Gli studi sulla comunicazione pubblica italiana hanno attraversato una prima fase di grande fermento negli anni novanta, che ha sostenuto la prima definizione normativa proposta con la legge 150/2000. A distanza di diciotto anni dal varo della legge, tra mancate applicazioni e repentine rivoluzioni nel mondo delle tecnologie, sono cambiate molte cose per il comunicatore pubblico e per la società civile. Il ruolo stesso del comunicatore pubblico sembra essere messo in discussione, nell’epoca della network society e dello storytelling, nella quale tutti si sentono in grado di poter comunicare direttamente ai cittadini attraverso i Social network. In questo contesto segnato dalla comunicazione disintermediata nei Social Network Sites, il comunicatore pubblico rischia di perdere il proprio ruolo istituzionale; questo processo può avere ripercussioni nell’ambito dell’attività amministrativa, in un’epoca di grandi cambiamenti normativi e di novità legate principalmente alla sfera della comunicazione digitale. Mediare le conoscenze connesse a questi processi con un uso corretto, con procedure semplificate e con un linguaggio idoneo ai nuovi media è oggi fondamentale. Tuttavia queste competenze non vengono attribuite al comunicatore pubblico e non vi sono riferimenti normativi che ne definiscano il profilo in questa prospettiva. Le competenze digitali e la conoscenza delle dinamiche proprie del web 2.0 sono elementi fondamentali della comunicazione pubblica e richiedono una formazione specifica e un quadro normativo. Il mio lavoro di ricerca intende analizzare come vengano gestite le pagine sui Social Network Sites delle amministrazioni pubbliche italiane, alla luce dei grandi cambiamenti nell’uso dei media. Il percorso di analisi che questa ricerca intende affrontare è volto a capire quale sia il ruolo attuale del comunicatore pubblico rispetto alle funzioni di comunicazione istituzionale sui social media. Lo sviluppo delle tecnologie ha trasformato anche la modalità di interazione tra istituzioni e società civile, e questo processo ha reso i Social Network Sites una delle fonti primarie di comunicazione, anche istituzionale. Per questo, comprendere quali siano i contenuti condivisi, che tipo di figure professionali presidiano le piattaforme dei Social Network e con quali modalità avvenga l’interazione con i cittadini, diventano elementi importanti per inquadrare il tipo di comunicazione prevalente, quella che si ispira alla logica del servizio al cittadino o quella che inclina in direzione della dimensione narrativa dell’azione amministrativa e propone lo storytelling istituzionale come principale campo di espressione.
La comunicazione pubblica ai tempi dello storytelling: quali cambiamenti per il comunicatore pubblico?
SENSINI, FRANCESCA
2019
Abstract
Gli studi sulla comunicazione pubblica italiana hanno attraversato una prima fase di grande fermento negli anni novanta, che ha sostenuto la prima definizione normativa proposta con la legge 150/2000. A distanza di diciotto anni dal varo della legge, tra mancate applicazioni e repentine rivoluzioni nel mondo delle tecnologie, sono cambiate molte cose per il comunicatore pubblico e per la società civile. Il ruolo stesso del comunicatore pubblico sembra essere messo in discussione, nell’epoca della network society e dello storytelling, nella quale tutti si sentono in grado di poter comunicare direttamente ai cittadini attraverso i Social network. In questo contesto segnato dalla comunicazione disintermediata nei Social Network Sites, il comunicatore pubblico rischia di perdere il proprio ruolo istituzionale; questo processo può avere ripercussioni nell’ambito dell’attività amministrativa, in un’epoca di grandi cambiamenti normativi e di novità legate principalmente alla sfera della comunicazione digitale. Mediare le conoscenze connesse a questi processi con un uso corretto, con procedure semplificate e con un linguaggio idoneo ai nuovi media è oggi fondamentale. Tuttavia queste competenze non vengono attribuite al comunicatore pubblico e non vi sono riferimenti normativi che ne definiscano il profilo in questa prospettiva. Le competenze digitali e la conoscenza delle dinamiche proprie del web 2.0 sono elementi fondamentali della comunicazione pubblica e richiedono una formazione specifica e un quadro normativo. Il mio lavoro di ricerca intende analizzare come vengano gestite le pagine sui Social Network Sites delle amministrazioni pubbliche italiane, alla luce dei grandi cambiamenti nell’uso dei media. Il percorso di analisi che questa ricerca intende affrontare è volto a capire quale sia il ruolo attuale del comunicatore pubblico rispetto alle funzioni di comunicazione istituzionale sui social media. Lo sviluppo delle tecnologie ha trasformato anche la modalità di interazione tra istituzioni e società civile, e questo processo ha reso i Social Network Sites una delle fonti primarie di comunicazione, anche istituzionale. Per questo, comprendere quali siano i contenuti condivisi, che tipo di figure professionali presidiano le piattaforme dei Social Network e con quali modalità avvenga l’interazione con i cittadini, diventano elementi importanti per inquadrare il tipo di comunicazione prevalente, quella che si ispira alla logica del servizio al cittadino o quella che inclina in direzione della dimensione narrativa dell’azione amministrativa e propone lo storytelling istituzionale come principale campo di espressione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi_dottorato_Sensini.pdf
Open Access dal 16/02/2020
Dimensione
2.97 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.97 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/98474
URN:NBN:IT:UNIROMA1-98474