L'agricoltura svolge un ruolo importante nello sfruttamento della risorsa idrica. Si pensi che circa il 70% del consumo di acqua a livello globale viene utilizzata per scopi agricoli, primo fra tutti l’irrigazione per la produzione di colture che potranno essere consumate sia per l’alimentazione umana, sia per quella zootecnica. A livello mondiale, le aree irrigate rappresentano circa il 18% del totale delle superfici coltivate, contribuendo per il 40% alla produzione mondiale di cibo. Se è pur vero che la pratica irrigua crea un beneficio all’agricoltura perché ne aumenta la produttività, è vero anche che a conti fatti circa il 40 per cento dell’acqua consumata a livello mondiale per scopi irrigui viene utilizzata in maniera del tutto insostenibile. Questo perché la sottrazione di volumi d’acqua all’ambiente comporta una riduzione dei deflussi ecologici e/o delle riserve d’acqua sotterranea, in particolar modo si pensi alle riserve di acqua fossile. La Direttiva Quadro sulle Acque (2000/CE/60) consente solo l’uso efficiente delle acque superficiali e di falda e fornisce delle raccomandazioni su come preservare lo stato naturale qualitativo dei corpi idrici. L'utilizzo di un indicatore ambientale, quale l’indicatore di impronta idrica, fornisce informazioni utili e volte a migliorare il processo decisionale per il risparmio idrico e a ridurre lo stress idrico causato dalle attività umane. L'obiettivo principale di questa tesi è quello di trovare soluzioni utili a mitigare l'impatto della produzione agricola sulla risorsa idrica individuando pratiche agronomiche più sostenibili. A tal fine, lo scopo generale dello studio è quello di integrare il concetto di impronta idrica con altri indicatori ambientali per confrontare le relative prestazioni di diversi processi agricoli valutando il loro grado di sostenibilità. Dapprima, si è cercato di classificare e raggruppare le famiglie dei prodotti agroalimentari in base alle loro specifiche prestazioni ambientali e la relativa impronta idrica per definire la sostenibilità della loro produzione e di conseguenza del loro consumo. Successivamente, è stato definito uno schema per lo studio della sostenibilità dell’uso dell’acqua in agricoltura, valutandone sia l'aspetto ambientale che quello economico. In secondo luogo, sono state individuate pratiche agricole che riducessero l’impronta idrica durante il processo produttivo e favorissero una maggiore salvaguardia della risorsa idrica. A supporto, diversi casi studio sono stati analizzati per valutare diverse gestioni del suolo, delle fasi agronomiche in campo e del consumo di acqua con maggiore attenzione alla pratica irrigua. Le soluzioni fornite attraverso i risultati della tesi sostengono soluzioni innovative per mitigare l'impronta idrica e l'impatto dell’attività agricola sulla risorsa idrica. Questo può ancora essere migliorato ed incentivato promuovendo la sensibilizzazione degli agricoltori alla gestione sostenibile dell’agro-ambiente e incoraggiando il mercato alimentare a premiare tali iniziative ecologiche.
Analysis of the Water Footprint of Agriculture Products and the Related MItigation Strategies
BORSATO, EROS
2019
Abstract
L'agricoltura svolge un ruolo importante nello sfruttamento della risorsa idrica. Si pensi che circa il 70% del consumo di acqua a livello globale viene utilizzata per scopi agricoli, primo fra tutti l’irrigazione per la produzione di colture che potranno essere consumate sia per l’alimentazione umana, sia per quella zootecnica. A livello mondiale, le aree irrigate rappresentano circa il 18% del totale delle superfici coltivate, contribuendo per il 40% alla produzione mondiale di cibo. Se è pur vero che la pratica irrigua crea un beneficio all’agricoltura perché ne aumenta la produttività, è vero anche che a conti fatti circa il 40 per cento dell’acqua consumata a livello mondiale per scopi irrigui viene utilizzata in maniera del tutto insostenibile. Questo perché la sottrazione di volumi d’acqua all’ambiente comporta una riduzione dei deflussi ecologici e/o delle riserve d’acqua sotterranea, in particolar modo si pensi alle riserve di acqua fossile. La Direttiva Quadro sulle Acque (2000/CE/60) consente solo l’uso efficiente delle acque superficiali e di falda e fornisce delle raccomandazioni su come preservare lo stato naturale qualitativo dei corpi idrici. L'utilizzo di un indicatore ambientale, quale l’indicatore di impronta idrica, fornisce informazioni utili e volte a migliorare il processo decisionale per il risparmio idrico e a ridurre lo stress idrico causato dalle attività umane. L'obiettivo principale di questa tesi è quello di trovare soluzioni utili a mitigare l'impatto della produzione agricola sulla risorsa idrica individuando pratiche agronomiche più sostenibili. A tal fine, lo scopo generale dello studio è quello di integrare il concetto di impronta idrica con altri indicatori ambientali per confrontare le relative prestazioni di diversi processi agricoli valutando il loro grado di sostenibilità. Dapprima, si è cercato di classificare e raggruppare le famiglie dei prodotti agroalimentari in base alle loro specifiche prestazioni ambientali e la relativa impronta idrica per definire la sostenibilità della loro produzione e di conseguenza del loro consumo. Successivamente, è stato definito uno schema per lo studio della sostenibilità dell’uso dell’acqua in agricoltura, valutandone sia l'aspetto ambientale che quello economico. In secondo luogo, sono state individuate pratiche agricole che riducessero l’impronta idrica durante il processo produttivo e favorissero una maggiore salvaguardia della risorsa idrica. A supporto, diversi casi studio sono stati analizzati per valutare diverse gestioni del suolo, delle fasi agronomiche in campo e del consumo di acqua con maggiore attenzione alla pratica irrigua. Le soluzioni fornite attraverso i risultati della tesi sostengono soluzioni innovative per mitigare l'impronta idrica e l'impatto dell’attività agricola sulla risorsa idrica. Questo può ancora essere migliorato ed incentivato promuovendo la sensibilizzazione degli agricoltori alla gestione sostenibile dell’agro-ambiente e incoraggiando il mercato alimentare a premiare tali iniziative ecologiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/96477
URN:NBN:IT:UNIPD-96477