In tre studi sperimentali, ho esaminato gli effetti dell’appartenenza di gruppo e dello status sulla fiducia intergruppi. I partecipanti giocavano l’Investment Game (Berg, Dickhaut, & McCabe, 1995) con un membro dell’ingroup o dell’outgroup. Nello Studio 1 e 2 si è analizzata la relazione tra due gruppi naturali: italiani settentrionali (gruppo di alto status) e meridionali (gruppo di basso status). In entrambi gli studi, l’investimento dei partecipanti settentrionali nelle condizioni partner dell’ingroup e partner dell’outgroup non è risultato significativamente diverso. Nello Studio 1, i partecipanti meridionali hanno investito più denaro nella condizione partner dell’outgroup piuttosto che nella condizione partner dell’ingroup, mentre, nello Studio 2, hanno mostrato solo una debole tendenza al favoritismo per l’outgroup. Questi risultati non confermano l’ipotesi generale di una maggiore fiducia verso i membri dell’ingroup, derivata dalla precedente letteratura sulla fiducia intergruppi (Brewer, 2006; Tanis & Postmes, 2005), ma piuttosto forniscono sostegno alla teoria della giustificazione del sistema (Jost & Banaji, 1994). Nello Studio 3, si è adottato il paradigma dei gruppi minimali (vedi Tajfel, Billig, Bundy, & Flament, 1971). Si sono manipolati lo status dell’ingroup, l’identificazione e la conoscenza condivisa dell’appartenenza categoriale (vedi Jin & Yamagishi, 1997). I risultati complessivamente confermano le ipotesi basate sulla teoria dell’identità sociale e contraddicono il modello dell’euristica di gruppo (T. Yamagishi et al., 1999; T. Yamagishi & Kiyonari, 2000).
Intergroup trust in the investment game: the role of status
TRIFILETTI, ELENA
2009
Abstract
In tre studi sperimentali, ho esaminato gli effetti dell’appartenenza di gruppo e dello status sulla fiducia intergruppi. I partecipanti giocavano l’Investment Game (Berg, Dickhaut, & McCabe, 1995) con un membro dell’ingroup o dell’outgroup. Nello Studio 1 e 2 si è analizzata la relazione tra due gruppi naturali: italiani settentrionali (gruppo di alto status) e meridionali (gruppo di basso status). In entrambi gli studi, l’investimento dei partecipanti settentrionali nelle condizioni partner dell’ingroup e partner dell’outgroup non è risultato significativamente diverso. Nello Studio 1, i partecipanti meridionali hanno investito più denaro nella condizione partner dell’outgroup piuttosto che nella condizione partner dell’ingroup, mentre, nello Studio 2, hanno mostrato solo una debole tendenza al favoritismo per l’outgroup. Questi risultati non confermano l’ipotesi generale di una maggiore fiducia verso i membri dell’ingroup, derivata dalla precedente letteratura sulla fiducia intergruppi (Brewer, 2006; Tanis & Postmes, 2005), ma piuttosto forniscono sostegno alla teoria della giustificazione del sistema (Jost & Banaji, 1994). Nello Studio 3, si è adottato il paradigma dei gruppi minimali (vedi Tajfel, Billig, Bundy, & Flament, 1971). Si sono manipolati lo status dell’ingroup, l’identificazione e la conoscenza condivisa dell’appartenenza categoriale (vedi Jin & Yamagishi, 1997). I risultati complessivamente confermano le ipotesi basate sulla teoria dell’identità sociale e contraddicono il modello dell’euristica di gruppo (T. Yamagishi et al., 1999; T. Yamagishi & Kiyonari, 2000).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/173886
URN:NBN:IT:UNIPD-173886