La sede anatomica del core dell’orologio circadiano di D. melanogaster è costituita da circa 100 neuroni per emisfero cerebrale, suddivisi in 7 gruppi: 3 gruppi di neuroni dorsali (DN1s, DN2s e DN3s) e 4 gruppi di neuroni laterali (s-LNvs, l-LNvs, LNds, e LPNs). A livello molecolare, l'orologio circadiano consta di un sistema di loop a retroazione negativa interconnessi tra loro. In condizioni standard di laboratorio, ovvero in regimi di LD 12:12 e a temperatura costante, i geni period (per) e timeless (tim) vengono trascritti ad opera dei fattori di trascrizione CLOCK (CLK) e CYCLE (CYC). Le proteine PERIOD (PER) e TIMELESS (TIM) si accumulano durante la notte e raggiungono un picco alla fine della notte/inizio del giorno, in maniera sincrona in tutti i neuroni orologio. Verso la fine della notte, PER e TIM entrano nel nucleo, dove inibiscono la trascrizione degli stessi geni che li codificano (per e tim). All'accensione della luce i livelli di TIM scendono rapidamente a causa della degradazione luce dipendente mediata dal fotorecettore per la luce blu CRYPTOCHROME (CRY). In assenza di TIM, anche PER va incontro a degradazione. Ad oggi, gli studi sull'orologio circadiano di Drosophila sono stati condotti esclusivamente in condizioni di laboratorio, anche se in qualche caso si è cercato di riprodurre le caratteristiche dell'ambiente naturale. Tuttavia, gli stimoli ambientali a cui i moscerini sono esposti in laboratorio sono di gran lunga meno complessi degli stimoli realmente presenti in natura. Nell'ambiente naturale la luce cambia continuamente, sia per quanto riguarda la sua intensità che la composizione del suo spettro ed anche la temperatura è soggetta a variazioni continue più o meno accentuate a seconda della stagione e della latitudine. Nel 2006 il nostro laboratorio ha avviato un progetto di ricerca (EU Project EUCLOCK N° 018741, 6th Framework Programme) in collaborazione con il gruppo del Prof. C.P. Kyriacou (Department of Genetics, University of Leicester, UK) con l'obiettivo di studiare e caratterizzare il funzionamento dell'orologio circadiano di Drosophila in condizioni naturali. In questo lavoro sono riportati i risultati della sperimentazione condotta nell'ambito della mia tesi di dottorato che si è concentrato sull'analisi dei profili di oscillazione delle proteine PER e TIM nei diversi neuroni orologio di moscerini esposti a condizioni naturali. Il ceppo di moscerini selvatici utilizzato negli esperimenti (WT-ALA) è stato stabilizzato a partire da una collezione di linee isofemminili campionate nel 2006 nel Nord Italia (Val Venosta, BZ). L'analisi dei dati ottenuti nelle diverse condizioni ambientali analizzate, (rappresentative delle quattro stagioni) ci ha permesso di rilevare che i profili di oscillazione di PER e TIM appaiono disaccoppiati in certe condizioni ambientali. Infatti, abbiamo riscontrato che quando le giornate sono lunghe e calde (Primavera/Estate) il picco di PER è ritardato rispetto a quello che si osserva in giornate più corte e fresche (Autunno) mentre quello di TIM sembra anticipare. Questi spostamenti dei picchi delle due proteine fanno si che, in particolare durante l'Estate, PER e TIM mostrino il loro massimo di espressione in alcuni gruppi di neuroni orologio con quasi 12 ore di differenza; PER e TIM sembrano quindi oscillare in antifase. Abbiamo osservato inoltre che, indipendentemente dalle condizioni ambientali cui sono esposti i moscerini, PER raggiunge il picco di espressione prima nei DN1s e successivamente nei neuroni orologio laterali. Abbiamo inoltre dimostrato che questa anticipazione dei DN1s è indipendente dal neuropeptide PDF, prodotto da s-LNvs e l-LNvs e implicato nell'output dell'orologio circadiano. Dopo aver descritto in dettaglio i profili di oscillazione di PER e TIM in condizioni naturali, abbiamo ritenuto opportuno, al fine di identificare le componenti ambientali responsabili dei fenomeni osservati, cercare di riprodurre in laboratorio i risultati ottenuti, apportando alcune modificazioni mirate ai tradizionali profili (rettangolari) di LD e alle temperature utilizzati negli esperimenti di laboratorio. Questi esperimenti sono stati condotti in collaborazione con il gruppo della Prof.ssa C. Helfrich-Förster (Department of Neurobiology and Genetics, University of Würzburg, DE). Abbiamo esposto i moscerini a cicli di LD 16:8 e simulato albe e tramonti mediante variazioni controllate dell'intensità luminosa, a due differenti temperature costanti (20°C e 30°C). Con questi esperimenti abbiamo potuto confermare quanto avevamo ipotizzato analizzando i risultati ottenuti in condizioni naturali, ovvero che lo spostamento delle fasi dei picchi di PER e TIM sia non solo determinato dal fotoperiodo ma, almeno in parte, anche dalla temperatura. Inoltre, tali esperimenti ci hanno permesso di collegare l'anticipazione del picco di PER nei DN1s al graduale aumento o diminuzione dell'intensità luminosa che si verifica normalmente durante l'alba e il tramonto.
