Il diritto al prisoner reentry. Una ricerca etnografica sull'uscita dai circuiti penali in Italia.

The ethnographic study has as its subject the prisoner reentry process, focuses in particularly on the release and end of sentence of prisoner men in Italy and the material, social and psychological everyday life of their reentry paths. Through participant observation and interviews with former prisoners and operators of the prison field, elements of crisis emerge, but also the ability, on the part of individuals and groups, to implement strategies of resistance and survival to widespread oppression, which manifests itself through a general public and scientific indifference about what happens after release from prison; as well as on the daily and situated micro-violences in the field of end-of-sentence. The approach to the analysis is trans-disciplinary and critical; critical criminology and critical psychology offer sensitizing concepts that guide the reading of the phenomenon; likewise, the elements that emerge from the ethnography are integrated and discussed considering the theoretical perspectives considered, in a continuous and circular dialogue typical of the approach of the Grounded Theory. The analysis highlights the importance of maintaining an intersectional gaze, where gender, class and racialization pathways are presented as indispensable elements to the understanding of the phenomenon. The importance of ensuring a "right to reentry" is discussed through the need for a recognition of individual and group experiences and the overcoming institutional abandonment.

Lo studio etnografico ha come oggetto il prisoner reentry process, si concentra in particolare sulla scarcerazione e il fine pena di uomini detenuti in Italia e la quotidianità materiale, sociale e psicologica dei loro percorsi di reinserimento. Attraverso l’osservazione partecipante e le interviste ad ex detenuti e operatori del campo penitenziario emergono elementi di crisi, ma anche la capacità, da parte di singoli e gruppi, di mettere in atto strategie di resistenza e sopravvivenza ad un’oppressione capillare e diffusa, la quale si manifesta attraverso una generale indifferenza pubblica e scientifica su ciò che accade dopo la scarcerazione; nonché sulle micro-violenze quotidiane e situate nel campo del fine pena. L’approccio all’analisi è trans-disciplinare e critico, criminologia e psicologia critica offrono concetti sensibilizzanti che orientano la lettura del fenomeno, altresì gli elementi emersi dal percorso etnografico sono integrati e discussi alla luce delle prospettive teoriche considerate, in un continuo e circolare dialogo tipico dell’approccio della Grounded Theory. Il precipitato dell’analisi evidenzia l’importanza di mantenere uno sguardo intersezionale, dove il genere, la classe e i percorsi di razzializzazione si presentano come elementi imprescindibili alla comprensione del fenomeno. L’importanza di garantire un “diritto al reentry” è discussa attraverso la necessità di un riconoscimento delle esperienze individuali e di gruppo e del superamento dell’abbandono istituzionale.