Introduzione: La cardiopatia ischemica è classicamente associata alla presenza di aterosclerosi coronarica e dei suoi convenzionali fattori di rischio. Tuttavia, è ormai noto come l’ischemia miocardica si manifesti anche in assenza di placca epicardica, il che, decentralizzando l’attenzione dall’aterosclerosi, pone l’accento sulla necessità di una maggior comprensione non solo dei meccanismi di regolazione del flusso coronarico, tra cui alcuni canali ionici, che agiscono prevalentemente a livello del microcircolo, ma anche dei fattori fisiopatologici predisponenti alla loro disfunzione, tra cui diverse varianti geniche. Recentemente, abbiamo descritto una correlazione tra alcuni polimorfismi genetici codificanti per i canali ionici e la presenza di ischemia miocardica, al di là della presenza dei classici fattori di rischio. Obiettivo dello studio: L’obiettivo di questo studio è quello di confermare la correlazione tra alcuni polimorfismi codificanti per i canali ionici coronarici e la suscettibilità per la cardiopatia ischemica nei suoi diversi quadri fisiopatologici. Materiali e Metodi: Sono stati arruolati pazienti con sospetta cardiopatia ischemica ed indicazione ad essere sottoposti a coronarografia. I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi: G1 con placche coronariche; G2 con disfunzione del microcircolo ai test funzionali intra-coronarici con acetilcolina e adenosina; G3 con coronarie esenti da stenosi e normale microcircolo. Sulla base dei nostri risultati preliminari, tutti i pazienti sono stati sottoposti ad analisi genetiche per i geni KCNE1 (MInK) e KCNJ11 (Kir6.2). Risultati: Sono stati arruolati 603 pazienti (G1: 409; G2: 76; G3: 118). L’indagine genetica ha evidenziato tra i tre gruppi una differenza per i polimorfismi S38G del gene KCNE1 (p=0.001) e rs5215, rs5218 e rs5219 del gene KCNJ11 (p<0.0001), così come confrontando G1-G3 (S38G p=0.006; rs5215, rs5218 e rs5219 p<0.0001), mentre tra G1-G2 si confermano le differenze solo per rs5215 (p<0.0001), rs5218 (p=0.005) e rs5219 (p=0.024) e, infine, tra G2-G3 esistono differenze per S38G, rs5215 e rs5219 (p<0.0001). All’analisi multivariata, il polimorfismo rs5215_GG del gene KCJN11 appare come fattore protettivo indipendente per cardiopatia ischemica (p<0.0001; OR: 0.036; 95.0% CI: 0.018-0.069). Conclusioni: Tali risultati confermano il ruolo che i polimorfismi genetici codificanti per i regolatori del cross-talk tra metabolismo miocardico e flusso coronarico, ed in particolare per i canali ionici del potassio, rivestono nel determinismo della cardiopatia ischemica, al di là dei fattori di rischio convenzionali. Essi, inoltre, alimentano la prospettiva futura di una terapia a target genico per la cardiopatia ischemica.

Ruolo dei polimorfismi genetici per i canali ionici nel determinismo della cardiopatia ischemica

SEVERINO, paolo
2020

Abstract

Introduzione: La cardiopatia ischemica è classicamente associata alla presenza di aterosclerosi coronarica e dei suoi convenzionali fattori di rischio. Tuttavia, è ormai noto come l’ischemia miocardica si manifesti anche in assenza di placca epicardica, il che, decentralizzando l’attenzione dall’aterosclerosi, pone l’accento sulla necessità di una maggior comprensione non solo dei meccanismi di regolazione del flusso coronarico, tra cui alcuni canali ionici, che agiscono prevalentemente a livello del microcircolo, ma anche dei fattori fisiopatologici predisponenti alla loro disfunzione, tra cui diverse varianti geniche. Recentemente, abbiamo descritto una correlazione tra alcuni polimorfismi genetici codificanti per i canali ionici e la presenza di ischemia miocardica, al di là della presenza dei classici fattori di rischio. Obiettivo dello studio: L’obiettivo di questo studio è quello di confermare la correlazione tra alcuni polimorfismi codificanti per i canali ionici coronarici e la suscettibilità per la cardiopatia ischemica nei suoi diversi quadri fisiopatologici. Materiali e Metodi: Sono stati arruolati pazienti con sospetta cardiopatia ischemica ed indicazione ad essere sottoposti a coronarografia. I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi: G1 con placche coronariche; G2 con disfunzione del microcircolo ai test funzionali intra-coronarici con acetilcolina e adenosina; G3 con coronarie esenti da stenosi e normale microcircolo. Sulla base dei nostri risultati preliminari, tutti i pazienti sono stati sottoposti ad analisi genetiche per i geni KCNE1 (MInK) e KCNJ11 (Kir6.2). Risultati: Sono stati arruolati 603 pazienti (G1: 409; G2: 76; G3: 118). L’indagine genetica ha evidenziato tra i tre gruppi una differenza per i polimorfismi S38G del gene KCNE1 (p=0.001) e rs5215, rs5218 e rs5219 del gene KCNJ11 (p<0.0001), così come confrontando G1-G3 (S38G p=0.006; rs5215, rs5218 e rs5219 p<0.0001), mentre tra G1-G2 si confermano le differenze solo per rs5215 (p<0.0001), rs5218 (p=0.005) e rs5219 (p=0.024) e, infine, tra G2-G3 esistono differenze per S38G, rs5215 e rs5219 (p<0.0001). All’analisi multivariata, il polimorfismo rs5215_GG del gene KCJN11 appare come fattore protettivo indipendente per cardiopatia ischemica (p<0.0001; OR: 0.036; 95.0% CI: 0.018-0.069). Conclusioni: Tali risultati confermano il ruolo che i polimorfismi genetici codificanti per i regolatori del cross-talk tra metabolismo miocardico e flusso coronarico, ed in particolare per i canali ionici del potassio, rivestono nel determinismo della cardiopatia ischemica, al di là dei fattori di rischio convenzionali. Essi, inoltre, alimentano la prospettiva futura di una terapia a target genico per la cardiopatia ischemica.
14-gen-2020
Italiano
Cardiopatia ischemica; canali ionici; aterosclerosi
FEDELE, Francesco
PIGNATELLI, Pasquale
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/98751
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-98751