCI, Genoveffa
MERCANTINI, Paolo
RAMACCIATO, Giovanni
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-96024