La ricerca, che si presenta come rappresentativa delle Horai, delle Charites e delle Ninfe nei confini geografici del mondo classico, ha un taglio comparativo per una precisa finalità. I citati gruppi femminili, infatti, sono presi come casi di studio nell’ottica della continuità tra il mondo greco e il mondo romano, sul piano artistico in senso lato, attraverso la trasmissione dei modelli figurativi nel caso specifico. La nostra analisi inizierà con una selezione di fonti letterarie utili a chiarire le identità di Horai, Charites e Ninfe per poi riconoscerle sul piano figurativo (cap. 1). Il commento sarà completato da tabelle sui nomi e sul numero dei componenti dei tre gruppi in esame. Seguirà la documentazione epigrafica, con relativa tabella sintetica, che fornisce per Horai, Charites e Ninfe informazioni su nomi, epiteti e associazioni nel culto con altre divinità, o associazioni tra questi stessi gruppi (cap. 2). La parte centrale del lavoro è costituita dall’esame dei documenti figurativi attinenti ai gruppi in questione, tra l’età greca arcaica e l’età imperiale romana (cap. 3). Ciò implica delle scelte tra le identificazioni possibili. Abbiamo basato, dunque, le attribuzioni sia su dediche e didascalie iscritte, sia su analogie di iconografia tra i reperti anepigrafi (3.1). Dopo una rassegna di circa 150 reperti commentati singolarmente (3.2) e riuniti in una tabella sintetica a fine lavoro, l’analisi critica prenderà le mosse dai reperti con iscrizioni. Sono stati isolati, infatti, i documenti che associano testo e immagine, perché possano fare da guida per l’identificazione delle nostre figure, laddove l’indizio epigrafico viene meno (3.3). Contemporaneamente questa analisi permetterà di verificare quanto le iscrizioni siano affidabili per l’identificazione dei soggetti. Alla luce di queste evidenze si passerà all’analisi iconografica, in cui l’insieme delle attestazioni si trova ripartito in raffigurazioni delle Horai, delle Charites, delle Ninfe (3.4). Qui saranno illustrati gli schemi individuati, che a loro volta contribuiscono alla ricostruzione di serie iconografiche pertinenti i diversi gruppi e allo stesso tempo evidenziano le corrispondenze o le diversità tra i modelli figurativi degli stessi.

Horai, Charites e Ninfe nell’arte greca e romana:casi di studio sulla trasmissione di modelli figurativi

FERRAZZA, ELEONORA
2010

Abstract

La ricerca, che si presenta come rappresentativa delle Horai, delle Charites e delle Ninfe nei confini geografici del mondo classico, ha un taglio comparativo per una precisa finalità. I citati gruppi femminili, infatti, sono presi come casi di studio nell’ottica della continuità tra il mondo greco e il mondo romano, sul piano artistico in senso lato, attraverso la trasmissione dei modelli figurativi nel caso specifico. La nostra analisi inizierà con una selezione di fonti letterarie utili a chiarire le identità di Horai, Charites e Ninfe per poi riconoscerle sul piano figurativo (cap. 1). Il commento sarà completato da tabelle sui nomi e sul numero dei componenti dei tre gruppi in esame. Seguirà la documentazione epigrafica, con relativa tabella sintetica, che fornisce per Horai, Charites e Ninfe informazioni su nomi, epiteti e associazioni nel culto con altre divinità, o associazioni tra questi stessi gruppi (cap. 2). La parte centrale del lavoro è costituita dall’esame dei documenti figurativi attinenti ai gruppi in questione, tra l’età greca arcaica e l’età imperiale romana (cap. 3). Ciò implica delle scelte tra le identificazioni possibili. Abbiamo basato, dunque, le attribuzioni sia su dediche e didascalie iscritte, sia su analogie di iconografia tra i reperti anepigrafi (3.1). Dopo una rassegna di circa 150 reperti commentati singolarmente (3.2) e riuniti in una tabella sintetica a fine lavoro, l’analisi critica prenderà le mosse dai reperti con iscrizioni. Sono stati isolati, infatti, i documenti che associano testo e immagine, perché possano fare da guida per l’identificazione delle nostre figure, laddove l’indizio epigrafico viene meno (3.3). Contemporaneamente questa analisi permetterà di verificare quanto le iscrizioni siano affidabili per l’identificazione dei soggetti. Alla luce di queste evidenze si passerà all’analisi iconografica, in cui l’insieme delle attestazioni si trova ripartito in raffigurazioni delle Horai, delle Charites, delle Ninfe (3.4). Qui saranno illustrati gli schemi individuati, che a loro volta contribuiscono alla ricostruzione di serie iconografiche pertinenti i diversi gruppi e allo stesso tempo evidenziano le corrispondenze o le diversità tra i modelli figurativi degli stessi.
15-dic-2010
Italiano
archeologia classica classical archaeology iconografia iconography storia dell’arte greca e romana greek and roman art history arte antica ancient art
PICOZZI, Maria Grazia
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/99346
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-99346