The circadian clock of Drosophila going wild: PERIOD and TIMELESS oscillations under natural conditions
MENEGAZZI, PAMELA
2011
Abstract
La sede anatomica del core dell’orologio circadiano di D. melanogaster è costituita da circa 100 neuroni per emisfero cerebrale, suddivisi in 7 gruppi: 3 gruppi di neuroni dorsali (DN1s, DN2s e DN3s) e 4 gruppi di neuroni laterali (s-LNvs, l-LNvs, LNds, e LPNs). A livello molecolare, l'orologio circadiano consta di un sistema di loop a retroazione negativa interconnessi tra loro. In condizioni standard di laboratorio, ovvero in regimi di LD 12:12 e a temperatura costante, i geni period (per) e timeless (tim) vengono trascritti ad opera dei fattori di trascrizione CLOCK (CLK) e CYCLE (CYC). Le proteine PERIOD (PER) e TIMELESS (TIM) si accumulano durante la notte e raggiungono un picco alla fine della notte/inizio del giorno, in maniera sincrona in tutti i neuroni orologio. Verso la fine della notte, PER e TIM entrano nel nucleo, dove inibiscono la trascrizione degli stessi geni che li codificano (per e tim). All'accensione della luce i livelli di TIM scendono rapidamente a causa della degradazione luce dipendente mediata dal fotorecettore per la luce blu CRYPTOCHROME (CRY). In assenza di TIM, anche PER va incontro a degradazione. Ad oggi, gli studi sull'orologio circadiano di Drosophila sono stati condotti esclusivamente in condizioni di laboratorio, anche se in qualche caso si è cercato di riprodurre le caratteristiche dell'ambiente naturale. Tuttavia, gli stimoli ambientali a cui i moscerini sono esposti in laboratorio sono di gran lunga meno complessi degli stimoli realmente presenti in natura. Nell'ambiente naturale la luce cambia continuamente, sia per quanto riguarda la sua intensità che la composizione del suo spettro ed anche la temperatura è soggetta a variazioni continue più o meno accentuate a seconda della stagione e della latitudine. Nel 2006 il nostro laboratorio ha avviato un progetto di ricerca (EU Project EUCLOCK N° 018741, 6th Framework Programme) in collaborazione con il gruppo del Prof. C.P. Kyriacou (Department of Genetics, University of Leicester, UK) con l'obiettivo di studiare e caratterizzare il funzionamento dell'orologio circadiano di Drosophila in condizioni naturali. In questo lavoro sono riportati i risultati della sperimentazione condotta nell'ambito della mia tesi di dottorato che si è concentrato sull'analisi dei profili di oscillazione delle proteine PER e TIM nei diversi neuroni orologio di moscerini esposti a condizioni naturali. Il ceppo di moscerini selvatici utilizzato negli esperimenti (WT-ALA) è stato stabilizzato a partire da una collezione di linee isofemminili campionate nel 2006 nel Nord Italia (Val Venosta, BZ). L'analisi dei dati ottenuti nelle diverse condizioni ambientali analizzate, (rappresentative delle quattro stagioni) ci ha permesso di rilevare che i profili di oscillazione di PER e TIM appaiono disaccoppiati in certe condizioni ambientali. Infatti, abbiamo riscontrato che quando le giornate sono lunghe e calde (Primavera/Estate) il picco di PER è ritardato rispetto a quello che si osserva in giornate più corte e fresche (Autunno) mentre quello di TIM sembra anticipare. Questi spostamenti dei picchi delle due proteine fanno si che, in particolare durante l'Estate, PER e TIM mostrino il loro massimo di espressione in alcuni gruppi di neuroni orologio con quasi 12 ore di differenza; PER e TIM sembrano quindi oscillare in antifase. Abbiamo osservato inoltre che, indipendentemente dalle condizioni ambientali cui sono esposti i moscerini, PER raggiunge il picco di espressione prima nei DN1s e successivamente nei neuroni orologio laterali. Abbiamo inoltre dimostrato che questa anticipazione dei DN1s è indipendente dal neuropeptide PDF, prodotto da s-LNvs e l-LNvs e implicato nell'output dell'orologio circadiano. Dopo aver descritto in dettaglio i profili di oscillazione di PER e TIM in condizioni naturali, abbiamo ritenuto opportuno, al fine di identificare le componenti ambientali responsabili dei fenomeni osservati, cercare di riprodurre in laboratorio i risultati ottenuti, apportando alcune modificazioni mirate ai tradizionali profili (rettangolari) di LD e alle temperature utilizzati negli esperimenti di laboratorio. Questi esperimenti sono stati condotti in collaborazione con il gruppo della Prof.ssa C. Helfrich-Förster (Department of Neurobiology and Genetics, University of Würzburg, DE). Abbiamo esposto i moscerini a cicli di LD 16:8 e simulato albe e tramonti mediante variazioni controllate dell'intensità luminosa, a due differenti temperature costanti (20°C e 30°C). Con questi esperimenti abbiamo potuto confermare quanto avevamo ipotizzato analizzando i risultati ottenuti in condizioni naturali, ovvero che lo spostamento delle fasi dei picchi di PER e TIM sia non solo determinato dal fotoperiodo ma, almeno in parte, anche dalla temperatura. Inoltre, tali esperimenti ci hanno permesso di collegare l'anticipazione del picco di PER nei DN1s al graduale aumento o diminuzione dell'intensità luminosa che si verifica normalmente durante l'alba e il tramonto.File | Dimensione | Formato | |
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URN:NBN:IT:UNIPD-118176