Lo sviluppo della sarcopenia rappresenta un processo complesso e multifattoriale. Un numero crescente di studi indica che l'attività fisica può rallentare la perdita di massa e di funzione muscolo-scheletrica nel soggetto anziano. Tra le diverse modalità di esercizio, l'attività in acqua è particolarmente consigliata, per il minore stress articolare a cui è sottoposto l'organismo durante questo tipo di attività. Tuttavia, gli studi su soggetti anziani, che osservano gli effetti di un protocollo di attività motoria svolto in acqua, per il mantenimento della massa muscolare e dell'efficienza fisica, sono limitati. SCOPO: determinare l'effetto di un protocollo di esercizio in piscina termale, della durata di 24 settimane, sulle variabili di efficienza fisica, in un gruppo di anziani sani. METODO: sono stati reclutati 59 soggetti (N=29 Maschi, N=30 Femmine, età media = 71.2 anni), assegnati casualmente ai seguenti gruppi: gruppo di attività motoria in acqua (AG), gruppo di attività motoria a secco (LG) e gruppo di controllo (CG). Durante i 6 mesi di attività i soggetti hanno effettuato l'attività prevista dal protocollo con frequenza bisettimanale. L'intensità di esercizio è stata monitorata rilevando la frequenza cardiaca ed utilizzando la scala di Borg. La valutazione funzionale è stata realizzata prima e dopo il protocollo di esercizio. La composizione corporea è stata misurata tramite bioimpedenziometria elettrica, la forza isometrica degli arti superiori utilizzando un dinamometro (handgrip), la forza isotonica degli arti inferiori attraverso il test di estensione degli arti inferiori, sempre tramite un dinamometro. RISULTATI: in AG ed in LG sono stati osservati miglioramenti nel test "8-foot up & go". La forza di prensione dell’arto dominante è migliorata nel gruppo LG. La flessibilità della schiena e degli ischio-crurali è aumentata in tutti i gruppi. Il test “Back scratch” ha rivelato miglioramenti della flessibilità nella spalla sinistra, anche se lievi, solo nel gruppo AG. Per entrambi gli arti inferiori l'espressione della forza di estensione del ginocchio è risultata ridotta nel gruppo di controllo nell'analisi tra gruppi (AG vs. LG vs. CG). CONCLUSIONE: i risultati dello studio suggeriscono che il protocollo di attività fisica applicato al gruppo di soggetti anziani si è dimostrato utile poiché ha migliorato l'equilibrio dinamico e la flessibilità. I valori di forza sembrano mantenersi inalterati in entrambi i gruppi sperimentali, suggerendo che anche l’attività fisica in acqua può essere un utile complemento a quella svolta "a secco" per contrastare il decadimento della forza muscolare che si realizza nel soggetto anziano.
Attività motoria in piscina termale come prevenzione e cura della sarcopenia senile
BERGAMIN, MARCO
2012
Abstract
Lo sviluppo della sarcopenia rappresenta un processo complesso e multifattoriale. Un numero crescente di studi indica che l'attività fisica può rallentare la perdita di massa e di funzione muscolo-scheletrica nel soggetto anziano. Tra le diverse modalità di esercizio, l'attività in acqua è particolarmente consigliata, per il minore stress articolare a cui è sottoposto l'organismo durante questo tipo di attività. Tuttavia, gli studi su soggetti anziani, che osservano gli effetti di un protocollo di attività motoria svolto in acqua, per il mantenimento della massa muscolare e dell'efficienza fisica, sono limitati. SCOPO: determinare l'effetto di un protocollo di esercizio in piscina termale, della durata di 24 settimane, sulle variabili di efficienza fisica, in un gruppo di anziani sani. METODO: sono stati reclutati 59 soggetti (N=29 Maschi, N=30 Femmine, età media = 71.2 anni), assegnati casualmente ai seguenti gruppi: gruppo di attività motoria in acqua (AG), gruppo di attività motoria a secco (LG) e gruppo di controllo (CG). Durante i 6 mesi di attività i soggetti hanno effettuato l'attività prevista dal protocollo con frequenza bisettimanale. L'intensità di esercizio è stata monitorata rilevando la frequenza cardiaca ed utilizzando la scala di Borg. La valutazione funzionale è stata realizzata prima e dopo il protocollo di esercizio. La composizione corporea è stata misurata tramite bioimpedenziometria elettrica, la forza isometrica degli arti superiori utilizzando un dinamometro (handgrip), la forza isotonica degli arti inferiori attraverso il test di estensione degli arti inferiori, sempre tramite un dinamometro. RISULTATI: in AG ed in LG sono stati osservati miglioramenti nel test "8-foot up & go". La forza di prensione dell’arto dominante è migliorata nel gruppo LG. La flessibilità della schiena e degli ischio-crurali è aumentata in tutti i gruppi. Il test “Back scratch” ha rivelato miglioramenti della flessibilità nella spalla sinistra, anche se lievi, solo nel gruppo AG. Per entrambi gli arti inferiori l'espressione della forza di estensione del ginocchio è risultata ridotta nel gruppo di controllo nell'analisi tra gruppi (AG vs. LG vs. CG). CONCLUSIONE: i risultati dello studio suggeriscono che il protocollo di attività fisica applicato al gruppo di soggetti anziani si è dimostrato utile poiché ha migliorato l'equilibrio dinamico e la flessibilità. I valori di forza sembrano mantenersi inalterati in entrambi i gruppi sperimentali, suggerendo che anche l’attività fisica in acqua può essere un utile complemento a quella svolta "a secco" per contrastare il decadimento della forza muscolare che si realizza nel soggetto anziano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/96246
URN:NBN:IT:UNIPD-96246