La cimice asiatica, Halyomorpha halys, è una specie invasiva nativa dell’Asia orientale, introdotta in USA, Europa e Sud America. Questo insetto dannoso si sviluppa a carico di più di 170 specie vegetali tra cui diverse colture frutticole, orticole, estensive e piante ornamentali. È in grado di causare danni alle colture e provocare fastidio alla popolazione umana quando si sposta nelle abitazioni per svernare. Nella presente tesi sono stati considerati alcuni aspetti relativi ai processi di invasione, all’impatto del fitofago sulla vite e agli effetti di fattori abiotici (alte e basse temperature) e biotici (controllo biologico) che possono influenzare la dinamica di popolazione di H. halys. Lo studio della struttura genetica dell’insetto associata a quella del suo simbionte primario, ‘Candidatus Pantoea carbekii’, ha permesso di chiarire le vie di invasione della cimice asiatica. Alcune popolazioni del nord-est d’Italia hanno mostrato la più alta variabilità genetica, suggerendo eventi di colonizzazione multipli da aree diverse. Nello studio delle dinamiche di popolazione stagionali di H. halys in vigneti multi-varietali è emersa una maggiore presenza dell’insetto su alcune cultivar a bacca rossa rispetto a quelle a bacca bianca, così come sono stati osservati livelli più elevati d’infestazione nelle zone di margine dei vigneti rispetto al centro. In studi specifici è emerso come le infestazioni di H. halys possano causare danni alle bacche, anche se è stata evidenziata una diversa suscettibilità varietale. Danni diretti sono rilevanti solo nel caso di elevati livelli d’infestazione, difficilmente osservabili in vigneto. Tuttavia è emersa una associazione tra l’incidenza di danni da Botrytis cinerea e la presenza di H. halys. Questo aspetto rappresenta la problematica principale dovuta alla cimice asiatica su vite e deve essere tenuta in considerazione nella definizione delle strategie di difesa. Gli studi sulle esposizioni a basse e alte temperature hanno dimostrato che gli individui a fine svernamento sono più sensibili alle alte e alle basse temperature rispetto a quelli che iniziano lo svernamento. Tra i primi, la mortalità degli insetti con livelli nutrizionali più bassi è stata maggiore in seguito alle esposizioni a basse temperature. Queste ultime hanno anche causato un aumento della longevità e una riduzione della fertilità nelle femmine svernanti. Lo studio evidenzia come l’esposizione a basse temperature possa influenzare il tasso di sopravvivenza e le dinamiche di popolazione di H. halys. Inoltre, le curve di mortalità derivate dallo studio sulle alte temperature possono essere impiegate per definire trattamenti termici per il controllo di H. halys. Infine, tra i parassitoidi oofagi di H. halys è stato ritrovato in nord Italia la specie asiatica Trissolcus mitsukurii, che ha mostrato un importane impatto sulle uova dell’ospite. Grazie a dei marcatori molecolari è emerso come gli individui del parassitoide raccolti in Italia siano affini ai campioni raccolti in Giappone e Cina. Lo studio sul complesso di ooparassitoidi naturali di H. halys in nord Italia fornisce risultati promettenti sul controllo del fitofago, ma ulteriori indagini saranno necessarie per valutare l’insieme di possibili altri ospiti del parassitoide in Europa, così come i fattori che ne influenzano la distribuzione.
Seasonal population dynamics, thermal tolerance, and damage assessment of the invasive pest Brown Marmorated Stink Bug, Halyomorpha halys
SCACCINI, DAVIDE
2019
Abstract
La cimice asiatica, Halyomorpha halys, è una specie invasiva nativa dell’Asia orientale, introdotta in USA, Europa e Sud America. Questo insetto dannoso si sviluppa a carico di più di 170 specie vegetali tra cui diverse colture frutticole, orticole, estensive e piante ornamentali. È in grado di causare danni alle colture e provocare fastidio alla popolazione umana quando si sposta nelle abitazioni per svernare. Nella presente tesi sono stati considerati alcuni aspetti relativi ai processi di invasione, all’impatto del fitofago sulla vite e agli effetti di fattori abiotici (alte e basse temperature) e biotici (controllo biologico) che possono influenzare la dinamica di popolazione di H. halys. Lo studio della struttura genetica dell’insetto associata a quella del suo simbionte primario, ‘Candidatus Pantoea carbekii’, ha permesso di chiarire le vie di invasione della cimice asiatica. Alcune popolazioni del nord-est d’Italia hanno mostrato la più alta variabilità genetica, suggerendo eventi di colonizzazione multipli da aree diverse. Nello studio delle dinamiche di popolazione stagionali di H. halys in vigneti multi-varietali è emersa una maggiore presenza dell’insetto su alcune cultivar a bacca rossa rispetto a quelle a bacca bianca, così come sono stati osservati livelli più elevati d’infestazione nelle zone di margine dei vigneti rispetto al centro. In studi specifici è emerso come le infestazioni di H. halys possano causare danni alle bacche, anche se è stata evidenziata una diversa suscettibilità varietale. Danni diretti sono rilevanti solo nel caso di elevati livelli d’infestazione, difficilmente osservabili in vigneto. Tuttavia è emersa una associazione tra l’incidenza di danni da Botrytis cinerea e la presenza di H. halys. Questo aspetto rappresenta la problematica principale dovuta alla cimice asiatica su vite e deve essere tenuta in considerazione nella definizione delle strategie di difesa. Gli studi sulle esposizioni a basse e alte temperature hanno dimostrato che gli individui a fine svernamento sono più sensibili alle alte e alle basse temperature rispetto a quelli che iniziano lo svernamento. Tra i primi, la mortalità degli insetti con livelli nutrizionali più bassi è stata maggiore in seguito alle esposizioni a basse temperature. Queste ultime hanno anche causato un aumento della longevità e una riduzione della fertilità nelle femmine svernanti. Lo studio evidenzia come l’esposizione a basse temperature possa influenzare il tasso di sopravvivenza e le dinamiche di popolazione di H. halys. Inoltre, le curve di mortalità derivate dallo studio sulle alte temperature possono essere impiegate per definire trattamenti termici per il controllo di H. halys. Infine, tra i parassitoidi oofagi di H. halys è stato ritrovato in nord Italia la specie asiatica Trissolcus mitsukurii, che ha mostrato un importane impatto sulle uova dell’ospite. Grazie a dei marcatori molecolari è emerso come gli individui del parassitoide raccolti in Italia siano affini ai campioni raccolti in Giappone e Cina. Lo studio sul complesso di ooparassitoidi naturali di H. halys in nord Italia fornisce risultati promettenti sul controllo del fitofago, ma ulteriori indagini saranno necessarie per valutare l’insieme di possibili altri ospiti del parassitoide in Europa, così come i fattori che ne influenzano la distribuzione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/98171
URN:NBN:IT:UNIPD-98171