Negli ultimi anni sta sempre di più affermando il concetto che l’allenamento contro resistenza, o Resistance Training (RT), sia un ottimo stimolo anabolico, e che la sua pratica costante possa migliorare la composizione corporea, contrastare i rischi di patologie cardiovascolari o metaboliche. Tuttavia, la struttura del RT è molto complessa e prevede l’interazione di numerose variabili che rendono disomogenei i protocolli utilizzati in letteratura per descrivere gli effetti di questa metodica di allenamento. Per questo motivo, l’argomento su cui fa perno questa ricerca, è lo studio di una specifica metodica di RT, in cui l’intensità è stata definita come il rapporto tra il carico sollevato (%1RM) e la durata del recupero tra le serie dell’esercizio. In considerazione della frenesia che contraddistingue la vita nella società odierna, uno dei principali ostacoli alla pratica continua di esercizio fisico è la mancanza di tempo: a tale scopo sarebbe importante trovare metodiche di allenamento che possano essere efficaci e al contempo avere una breve durata. La metodica HIIRT (High Intensity Interval Resistance Training) consiste nell’eseguire 6 ripetizioni ad esaurimento con un carico pari a circa l’80% di 1RM, 20” di pausa, per poi richiedere nuovamente al soggetto di effettuare il massimo numero di ripetizioni che è in grado di sostenere con il medesimo carico, altri 20” di pausa e ancora una serie. Lo scopo di questa ricerca è comprendere gli effetti della metodica HIIRT sulla salute ed il benessere dei soggetti mediante un’analisi a 360°, che comprenda sia lo studio degli adattamenti cellulari che le risposte in termini di performance muscolare. A tale scopo il progetto di ricerca è stato suddiviso in quattro fasi. In una prima parte sperimentale abbiamo confrontato l’effetto in acuto sul signalling muscolare di tre differenti protocolli di allenamento: Resistance Training Tradizionale (TRT), High Intensity Resistance Training (HIIRT) e High Intensity Training (HIT). Le prime due tipologie rappresentano due differenti intensità di allenamento con sovraccarichi, la terza proposta è invece un esercizio di tipo aerobico. Per il progetto ho reclutato 16 soggetti i quali sono stati assegnati random ai tre differenti protocolli. Le biopsie muscolari mediante ago sottile, sono state effettuate una settimana prima di ogni allenamento, immediatamente dopo la seduta, a 6h e 24h di distanza. I soggetti sono stati inoltre monitorati durante l’allenamento per valutare la risposta pressoria e cardiaca ai differenti protocolli di RT. L’analisi del signalling ha evidenziato una preferenziale attivazione di Akt in HIIRT, mentre il gruppo TRT sembra attivare maggiormente ERK1/2, invece le proteine ribosomiali 4EBP1 e S6 hanno subito la medesima influenza. TRT e HIT attivano in modo similare le vie di ossidazione mitocondriale (AMPK, ACC e PCG-1), mentre HIIRT sembra avere solo un effetto limitato alle prime ore successive all’allenamento. Nessuna differenza significativa è stata evidenziata per la risposta pressoria o cardiaca tra le due tipologie di RT. Nella seconda fase sperimentale abbiamo considerato gli effetti degli stessi protocolli di RT effettuati per un periodo di 8 settimane. Abbiamo reclutato 20 soggetti di età compresa da 20 e 30 anni. Prima e dopo il periodo di allenamento sono state effettuate le analisi ematochimiche ed ormonali, DEXA, test di forza, VO2max, e metabolismo basale. Il protocollo HIIRT ha migliorato la forza e la resistenza muscolare ma non la composizione corporea dei soggetti ,né è riuscito ad aumentare il metabolismo basale. La terza fase sperimentale prevedeva lo studio della metodica HIIRT su una popolazione di anziani sedentari. Per il progetto ho reclutato 35 anziani di età superiore ai 60 anni, di cui 23 hanno concluso lo studio. La sperimentazione ha avuto una durata complessiva di 6 mesi. I soggetti hanno iniziato un medesimo protocollo di RT a carichi progressivi per 4 mesi e, dopo una valutazione dei risultati raggiunti, sono stati assegnati random ai due differenti protocolli (HIIRT e TRT). È stato valutato l’effetto dell’allenamento sull’espressione di forza, sulla composizione corporea e su alcuni parametri ematochimici ed ormonali. Al termine dell’esperimento abbiamo potuto