Nella tesi è stato ricostruito il ruolo ricoperto dagli enti ministeriali italiani preposti alla propaganda durante il corso della Grande guerra, nell’organizzazione della propaganda cinematografica svolta tramite i “dal vero” girati al fronte dalla Sezione Fotocinematografica dell’Esercito. In particolare è stata analizzata l’attività dei seguenti organi: il Ministero senza portafoglio per la Propaganda Interna ed Estera, di Vittorio Scialoja, il Commissariato Generale per le Opere Federate di Propaganda Interna e il Commissariato Generale per l’Assistenza Civile e la Propaganda Interna, entrambi affidati a Ubaldo Comandini, e, infine, il Sottosegretariato di Stato per la Propaganda all’Estero e per la Stampa, diretto da Romeo Adriano Gallenga Stuart. Il lavoro è stato condotto attraverso l’esame di cospicui fondi d’archivio pressoché inesplorati, in precedenza, dagli storici del cinema. L’analisi di tale materiale ha permesso di tracciare un quadro dell’economia del film di guerra. Da una parte, sono stati messi in luce, infatti, gli sforzi produttivi attraverso cui le istituzioni sostennero l’attività della Sezione Fotocinematografica dell’Esercito, mettendo a disposizione di quest’ultima la pellicola necessaria alla realizzazione dei filmati e finanziandone l’operato. A latere di tale indagine è stato sottolineato anche l’intervento dello Stato nell’ambito della propaganda svolta attraverso importanti film di fiction. Dall’altra, sono state ricostruite nel dettaglio le politiche di gestione della distribuzione, da parte degli enti ministeriali italiani, dei “dal vero” della Grande guerra, sia sul territorio nazionale che nei diversi Stati europei ed extraeuropei. Tale analisi ha permesso di cogliere come, a differenza di quanto avvenne negli altri Paesi belligeranti, in Italia si tentò di diffondere le immagini filmiche della guerra senza che l’operazione gravasse sul bilancio dello Stato. Ciò che è emerso con forza, dallo studio delle fonti, è che gli enti pubblici italiani cercarono sempre di vendere i filmati di propaganda, alle ditte concessionarie, alle condizioni più vantaggiose possibili, nonostante da più parti si manifestasse il bisogno di una divulgazione gratuita delle pellicole stesse, al fine di favorire una maggiore circolazione di tali prodotti, poco apprezzati dal pubblico e dagli esercenti. La tesi sostenuta è dunque che, nonostante la volontà, da parte dello Stato, di trovare una mediazione tra le finalità della propaganda e l’esigenza di un’oculata gestione dei costi, i due termini della dialettica rimasero costantemente in un rapporto conflittuale. In tal senso, la politica adottata dagli organi governativi ebbe, malgrado le intenzioni, un peso notevole nel determinare la limitata circolazione che i “dal vero” italiani della guerra fecero registrare.

Il cinema non-fiction della Grande guerra italiana, tra propaganda e mercato. Produzione, distribuzione, circolazione

D'ALOISIO, ALESSANDRO
2022

Abstract

Nella tesi è stato ricostruito il ruolo ricoperto dagli enti ministeriali italiani preposti alla propaganda durante il corso della Grande guerra, nell’organizzazione della propaganda cinematografica svolta tramite i “dal vero” girati al fronte dalla Sezione Fotocinematografica dell’Esercito. In particolare è stata analizzata l’attività dei seguenti organi: il Ministero senza portafoglio per la Propaganda Interna ed Estera, di Vittorio Scialoja, il Commissariato Generale per le Opere Federate di Propaganda Interna e il Commissariato Generale per l’Assistenza Civile e la Propaganda Interna, entrambi affidati a Ubaldo Comandini, e, infine, il Sottosegretariato di Stato per la Propaganda all’Estero e per la Stampa, diretto da Romeo Adriano Gallenga Stuart. Il lavoro è stato condotto attraverso l’esame di cospicui fondi d’archivio pressoché inesplorati, in precedenza, dagli storici del cinema. L’analisi di tale materiale ha permesso di tracciare un quadro dell’economia del film di guerra. Da una parte, sono stati messi in luce, infatti, gli sforzi produttivi attraverso cui le istituzioni sostennero l’attività della Sezione Fotocinematografica dell’Esercito, mettendo a disposizione di quest’ultima la pellicola necessaria alla realizzazione dei filmati e finanziandone l’operato. A latere di tale indagine è stato sottolineato anche l’intervento dello Stato nell’ambito della propaganda svolta attraverso importanti film di fiction. Dall’altra, sono state ricostruite nel dettaglio le politiche di gestione della distribuzione, da parte degli enti ministeriali italiani, dei “dal vero” della Grande guerra, sia sul territorio nazionale che nei diversi Stati europei ed extraeuropei. Tale analisi ha permesso di cogliere come, a differenza di quanto avvenne negli altri Paesi belligeranti, in Italia si tentò di diffondere le immagini filmiche della guerra senza che l’operazione gravasse sul bilancio dello Stato. Ciò che è emerso con forza, dallo studio delle fonti, è che gli enti pubblici italiani cercarono sempre di vendere i filmati di propaganda, alle ditte concessionarie, alle condizioni più vantaggiose possibili, nonostante da più parti si manifestasse il bisogno di una divulgazione gratuita delle pellicole stesse, al fine di favorire una maggiore circolazione di tali prodotti, poco apprezzati dal pubblico e dagli esercenti. La tesi sostenuta è dunque che, nonostante la volontà, da parte dello Stato, di trovare una mediazione tra le finalità della propaganda e l’esigenza di un’oculata gestione dei costi, i due termini della dialettica rimasero costantemente in un rapporto conflittuale. In tal senso, la politica adottata dagli organi governativi ebbe, malgrado le intenzioni, un peso notevole nel determinare la limitata circolazione che i “dal vero” italiani della guerra fecero registrare.
23-mag-2022
Italiano
Non-fiction; Grande guerra; propaganda; mercato; economia del film; produzione; distribuzione; circolazione
DI DONATO, MAURO
DI BERNARDI, VITO
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/97541
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-97541