Perché donna e natura? Una simile domanda posta oggi, alla luce delle crisi ecologiche e di cura che sconquassano gli equilibri del mondo contemporaneo, è concreta, materiale, tutt’altro che astratta. Tale quesito avoca a sé una serie di corollari che pongono il dilemma se la donna sia parte della natura, se l’essere umano sia parte della natura e come la società (o la cultura) interagisca con la natura. Calando poi questi quesiti in un contesto contemporaneo con uno sguardo globale, in quanto la crisi ecologica riguarda l’intero pianeta Terra, ma differenziato lungo le diagonali spaziali di razza, genere, classe e specie, scopriamo che vi sono molti rapporti possibili tra umano ed extra-umano. Allora bisogna chiedersi quale configurazione relazionale, tra i diversi rapporti possibili, abbia portato all’odierna precarietà rovinosa delle condizioni del ‘vivente’ sulla Terra e perché si sia posta in essere una tale relazione e non altre. Ripercorrere la storia della modernità, in intersezione con quella del patriarcato e del capitalismo come progetto di convergenza di forme di dominio e sfruttamento, per scoprire quale sia il punto di vista marginalizzato da cui sia più utile esplorare il problema, è stata la missione dei femminismi cosiddetti della ‘seconda ondata’ che si sono occupati della sfera della riproduzione sociale dalla seconda metà del Novecento e di molti femminismi ancora oggi. Secondo gli ecofemminismi, descrivere il ruolo della ‘donna’ nelle società moderne significa, in parte, anche descrivere il ruolo della ‘natura’ nelle stesse. L’ecologia politica contemporanea come disciplina multiforme cerca di spiegare il disastro climatico e di immaginare soluzioni di fuoriuscita dal paradigma produttivista di tipo capitalistico e, nel farlo, recupera più o meno esplicitamente, le teorie femministe ed ecofemministe della riproduzione sociale e della cura, rivelando ancora una volta il carattere profondamente significativo della relazione tra donna e natura (sia questa presunta, costruita socialmente, mistica o materiale).

Riproduzione sociale e rigenerazione della natura: per una critica femminista dell’ecologia

PASQUINI, ARIANNA
2023

Abstract

Perché donna e natura? Una simile domanda posta oggi, alla luce delle crisi ecologiche e di cura che sconquassano gli equilibri del mondo contemporaneo, è concreta, materiale, tutt’altro che astratta. Tale quesito avoca a sé una serie di corollari che pongono il dilemma se la donna sia parte della natura, se l’essere umano sia parte della natura e come la società (o la cultura) interagisca con la natura. Calando poi questi quesiti in un contesto contemporaneo con uno sguardo globale, in quanto la crisi ecologica riguarda l’intero pianeta Terra, ma differenziato lungo le diagonali spaziali di razza, genere, classe e specie, scopriamo che vi sono molti rapporti possibili tra umano ed extra-umano. Allora bisogna chiedersi quale configurazione relazionale, tra i diversi rapporti possibili, abbia portato all’odierna precarietà rovinosa delle condizioni del ‘vivente’ sulla Terra e perché si sia posta in essere una tale relazione e non altre. Ripercorrere la storia della modernità, in intersezione con quella del patriarcato e del capitalismo come progetto di convergenza di forme di dominio e sfruttamento, per scoprire quale sia il punto di vista marginalizzato da cui sia più utile esplorare il problema, è stata la missione dei femminismi cosiddetti della ‘seconda ondata’ che si sono occupati della sfera della riproduzione sociale dalla seconda metà del Novecento e di molti femminismi ancora oggi. Secondo gli ecofemminismi, descrivere il ruolo della ‘donna’ nelle società moderne significa, in parte, anche descrivere il ruolo della ‘natura’ nelle stesse. L’ecologia politica contemporanea come disciplina multiforme cerca di spiegare il disastro climatico e di immaginare soluzioni di fuoriuscita dal paradigma produttivista di tipo capitalistico e, nel farlo, recupera più o meno esplicitamente, le teorie femministe ed ecofemministe della riproduzione sociale e della cura, rivelando ancora una volta il carattere profondamente significativo della relazione tra donna e natura (sia questa presunta, costruita socialmente, mistica o materiale).
30-gen-2023
Italiano
Crisi di cura; crisi ecologica; donne; natura; ecofemminismo; riproduzione sociale
SCUCCIMARRA, LUCA
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi_dottorato_Pasquini.pdf

accesso aperto

Dimensione 1.95 MB
Formato Adobe PDF
1.95 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/98260
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-98260