confermare quanto sta già emergendo dalla letteratura, ovvero che protocolli troppo intensi di allenamento non sono la metodica più efficace in una popolazione anziana. Nello specifico abbiamo rilevato un miglioramento di forza paragonabile al protocollo a bassa intensità; non si sono apprezzate differenze di massa muscolare dall’analisi della composizione corporea mediante BIA; il profilo ormonale ha mostrato una diminuzione in entrambi i gruppi della concentrazione basale degli ormoni anabolici (IGF-1; GH; testosterone) mentre, le lipoproteine ematiche hanno risposto in maniera positiva all’allenamento HIIRT. Infine, abbiamo confrontato la metodica HIIRT ed un’altra metodica ad alta intensità, chiamata piramidale (PYR) su indici di danno muscolare. Per questo studio sono stati reclutati 6 soggetti con esperienza nel mondo del body building. La procedura sperimentale prevedeva l’analisi degli indici di danno muscolare quali Creatin Kinase (CK), Colesterolo totale (CHOL TOT) e Acido Lattico (LAT) in seguito ad una singola seduta dei due protocolli allenanti. I campioni ematici sono stati raccolti a riposo, immediatamente dopo l’esercizio, e a distanza di 2 e 48 ore. Le due tipologie di allenamento somministrate non sembrano influenzare in modo significativo i valori di CK, mentre vi è una diminuzione significativa del CHOL TOT (indice di danno muscolare) con la metodica HIIRT rispetto alla metodica PYR; vi è stato un maggior aumento del lattato con metodica PYR rispetto a quella HIIRT. La percezione della dolenzia muscolare è stata maggiore dopo PYR. Questi dati, sembrano dimostrare che, in atleti esperti, la metodica HIIRT induce un maggior danno muscolare ma una minor sensazione di fatica rispetto al PYR. In conclusione, la metodica HIIRT è una buona soluzione per aumentare la forza muscolare, ed è ben tollerata dai praticanti. Tuttavia è troppo intensa per soggetti anziani, e non efficace nel migliorare la composizione corporea se non accompagnata, probabilmente, da una dieta controllata.
Dalla molecola al bilanciere: analisi degli effetti di una metodica di allenamento high intensity interval resistance training (HIIRT).
MORO, TATIANA
2015
Abstract
Negli ultimi anni sta sempre di più affermando il concetto che l’allenamento contro resistenza, o Resistance Training (RT), sia un ottimo stimolo anabolico, e che la sua pratica costante possa migliorare la composizione corporea, contrastare i rischi di patologie cardiovascolari o metaboliche. Tuttavia, la struttura del RT è molto complessa e prevede l’interazione di numerose variabili che rendono disomogenei i protocolli utilizzati in letteratura per descrivere gli effetti di questa metodica di allenamento. Per questo motivo, l’argomento su cui fa perno questa ricerca, è lo studio di una specifica metodica di RT, in cui l’intensità è stata definita come il rapporto tra il carico sollevato (%1RM) e la durata del recupero tra le serie dell’esercizio. In considerazione della frenesia che contraddistingue la vita nella società odierna, uno dei principali ostacoli alla pratica continua di esercizio fisico è la mancanza di tempo: a tale scopo sarebbe importante trovare metodiche di allenamento che possano essere efficaci e al contempo avere una breve durata. La metodica HIIRT (High Intensity Interval Resistance Training) consiste nell’eseguire 6 ripetizioni ad esaurimento con un carico pari a circa l’80% di 1RM, 20” di pausa, per poi richiedere nuovamente al soggetto di effettuare il massimo numero di ripetizioni che è in grado di sostenere con il medesimo carico, altri 20” di pausa e ancora una serie. Lo scopo di questa ricerca è comprendere gli effetti della metodica HIIRT sulla salute ed il benessere dei soggetti mediante un’analisi a 360°, che comprenda sia lo studio degli adattamenti cellulari che le risposte in termini di performance muscolare. A tale scopo il progetto di ricerca è stato suddiviso in quattro fasi. In una prima parte sperimentale abbiamo confrontato l’effetto in acuto sul signalling muscolare di tre differenti protocolli di allenamento: Resistance Training Tradizionale (TRT), High Intensity Resistance Training (HIIRT) e High Intensity Training (HIT). Le prime due tipologie rappresentano due differenti intensità di allenamento con sovraccarichi, la