La tesi si inserisce nell’ambito di ricerca sulle città sostenibili, analizzando in particolare il controverso fenomeno delle eco-città in Cina, unico nel suo genere per rapidità di diffusione e estensione. La ricerca fornisce un’analisi sistematica e comparativa delle eco-città nei diversi contesti territoriali cinesi, anche alla luce delle best practices di Masdar (EAU) e Songdo IBD (Sud Corea). Viene pertanto analizzata a tal proposito una nutrita casistica di studio di eco-city da un punto di vista morfologico e ambientale. Il confronto degli interventi evidenzia l’impatto della morfologia degli insediamenti sulla ‘vivibilità urbana’, in alcuni casi talmente compromessa da trasformare le eco-city in vere e proprie ghost town. Da tale analisi si ricavano indicatori (forma urbana, tipologia dell’intervento, stato di realizzazione e fattore di inquinamento) che, mediante l’attribuzione di punteggi ponderati, consentono di elaborare un’approfondita valutazione e classificazione degli interventi. A distanza di dieci anni dai primi interventi di eco-città, questi ancora non riescono a conciliare appieno il crescente fabbisogno abitativo con le esigenze di sostenibilità. Infatti, sebbene i quartieri sostenibili nascano per offrire una soluzione all’inquinamento urbano, spesso rimangono disabitati, mentre le città consolidate continuano ad attrarre residenti essendo i veri principali catalizzatori delle migrazioni dalle aree rurali. Sebbene quindi uno dei presupposti delle eco-city sia quello di (ri)conciliare l’idea della città con quella della natura, nella maggioranza dei casi esse sono promosse dalle autorità locali a fini meramente speculativi, trascurando l’impatto ambientale di urbanizzazioni repentine e sconsiderate. Tali considerazioni si rivelano ancora più attuali alla luce delle previsioni di sviluppo urbano a seguito della nuova regolamentazione degli hukou e delle direttive del 13°Piano Quinquennale cinese (2016-2020).
EcoCina. Eco-city e strategie complementari verso una nuova urbanizzazione cinese
LUCHINO, CHIARA
2017
Abstract
La tesi si inserisce nell’ambito di ricerca sulle città sostenibili, analizzando in particolare il controverso fenomeno delle eco-città in Cina, unico nel suo genere per rapidità di diffusione e estensione. La ricerca fornisce un’analisi sistematica e comparativa delle eco-città nei diversi contesti territoriali cinesi, anche alla luce delle best practices di Masdar (EAU) e Songdo IBD (Sud Corea). Viene pertanto analizzata a tal proposito una nutrita casistica di studio di eco-city da un punto di vista morfologico e ambientale. Il confronto degli interventi evidenzia l’impatto della morfologia degli insediamenti sulla ‘vivibilità urbana’, in alcuni casi talmente compromessa da trasformare le eco-city in vere e proprie ghost town. Da tale analisi si ricavano indicatori (forma urbana, tipologia dell’intervento, stato di realizzazione e fattore di inquinamento) che, mediante l’attribuzione di punteggi ponderati, consentono di elaborare un’approfondita valutazione e classificazione degli interventi. A distanza di dieci anni dai primi interventi di eco-città, questi ancora non riescono a conciliare appieno il crescente fabbisogno abitativo con le esigenze di sostenibilità. Infatti, sebbene i quartieri sostenibili nascano per offrire una soluzione all’inquinamento urbano, spesso rimangono disabitati, mentre le città consolidate continuano ad attrarre residenti essendo i veri principali catalizzatori delle migrazioni dalle aree rurali. Sebbene quindi uno dei presupposti delle eco-city sia quello di (ri)conciliare l’idea della città con quella della natura, nella maggioranza dei casi esse sono promosse dalle autorità locali a fini meramente speculativi, trascurando l’impatto ambientale di urbanizzazioni repentine e sconsiderate. Tali considerazioni si rivelano ancora più attuali alla luce delle previsioni di sviluppo urbano a seguito della nuova regolamentazione degli hukou e delle direttive del 13°Piano Quinquennale cinese (2016-2020).File | Dimensione | Formato | |
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Tesi dottorato Luchino
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/98358
URN:NBN:IT:UNIROMA1-98358