La ricerca è stata realizzata in Italia nell'Ospedale di Padova ed ha come sfondo la relazione fra l'operatorie (italiano) ed il paziente (straniero). Dall'osservazione sul campo e dai resoconti forniti da operatori ed utenti emergono il carattere invadente del problema linguistico e, allo stesso tempo, la difficoltà di dare la dovuta importanza alla comunicazione (ai suoi aspetti contestuali, semantici e pragmatici, oltre che informativi) ed alla dimensione relazionale (dominata dai bisogni organizzativi e dalla concentrazione dell'attenzione sugli aspetti procedurali). Entrano in campo stereotipi interpretativi che ostacolano la possibilità di cogliere le implicazioni culturali implicate nelle dinamiche relazionali; a livello organizzativo, la contemporanea presenza di regole codificate ed implicite genera difficoltà e fraintendimenti. Il cammino clinico ne risente, rivelando delle criticità a livello della formulazione diagnostica, dell'esecuzione di specifiche tecniche d'intervento e della compliance dei pazienti. Si rende necessario avvalersi di servizi di mediazione piuttosto articolati sul piano organizzativo, che aiutino operatori ed utenti nell'interazione linguistica, ma che non si riducano a tale livello d'intervento e mettano l'accento sulla dimensione interculturale delle relazioni. Emerge anche la necessità di mettere in opera misure capaci di attivare le risorse interne alle comunità di immigrati, di accrescere la health literacy dei pazienti, di intervenire a livello di formazione degli operatori (ivi compreso il personale medico), di rivedere le routine organizzative offrendo specifiche forme di flessibilità e di accompagnamento
Un ospedale in epoca di globalizzazione. Studio antropologico dei rapporti fra operatori e popolazione migrante all'interno dell'Azienda Ospedaliera di Padova. Un hopital à l'ère de la mondialisation. Etude anthropologique des rapports entre soignants et populations migrantes à l'hopital de Padoue
FAILLI, SILVIA
2014
Abstract
La ricerca è stata realizzata in Italia nell'Ospedale di Padova ed ha come sfondo la relazione fra l'operatorie (italiano) ed il paziente (straniero). Dall'osservazione sul campo e dai resoconti forniti da operatori ed utenti emergono il carattere invadente del problema linguistico e, allo stesso tempo, la difficoltà di dare la dovuta importanza alla comunicazione (ai suoi aspetti contestuali, semantici e pragmatici, oltre che informativi) ed alla dimensione relazionale (dominata dai bisogni organizzativi e dalla concentrazione dell'attenzione sugli aspetti procedurali). Entrano in campo stereotipi interpretativi che ostacolano la possibilità di cogliere le implicazioni culturali implicate nelle dinamiche relazionali; a livello organizzativo, la contemporanea presenza di regole codificate ed implicite genera difficoltà e fraintendimenti. Il cammino clinico ne risente, rivelando delle criticità a livello della formulazione diagnostica, dell'esecuzione di specifiche tecniche d'intervento e della compliance dei pazienti. Si rende necessario avvalersi di servizi di mediazione piuttosto articolati sul piano organizzativo, che aiutino operatori ed utenti nell'interazione linguistica, ma che non si riducano a tale livello d'intervento e mettano l'accento sulla dimensione interculturale delle relazioni. Emerge anche la necessità di mettere in opera misure capaci di attivare le risorse interne alle comunità di immigrati, di accrescere la health literacy dei pazienti, di intervenire a livello di formazione degli operatori (ivi compreso il personale medico), di rivedere le routine organizzative offrendo specifiche forme di flessibilità e di accompagnamentoFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Failli_Silvia_Tesi.pdf
accesso aperto
Dimensione
4.82 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.82 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/97882
URN:NBN:IT:UNIPD-97882