“Domitianus imperavit annos XVII, menses V, dies V. Hoc imperante multae operae publicae fabricatae sunt” La seppur breve introduzione biografica su Domiziano presente nell'elenco del Cronografo del 354 d.C. lascia intuire come questo periodo fosse ricordato dalle fonti letterarie antiche come una delle più intense stagioni di rinnovamento urbanistico che investirono l’Urbe. Se nei primi momenti la politica domizianea si impostò in una continuità legittimante con l’operato vespasianeo; successivamente, fu messo in atto un preciso disegno politico finalizzato ad una trasformazione globale dello Stato, nelle sue componenti materiali e immateriali, che portò alla piena identificazione tra il princeps e l’Urbs. Tale manifesto politico e ideologico assunse le forme di un articolato piano monumentale e infrastrutturale che si attuò attraverso i mezzi offerti dall’urbanistica e dal rinnovamento architettonico. In questo processo, le esigenze materiali e simboliche collegate all’esercizio del potere imperiale della nuova Domus Augusta imposero una trasformazione dello spazio pubblico di Roma attraverso l’inserimento di segni e simboli che rassicurassero sulla validità del nuovo sistema politico, sul suo funzionamento e sulla sua stabilità. Questo insieme di idee, principi e simboli funzionali alla distribuzione dell’esercizio di potere possono definirsi, in sostanza, gli elementi espressivi che contraddistinsero la struttura urbanistica e l’apparato monumentale dell’Urbe.
Politica urbanistica e storia urbana nella Roma di Domiziano
ASTOLFI, VALERIO
2022
Abstract
“Domitianus imperavit annos XVII, menses V, dies V. Hoc imperante multae operae publicae fabricatae sunt” La seppur breve introduzione biografica su Domiziano presente nell'elenco del Cronografo del 354 d.C. lascia intuire come questo periodo fosse ricordato dalle fonti letterarie antiche come una delle più intense stagioni di rinnovamento urbanistico che investirono l’Urbe. Se nei primi momenti la politica domizianea si impostò in una continuità legittimante con l’operato vespasianeo; successivamente, fu messo in atto un preciso disegno politico finalizzato ad una trasformazione globale dello Stato, nelle sue componenti materiali e immateriali, che portò alla piena identificazione tra il princeps e l’Urbs. Tale manifesto politico e ideologico assunse le forme di un articolato piano monumentale e infrastrutturale che si attuò attraverso i mezzi offerti dall’urbanistica e dal rinnovamento architettonico. In questo processo, le esigenze materiali e simboliche collegate all’esercizio del potere imperiale della nuova Domus Augusta imposero una trasformazione dello spazio pubblico di Roma attraverso l’inserimento di segni e simboli che rassicurassero sulla validità del nuovo sistema politico, sul suo funzionamento e sulla sua stabilità. Questo insieme di idee, principi e simboli funzionali alla distribuzione dell’esercizio di potere possono definirsi, in sostanza, gli elementi espressivi che contraddistinsero la struttura urbanistica e l’apparato monumentale dell’Urbe.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/99691
URN:NBN:IT:UNIROMA1-99691