L’obiettivo del presente lavoro di tesi è esaminare la relazione tra l’attività di trading in futures – espressa dalle variabili parametriche “volume” e “open interest” – e la volatilità dei rendimenti nei mercati delle commodities agricole. Più nello specifico, il lavoro mira a rispondere a due principali domande di ricerca. La prima ha a oggetto lo studio delle relazioni dinamiche tra volume di trading, open interest e volatilità del prezzo spot. In particolare, si vorrà determinare quale sia il loro nesso di causalità, al fine di verificare se sia l’attività di trading in futures a causare una maggiore volatilità nel mercato sottostante o, al contrario, sia l’incremento di volatilità a determinare un maggiore ricorso al mercato dei derivati. Questa prima indagine sulla natura delle relazioni esistenti tra le variabili, servirà sia a chiarire l’effetto (de)stabilizzante dei derivati sul mercato spot sia ad improntare meglio la domanda di ricerca successiva. La seconda domanda di ricerca riguarda l’effetto dell’attività speculativa sulla volatilità del prezzo spot; dove l’attività speculativa sarà misurata da indicatori ottenuti dalla combinazione delle variabili “volume di trading” e “open interest”. La convenzione generalmente accettata in letteratura, infatti, è che il volume di trading sia una proxy dell’attività speculativa, mentre l’open interest rappresenti un’approssimazione dell’attività di hedging.
Un’analisi dell’attività speculativa tramite derivati nel mercato delle commodities agricole nel periodo 2000-2012
LICCARDO, GIOVANNI
2014
Abstract
L’obiettivo del presente lavoro di tesi è esaminare la relazione tra l’attività di trading in futures – espressa dalle variabili parametriche “volume” e “open interest” – e la volatilità dei rendimenti nei mercati delle commodities agricole. Più nello specifico, il lavoro mira a rispondere a due principali domande di ricerca. La prima ha a oggetto lo studio delle relazioni dinamiche tra volume di trading, open interest e volatilità del prezzo spot. In particolare, si vorrà determinare quale sia il loro nesso di causalità, al fine di verificare se sia l’attività di trading in futures a causare una maggiore volatilità nel mercato sottostante o, al contrario, sia l’incremento di volatilità a determinare un maggiore ricorso al mercato dei derivati. Questa prima indagine sulla natura delle relazioni esistenti tra le variabili, servirà sia a chiarire l’effetto (de)stabilizzante dei derivati sul mercato spot sia ad improntare meglio la domanda di ricerca successiva. La seconda domanda di ricerca riguarda l’effetto dell’attività speculativa sulla volatilità del prezzo spot; dove l’attività speculativa sarà misurata da indicatori ottenuti dalla combinazione delle variabili “volume di trading” e “open interest”. La convenzione generalmente accettata in letteratura, infatti, è che il volume di trading sia una proxy dell’attività speculativa, mentre l’open interest rappresenti un’approssimazione dell’attività di hedging.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/195867
URN:NBN:IT:UNIROMA2-195867