Il 18 novembre 1582, Paolo Caracciolo dedica, da Milano, il suo Primo libro di madrigali a cinque voci a Carlo Emanuele I, duca di Savoia e principe di Piemonte. Il libro, stampato a Venezia da l’Erede di Girolamo Scotto, presenta elementi di notevole interesse, legati ad alcune delle dinamiche che regolavano l’apprendimento compositivo nel Cinquecento, e che ci permettono d’identificare più chiaramente il ruolo che il genere del madrigale musicale rivestiva all’interno di queste dinamiche. La ricerca ha un duplice obiettivo: mira innanzitutto a fornire un’edizione critica del Primo libro di madrigali a cinque voci di Paolo Caracciolo, approfondendo così la conoscenza di una raccolta e di un compositore che non sono ancora stati oggetto di studio da parte dei musicologi. L’edizione critica delle musiche di Caracciolo si inserisce nel solco della collana Musiche Rinascimentali Siciliane (di cui sono usciti fino ad adesso ventisei volumi), fondata nel 1970 come ideale prosecuzione dei pionieristici lavori di Federico Mompellio (1937) e Ottavio Tiby (1951). Il secondo obiettivo della ricerca è quello di ricostruire, attraverso un’analisi del repertorio e un confronto con la più ampia prassi del madrigale negli ultimi anni del Cinquecento, alcune delle dinamiche che regolano i due fenomeni di trasmissione del sapere musicale dell’epoca, osservate nell’operato di Caracciolo e Vinci: la tendenza a includere nella propria raccolta brani di altri autori, e la scelta di riprendere uno stesso testo musicato già da un altro compositore.

I madrigali di Paolo Caracciolo (1582) “discepolo di Pietro Vinci”

RIILI, GIULIA
2022

Abstract

Il 18 novembre 1582, Paolo Caracciolo dedica, da Milano, il suo Primo libro di madrigali a cinque voci a Carlo Emanuele I, duca di Savoia e principe di Piemonte. Il libro, stampato a Venezia da l’Erede di Girolamo Scotto, presenta elementi di notevole interesse, legati ad alcune delle dinamiche che regolavano l’apprendimento compositivo nel Cinquecento, e che ci permettono d’identificare più chiaramente il ruolo che il genere del madrigale musicale rivestiva all’interno di queste dinamiche. La ricerca ha un duplice obiettivo: mira innanzitutto a fornire un’edizione critica del Primo libro di madrigali a cinque voci di Paolo Caracciolo, approfondendo così la conoscenza di una raccolta e di un compositore che non sono ancora stati oggetto di studio da parte dei musicologi. L’edizione critica delle musiche di Caracciolo si inserisce nel solco della collana Musiche Rinascimentali Siciliane (di cui sono usciti fino ad adesso ventisei volumi), fondata nel 1970 come ideale prosecuzione dei pionieristici lavori di Federico Mompellio (1937) e Ottavio Tiby (1951). Il secondo obiettivo della ricerca è quello di ricostruire, attraverso un’analisi del repertorio e un confronto con la più ampia prassi del madrigale negli ultimi anni del Cinquecento, alcune delle dinamiche che regolano i due fenomeni di trasmissione del sapere musicale dell’epoca, osservate nell’operato di Caracciolo e Vinci: la tendenza a includere nella propria raccolta brani di altri autori, e la scelta di riprendere uno stesso testo musicato già da un altro compositore.
26-feb-2022
Italiano
Madrigali; discepolato; edizione critica
PRIVITERA, MASSIMO
DI BERNARDI, VITO
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/96582
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-96582