L’obiettivo principale di questa tesi è stato quello di investigare il ruolo dello sviluppo delle convinzioni di autoefficacia e il loro impatto sul benessere personale e psicosociale all’interno di un contesto universitario relativo alle professioni sanitarie. Come cornice di ricerca, sono stati integrati gli approcci alla variabile e alla persona, ipotizzando che la variabilità intra-individuale potesse giocare un ruolo fondamentale nella spiegazione delle differenze individuali nel processo di adattamento degli studenti target dell’indagine sia rispetto al contesto accademico che di tirocinio. Il primo studio è stato dedicato all’individuazione di alcune configurazioni intra-individuali delle convinzioni di autoefficacia relative a tre differenti sfere del funzionamento personale (i.e., gestione delle emozioni, relazioni sociali all’interno del contesto accademico e autoregolazione nell’apprendimento universitario). A tal scopo, sono stati utilizzati due gruppi differenti di studenti delle professioni sanitarie. La soluzione che meglio ha rappresentato i dati analizzati prevedeva 4 gruppi: un primo gruppo aveva punteggi alti in tutte le dimensioni, un secondo e un terzo presentavano dei profili intermedi (uno connotato da bassi punteggi nella regolazione dell’apprendimento, l’altro nelle competenze di gestione delle emozioni), e infine un gruppo particolarmente vulnerabile sotto tutti i punti di vista. Questi pattern si sono rivelati essere discriminanti rispetto ad alcuni indicatori di adattamento (i.e., depressione, soddisfazione di vita, sintomi fisici), sia concorrentemente che longitudinalmente. Tuttavia, i pattern intermedi non si sono rivelati mutuamente differenti rispetto al processo di adattamento. Il secondo studio ha previsto un disegno di ricerca longitudinale a tre tempi di valutazione che ha coinvolto una unica coorte di studenti delle professioni sanitarie. Adottando una prospettiva social cognitiva rispetto allo sviluppo della personalità e delle differenze di genere, tre sono stati gli obiettivi di questa ricerca: a) investigare le difference di genere nelle traiettorie relative alle capacità percepite di gestione delle emozioni negative (SE-MNE); b) identificare dei gruppi di studenti relativamente omogenei aventi simili traiettorie intra-individuali nello sviluppo di tali competenze; c) valutare l’impatto di questi percorsi alternativi di SE-MNE durate il periodo dell’indagine rispetto all’insorgenza e allo sviluppo della depressione. I risultati hanno mostrato che i maschi hanno cominciato il corso di studi con una convinzione più forte di poter gestire le emozioni negative rispetto alle femmine, sebbene queste incrementino maggiormente questa competenza durante il periodo preso in considerazione rispetto alla loro controparte maschile. Inoltre, attraverso delle appropriate tecniche di analisi dei dati finalizzate all’individuazione di gruppi longitudinali non osservabili rispetto alle traiettorie di SE-MNE, quattro pattern descrivevano tale fenomeno: un gruppo avente una traiettoria stabile che aveva cominciato il suo percorso da un alto livello, un gruppo che al primo tempo di misura aveva un livello medio-alto di SE-MNE e l’ha incrementato leggermente durante il periodo preso in considerazione, un ulteriore gruppo sostanzialmente parallelo a questo con dei livelli iniziali di SE-MNE medio-bassi e, infine, un gruppo stabile che aveva cominciato la propria esperienza accademica con punteggi bassi. Una maggiore probabilità di essere classificato nel primo o nel secondo gruppo ha rappresentato per gli studenti una protezione dalla depressione all’ultimo tempo di misura, controllando per i suoi livelli precedenti, mentre un effetto opposto veniva esercitato dalla probabilità di essere clusterizzati nell’ultimo gruppo. Inoltre, i 4 pattern longitudinali di SE-MNE si sono rivelati altamente discriminanti tra loro rispetto agli esiti depressivi dell’ultimo tempo di misurazione. Il terzo studio è stato implementato per comprendere il legame tra lo sviluppo congiunto di alcune dimensioni di autoefficacia a livello intra-individuale e le differenze inter-individuali nel burnout e nel coinvolgimento degli studenti target del progetto di ricerca tanto in ambito accademico quanto in quello di tirocinio clinico. Sono emerse quattro configurazioni soggiacenti a tale sviluppo: un gruppo di studenti è entrato nel corso di studi con convinzioni alte in ambico emozionale, sociale e accademico e in tali dimensioni è rimasto stabile. Un altro gruppo di studenti ha avuto traiettorie medie e stabili in ambito emozionale e sociale, ma ha mostrato una traiettoria meno favorevole in ambito regolatorio-accademico, comunque stabile. Un terzo gruppo ha avuto traiettorie stabili e medie nello sviluppo delle competenze sociali e regolatorie, mentre un andamento stabile e medio-basso si è palesato per quel che riguarda le competenze di regolazione delle emozioni negative. Infine, un gruppo ha evidenziato un pattern definibile “a basso funzionamento” in tutte le dimensioni. In tutti i casi, il gruppo “ad alto funzionamento” (il primo) ha mostrato un processo di adattamento più favorevole degli altri, che hanno registrato punteggi significativamente più alti nel burnout e minori nel coinvolgimento lavorativo. Inoltre, i pattern longitudinali si sono dimostrati mutuamente escludentisi lungo il continuum del processo di adattamento misurato attraverso i due indicatori descritti in precedenza. Le implicazioni di ricerca e per la pratica professionale desumibili da tale lavoro sono discusse e argomentate.

