Il lavoro analizza le dinamiche territoriali di nove castelli della Media Valle dell'Aterno nel corso dell'età moderna, area storicamente connessa alla città dell’Aquila in quanto parte del suo contado e per tale ragione inscritta nel processo di fondazione urbana a partire dal XIII secolo. Con una metodologia di lavoro imperniata sull'incrocio tra fonti di varia tipologia (cartografia storica, fonti a stampa e fonti manoscritte provenienti da diverse conservatorie archivistiche pubbliche), unito alla ricerca sul campo, la ricerca ha focalizzato l'attenzione sull'evoluzione territoriale di questa porzione di Abruzzo interno con riguardo particolare a due linee tematiche proprie degli studi storico-geografici. In primo luogo lo studio ha perseguito il tema della ricostruzione dei paesaggi storici attraverso il contributo delle fonti storico-cartografiche e delle fonti catastali interpellate nella loro potenzialità ermeneutica dei passati quadri geo-antropici, tenendo conto del rapporto tra rappresentazioni e centri di potere - alle diverse scale - in termini di committenza e di dinamiche di circolazione delle scritture del territorio. La seconda direttrice tematica richiama l'argomento delle discontinuità territoriali che coinvolsero i centri in esame. Nel dettaglio si è analizzato il rapporto tra disastri e fenomeni di territorializzazione e deterritorializzazione con specifico riferimento alle conseguenze sui contesti antropici della crisi sismica del 1703 - che nell'area risultano quasi del tutto sconosciute dalla prospettiva dei dati raccolti all'interno dei cataloghi dei terremoti storici dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - e a un episodio di eccesso idrico del fiume, le cui implicazioni sono state approfondite analizzando la risposta comunitaria di una singola università feudale e le differenti percezioni dell'alluvione nelle fonti documentali, veicolate da specifiche logiche di potere incarnate dalle parti sociali. Per ultimo, l'elaborato propone una messa a valore delle informazioni storico-territoriali emerse dall'interrogazione delle fonti attraverso la creazione di una WebApp, ideata su piattaforma ArcGIS Online e concepita per incentivare una lettura critico-propositiva dei dati funzionale alle attività di programmazione degli attori territoriali (istituzioni, progettisti, associazioni culturali, cooperative di comunità, università, istituti scolastici), affinché le fasi di studio preliminare che precedono i processi di pianificazione sommino il concorso delle conoscenze storico-geografiche.
Dinamiche territoriali nella Media Valle dell’Aterno in età moderna dal XV al XVIII secolo. Il contado aquilano tra geografia storica e applicazioni geotecnologiche
CIAGLIA, FILIBERTO
2025
Abstract
Il lavoro analizza le dinamiche territoriali di nove castelli della Media Valle dell'Aterno nel corso dell'età moderna, area storicamente connessa alla città dell’Aquila in quanto parte del suo contado e per tale ragione inscritta nel processo di fondazione urbana a partire dal XIII secolo. Con una metodologia di lavoro imperniata sull'incrocio tra fonti di varia tipologia (cartografia storica, fonti a stampa e fonti manoscritte provenienti da diverse conservatorie archivistiche pubbliche), unito alla ricerca sul campo, la ricerca ha focalizzato l'attenzione sull'evoluzione territoriale di questa porzione di Abruzzo interno con riguardo particolare a due linee tematiche proprie degli studi storico-geografici. In primo luogo lo studio ha perseguito il tema della ricostruzione dei paesaggi storici attraverso il contributo delle fonti storico-cartografiche e delle fonti catastali interpellate nella loro potenzialità ermeneutica dei passati quadri geo-antropici, tenendo conto del rapporto tra rappresentazioni e centri di potere - alle diverse scale - in termini di committenza e di dinamiche di circolazione delle scritture del territorio. La seconda direttrice tematica richiama l'argomento delle discontinuità territoriali che coinvolsero i centri in esame. Nel dettaglio si è analizzato il rapporto tra disastri e fenomeni di territorializzazione e deterritorializzazione con specifico riferimento alle conseguenze sui contesti antropici della crisi sismica del 1703 - che nell'area risultano quasi del tutto sconosciute dalla prospettiva dei dati raccolti all'interno dei cataloghi dei terremoti storici dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - e a un episodio di eccesso idrico del fiume, le cui implicazioni sono state approfondite analizzando la risposta comunitaria di una singola università feudale e le differenti percezioni dell'alluvione nelle fonti documentali, veicolate da specifiche logiche di potere incarnate dalle parti sociali. Per ultimo, l'elaborato propone una messa a valore delle informazioni storico-territoriali emerse dall'interrogazione delle fonti attraverso la creazione di una WebApp, ideata su piattaforma ArcGIS Online e concepita per incentivare una lettura critico-propositiva dei dati funzionale alle attività di programmazione degli attori territoriali (istituzioni, progettisti, associazioni culturali, cooperative di comunità, università, istituti scolastici), affinché le fasi di studio preliminare che precedono i processi di pianificazione sommino il concorso delle conoscenze storico-geografiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/190533
URN:NBN:IT:UNIROMA1-190533