terza proposta è invece un esercizio di tipo aerobico. Per il progetto ho reclutato 16 soggetti i quali sono stati assegnati random ai tre differenti protocolli. Le biopsie muscolari mediante ago sottile, sono state effettuate una settimana prima di ogni allenamento, immediatamente dopo la seduta, a 6h e 24h di distanza. I soggetti sono stati inoltre monitorati durante l’allenamento per valutare la risposta pressoria e cardiaca ai differenti protocolli di RT. L’analisi del signalling ha evidenziato una preferenziale attivazione di Akt in HIIRT, mentre il gruppo TRT sembra attivare maggiormente ERK1/2, invece le proteine ribosomiali 4EBP1 e S6 hanno subito la medesima influenza. TRT e HIT attivano in modo similare le vie di ossidazione mitocondriale (AMPK, ACC e PCG-1), mentre HIIRT sembra avere solo un effetto limitato alle prime ore successive all’allenamento. Nessuna differenza significativa è stata evidenziata per la risposta pressoria o cardiaca tra le due tipologie di RT. Nella seconda fase sperimentale abbiamo considerato gli effetti degli stessi protocolli di RT effettuati per un periodo di 8 settimane. Abbiamo reclutato 20 soggetti di età compresa da 20 e 30 anni. Prima e dopo il periodo di allenamento sono state effettuate le analisi ematochimiche ed ormonali, DEXA, test di forza, VO2max, e metabolismo basale. Il protocollo HIIRT ha migliorato la forza e la resistenza muscolare ma non la composizione corporea dei soggetti ,né è riuscito ad aumentare il metabolismo basale. La terza fase sperimentale prevedeva lo studio della metodica HIIRT su una popolazione di anziani sedentari. Per il progetto ho reclutato 35 anziani di età superiore ai 60 anni, di cui 23 hanno concluso lo studio. La sperimentazione ha avuto una durata complessiva di 6 mesi. I soggetti hanno iniziato un medesimo protocollo di RT a carichi progressivi per 4 mesi e, dopo una valutazione dei risultati raggiunti, sono stati assegnati random ai due differenti protocolli (HIIRT e TRT). È stato valutato l’effetto dell’allenamento sull’espressione di forza, sulla composizione corporea e su alcuni parametri ematochimici ed ormonali. Al termine dell’esperimento abbiamo potuto confermare quanto sta già emergendo dalla letteratura, ovvero che protocolli troppo intensi di allenamento non sono la metodica più efficace in una popolazione anziana. Nello specifico abbiamo rilevato un miglioramento di forza paragonabile al protocollo a bassa intensità; non si sono apprezzate differenze di massa muscolare dall’analisi della composizione corporea mediante BIA; il profilo ormonale ha mostrato una diminuzione in entrambi i gruppi della concentrazione basale degli ormoni anabolici (IGF-1; GH; testosterone) mentre, le lipoproteine ematiche hanno risposto in maniera positiva all’allenamento HIIRT. Infine, abbiamo confrontato la metodica HIIRT ed un’altra metodica ad alta intensità, chiamata piramidale (PYR) su indici di danno muscolare. Per questo studio sono stati reclutati 6 soggetti con esperienza nel mondo del body building. La procedura sperimentale prevedeva l’analisi degli indici di danno muscolare quali Creatin Kinase (CK), Colesterolo totale (CHOL TOT) e Acido Lattico (LAT) in seguito ad una singola seduta dei due protocolli allenanti. I campioni ematici sono stati raccolti a riposo, immediatamente dopo l’esercizio, e a distanza di 2 e 48 ore. Le due tipologie di allenamento somministrate non sembrano influenzare in modo significativo i valori di CK, mentre vi è una diminuzione significativa del CHOL TOT (indice di danno muscolare) con la metodica HIIRT rispetto alla metodica PYR; vi è stato un maggior aumento del lattato con metodica PYR rispetto a quella HIIRT. La percezione della dolenzia muscolare è stata maggiore dopo PYR. Questi dati, sembrano dimostrare che, in atleti esperti, la metodica HIIRT induce un maggior danno muscolare ma una minor sensazione di fatica rispetto al PYR. In conclusione, la metodica HIIRT è una buona soluzione per aumentare la forza muscolare, ed è ben tollerata dai praticanti. Tuttavia è troppo intensa per soggetti anziani, e non efficace nel migliorare la composizione corporea se non accompagnata, probabilmente, da una dieta controllata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/97275
URN:NBN:IT:UNIPD-97275