Integrating variable- and person-oriented approaches to the study of self-efficacy beliefs development in a nursing education setting

GHEZZI, VALERIO
2015

Abstract

L’obiettivo principale di questa tesi è stato quello di investigare il ruolo dello sviluppo delle convinzioni di autoefficacia e il loro impatto sul benessere personale e psicosociale all’interno di un contesto universitario relativo alle professioni sanitarie. Come cornice di ricerca, sono stati integrati gli approcci alla variabile e alla persona, ipotizzando che la variabilità intra-individuale potesse giocare un ruolo fondamentale nella spiegazione delle differenze individuali nel processo di adattamento degli studenti target dell’indagine sia rispetto al contesto accademico che di tirocinio. Il primo studio è stato dedicato all’individuazione di alcune configurazioni intra-individuali delle convinzioni di autoefficacia relative a tre differenti sfere del funzionamento personale (i.e., gestione delle emozioni, relazioni sociali all’interno del contesto accademico e autoregolazione nell’apprendimento universitario). A tal scopo, sono stati utilizzati due gruppi differenti di studenti delle professioni sanitarie. La soluzione che meglio ha rappresentato i dati analizzati prevedeva 4 gruppi: un primo gruppo aveva punteggi alti in tutte le dimensioni, un secondo e un terzo presentavano dei profili intermedi (uno connotato da bassi punteggi nella regolazione dell’apprendimento, l’altro nelle competenze di gestione delle emozioni), e infine un gruppo particolarmente vulnerabile sotto tutti i punti di vista. Questi pattern si sono rivelati essere discriminanti rispetto ad alcuni indicatori di adattamento (i.e., depressione, soddisfazione di vita, sintomi fisici), sia concorrentemente che longitudinalmente. Tuttavia, i pattern intermedi non si sono rivelati mutuamente differenti rispetto al processo di adattamento. Il secondo studio ha previsto un disegno di ricerca longitudinale a tre tempi di valutazione che ha coinvolto una unica coorte di studenti delle professioni sanitarie. Adottando una prospettiva social cognitiva rispetto allo sviluppo della personalità e delle differenze di genere, tre sono stati gli obiettivi di questa ricerca: a) investigare le difference di genere nelle traiettorie relative alle capacità percepite di gestione delle emozioni negative (SE-MNE); b) identificare dei gruppi di studenti relativamente omogenei aventi simili traiettorie intra-individuali nello sviluppo di tali competenze; c) valutare l’impatto di questi percorsi alternativi di SE-MNE durate il periodo dell’indagine rispetto all’insorgenza e allo sviluppo della depressione. I risultati hanno mostrato che i maschi hanno cominciato il corso di studi con una convinzione più forte di poter gestire le emozioni negative rispetto alle femmine, sebbene queste incrementino maggiormente questa competenza durante il periodo preso in considerazione rispetto alla loro controparte maschile. Inoltre, attraverso delle appropriate tecniche di analisi dei dati finalizzate all’individuazione di gruppi longitudinali non osservabili rispetto alle traiettorie di SE-MNE, quattro pattern descrivevano tale fenomeno: un gruppo avente una traiettoria stabile che aveva cominciato il suo percorso da un alto livello, un gruppo che al primo tempo di misura aveva un livello medio-alto di SE-MNE e l’ha incrementato leggermente durante il periodo preso in considerazione, un ulteriore gruppo sostanzialmente parallelo a questo con dei livelli iniziali di SE-MNE medio-bassi e, infine, un gruppo stabile che aveva cominciato la propria esperienza accademica con punteggi bassi. Una maggiore probabilità di essere classificato nel primo o nel secondo gruppo ha rappresentato per gli studenti una protezione dalla depressione all’ultimo tempo di misura, controllando per i suoi livelli precedenti, mentre un effetto opposto veniva esercitato dalla probabilità di essere clusterizzati nell’ultimo gruppo. Inoltre, i 4 pattern longitudinali di SE-MNE si sono rivelati altamente discriminanti tra loro rispetto agli esiti depressivi dell’ultimo tempo di misurazione. Il terzo studio è stato implementato per comprendere il legame tra lo sviluppo congiunto di alcune dimensioni di autoefficacia a livello intra-individuale e le differenze inter-individuali nel burnout e nel coinvolgimento degli studenti target del progetto di ricerca tanto in ambito accademico quanto in quello di tirocinio clinico. Sono emerse quattro configurazioni soggiacenti a tale sviluppo: un gruppo di studenti è entrato nel corso di studi con convinzioni alte in ambico emozionale, sociale e accademico e in tali dimensioni è rimasto stabile. Un altro gruppo di studenti ha avuto traiettorie medie e stabili in ambito emozionale e sociale, ma ha mostrato una traiettoria meno favorevole in ambito regolatorio-accademico, comunque stabile. Un terzo gruppo ha avuto traiettorie stabili e medie nello sviluppo delle competenze sociali e regolatorie, mentre un andamento stabile e medio-basso si è palesato per quel che riguarda le competenze di regolazione delle emozioni negative. Infine, un gruppo ha evidenziato un pattern definibile “a basso funzionamento” in tutte le dimensioni. In tutti i casi, il gruppo “ad alto funzionamento” (il primo) ha mostrato un processo di adattamento più favorevole degli altri, che hanno registrato punteggi significativamente più alti nel burnout e minori nel coinvolgimento lavorativo. Inoltre, i pattern longitudinali si sono dimostrati mutuamente escludentisi lungo il continuum del processo di adattamento misurato attraverso i due indicatori descritti in precedenza. Le implicazioni di ricerca e per la pratica professionale desumibili da tale lavoro sono discusse e argomentate.
25-gen-2015
Inglese
Self-Efficacy Beliefs, Nursing Students, Personal and Academic Adjustment, Person-Centered Approach, Variable-Centered Approach, Structural Equation Modeling, Bayesian Informative Hypothesis Testing.
BARBARANELLI, CLAUDIO
PERESSOTTI, FRANCESCA
Università degli studi di Padova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/97806
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-97806