Il fulcro della presente ricerca è la ricostruzione, attraverso i materiale custoditi nell’archivio Guerrieri di Sapienza, della mostra "Eleonora Duse e il suo mito", organizzata da Gerardo Guerrieri a Palazzo Venezia di Roma nel 1985, la quale rappresenta l’ultimo allestimento da lui curato prima della sua tragica scomparsa, e ben si presta come case study di ricostruzione di una mostra attraverso i materiali d’archivio. Tale progetto ambisce alla creazione di un prototipo virtuale della mostra che è stata presentata durante la discussione della presente tesi. L’innovazione della ricerca e il suo fulcro risiedono nel voler riproporre una mostra allestita nel passato attraverso un allestimento in realtà virtuale. Inoltre, questa sezione dell’archivio è stata prescelta non solo perché com’è noto rappresenta l’oggetto del trentennale e ossessivo studio mai ultimato di Guerrieri, ma perché si presta alla formulazione di standard archivistici condivisi per la descrizione del materiale proveniente da archivi di spettacolo, standard tuttora attualmente non disponibili sia sul piano nazionale che su quello internazionale, e pertanto è stato avviato un gruppo di ricerca con l'Istituto Centrale per il Catalogo Unico e la Documentazione (ICCD). L’adozione di standard condivisi permette infatti non solo di semplificare operazioni di routine quali la catalogazione, ma garantisce anche l’interoperabilità tra sistemi differenti, consentendo così la condivisione dei metadati descrittivi. Il presente progetto quindi si pone l’obiettivo di ricercare un metodo per valorizzare il patrimonio culturale custodito negli archivi di spettacolo, basando la riflessione sull’uso delle fotografie e delle immagini digitali.
La ricostruzione virtuale di una mostra. Il case study “Eleonora Duse e il suo mito”
LEO, LETIZIA
2022
Abstract
Il fulcro della presente ricerca è la ricostruzione, attraverso i materiale custoditi nell’archivio Guerrieri di Sapienza, della mostra "Eleonora Duse e il suo mito", organizzata da Gerardo Guerrieri a Palazzo Venezia di Roma nel 1985, la quale rappresenta l’ultimo allestimento da lui curato prima della sua tragica scomparsa, e ben si presta come case study di ricostruzione di una mostra attraverso i materiali d’archivio. Tale progetto ambisce alla creazione di un prototipo virtuale della mostra che è stata presentata durante la discussione della presente tesi. L’innovazione della ricerca e il suo fulcro risiedono nel voler riproporre una mostra allestita nel passato attraverso un allestimento in realtà virtuale. Inoltre, questa sezione dell’archivio è stata prescelta non solo perché com’è noto rappresenta l’oggetto del trentennale e ossessivo studio mai ultimato di Guerrieri, ma perché si presta alla formulazione di standard archivistici condivisi per la descrizione del materiale proveniente da archivi di spettacolo, standard tuttora attualmente non disponibili sia sul piano nazionale che su quello internazionale, e pertanto è stato avviato un gruppo di ricerca con l'Istituto Centrale per il Catalogo Unico e la Documentazione (ICCD). L’adozione di standard condivisi permette infatti non solo di semplificare operazioni di routine quali la catalogazione, ma garantisce anche l’interoperabilità tra sistemi differenti, consentendo così la condivisione dei metadati descrittivi. Il presente progetto quindi si pone l’obiettivo di ricercare un metodo per valorizzare il patrimonio culturale custodito negli archivi di spettacolo, basando la riflessione sull’uso delle fotografie e delle immagini digitali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/99329
URN:NBN:IT:UNIROMA1-99329