La corretta programmazione sanitaria delle cure madre-bambino rappresenta un obiettivo fondamentale sia nella realtà Europea sia negli altri paesi. La qualità delle cure materne e perinatali si basa non solo sulla disponibilità della tecnologia medica e sul miglioramento della situazione sociale ed economica della popolazione, ma anche sull'organizzazione della rete di assistenza perinatale. La qualità delle cure perinatali si fonda su molti indicatori: indicatori di outcome materno e neonatale, come i tassi di mortalità neonatale e infantile, ma anche su indicatori di livello di cure ospedaliere o di dimensioni delle unità operative. Di fondamentale importanza strategica nel Servizio Sanitario Nazionale e Regionale è quindi la creazione di un’ottimale organizzazione e di un adeguato sistema di controllo interno capace di misurare attentamente le principali performance dei processi sanitari sia in termini di efficacia delle cure mediche che di efficiente allocazione delle risorse economiche e finanziarie. L’analisi e le elaborazioni dei certificati di assistenza al parto nella nostra Regione, da molti anni, trasformano il flusso informativo CEDAP in un ricco e dettagliato Rapporto sulla nascita, strumento apprezzato dai clinici e dalle professioniste e dai professionisti dell’organizzazione e della programmazione dei servizi. Come abbiamo avuto modo di rilevare dai numerosi report annuali regionali e dagli studi pubblicati in letteratura, la struttura del Rapporto e l’utilizzo che ne viene fatto - a diversi livelli, nella rete dei servizi per la salute in gravidanza, parto e puerperio e per la salute neonatale - hanno consentito non solo di monitorare l’efficacia e l’appropriatezza dell’assistenza fornita, ma anche di utilizzare le informazioni e la loro valutazione critica per innestare processi di miglioramento della qualità. In questo primo capitolo della tesi si è cercato di valutare l’impatto sulla salute materno-infantile dell’attuale rete di assistenza sanitaria Regionale controllando lo stato della programmazione sanitaria vigente, la domanda sanitaria, il suo controllo e le implicazioni presenti e future sulle cure perinatali, utili a migliorare l’outcome materno-fetale. Studiando l’epidemiologia degli outcome nella regione Veneto abbiamo tentato di individuare i possibili fattori determinanti, a partire dalle fonti informative correnti di dati sulla nascita, che ci hanno permesso di identificare come patologie maggiormente influenti l’outcome neonatale “la prematurità” e “la restrizione della crescita fetale”. Se da un lato il sistema attuale di organizzazione regionale funziona molto bene nella gestione dei nati prematuri in quanto tale concentrazione risulta correttamente distribuita sia per livelli di assistenza sia monitorizzando l’andamento degli esiti neonatali - confermando la validità dello stato della programmazione sanitaria vigente - alcune considerazioni andrebbero fatte riguardo alla redistribuzione dei nati con restrizione della crescita in utero in base ai livelli ospedalieri di assistenza nella Regione Veneto, come emerge dal lavoro esposto nel secondo capitolo della tesi. Ponendoci come obiettivo principale il miglioramento dell’outcome materno-fetale nella Regione Veneto è stata proposta, come strumento utile a condividere una stessa filosofia di assistenza e a creare una rete di connessione Regionale tra le differenti Unità Ospedaliere e ginecologi del territorio, la creazione di una Cartella Informatizzata Unica integrata ospedaliero-ambulatoriale che si basa sul percorso della donna all’interno dei servizi, come esposto nel terzo capitolo della tesi.

Le cure perinatali nel Veneto: analisi degli outcome e prospettive di azioni future

BOGANA, GIANNA
2015

Abstract

La corretta programmazione sanitaria delle cure madre-bambino rappresenta un obiettivo fondamentale sia nella realtà Europea sia negli altri paesi. La qualità delle cure materne e perinatali si basa non solo sulla disponibilità della tecnologia medica e sul miglioramento della situazione sociale ed economica della popolazione, ma anche sull'organizzazione della rete di assistenza perinatale. La qualità delle cure perinatali si fonda su molti indicatori: indicatori di outcome materno e neonatale, come i tassi di mortalità neonatale e infantile, ma anche su indicatori di livello di cure ospedaliere o di dimensioni delle unità operative. Di fondamentale importanza strategica nel Servizio Sanitario Nazionale e Regionale è quindi la creazione di un’ottimale organizzazione e di un adeguato sistema di controllo interno capace di misurare attentamente le principali performance dei processi sanitari sia in termini di efficacia delle cure mediche che di efficiente allocazione delle risorse economiche e finanziarie. L’analisi e le elaborazioni dei certificati di assistenza al parto nella nostra Regione, da molti anni, trasformano il flusso informativo CEDAP in un ricco e dettagliato Rapporto sulla nascita, strumento apprezzato dai clinici e dalle professioniste e dai professionisti dell’organizzazione e della programmazione dei servizi. Come abbiamo avuto modo di rilevare dai numerosi report annuali regionali e dagli studi pubblicati in letteratura, la struttura del Rapporto e l’utilizzo che ne viene fatto - a diversi livelli, nella rete dei servizi per la salute in gravidanza, parto e puerperio e per la salute neonatale - hanno consentito non solo di monitorare l’efficacia e l’appropriatezza dell’assistenza fornita, ma anche di utilizzare le informazioni e la loro valutazione critica per innestare processi di miglioramento della qualità. In questo primo capitolo della tesi si è cercato di valutare l’impatto sulla salute materno-infantile dell’attuale rete di assistenza sanitaria Regionale controllando lo stato della programmazione sanitaria vigente, la domanda sanitaria, il suo controllo e le implicazioni presenti e future sulle cure perinatali, utili a migliorare l’outcome materno-fetale. Studiando l’epidemiologia degli outcome nella regione Veneto abbiamo tentato di individuare i possibili fattori determinanti, a partire dalle fonti informative correnti di dati sulla nascita, che ci hanno permesso di identificare come patologie maggiormente influenti l’outcome neonatale “la prematurità” e “la restrizione della crescita fetale”. Se da un lato il sistema attuale di organizzazione regionale funziona molto bene nella gestione dei nati prematuri in quanto tale concentrazione risulta correttamente distribuita sia per livelli di assistenza sia monitorizzando l’andamento degli esiti neonatali - confermando la validità dello stato della programmazione sanitaria vigente - alcune considerazioni andrebbero fatte riguardo alla redistribuzione dei nati con restrizione della crescita in utero in base ai livelli ospedalieri di assistenza nella Regione Veneto, come emerge dal lavoro esposto nel secondo capitolo della tesi. Ponendoci come obiettivo principale il miglioramento dell’outcome materno-fetale nella Regione Veneto è stata proposta, come strumento utile a condividere una stessa filosofia di assistenza e a creare una rete di connessione Regionale tra le differenti Unità Ospedaliere e ginecologi del territorio, la creazione di una Cartella Informatizzata Unica integrata ospedaliero-ambulatoriale che si basa sul percorso della donna all’interno dei servizi, come esposto nel terzo capitolo della tesi.
28-gen-2015
Italiano
cartella ostetrica regionale/IUGR/regione veneto
FACCHIN, PAOLA
Università degli studi di Padova
180
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/97903
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-97903