In questo lavoro è stata allestita una descrizione diacronica e sincronica, organizzata per livelli di analisi (fonetica e fonologia, morfologia, sintassi e lessico), del dialetto di Cannalonga (SA), un borgo situato nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, entro i confini amministrativi della provincia di Salerno. Si tratta della prima grammatica completa di un dialetto cilentano, secondo gli strumenti analitici della Linguistica moderna. L’indagine dei fenomeni linguistici è avvenuta mediante interviste strutturate rivolte a 21 informatori appartenenti a tre fasce anagrafiche: 20-30 anni (GA), 40-55 anni (FM) e ultrasettantenni (A), il che ha permesso di considerare la variazione dei dati nel tempo apparente. Le caratteristiche peculiari del dialetto di Cannalonga si riscontrano soprattutto nella fonetica e nella fonologia; infatti, sebbene l’inventario dei fonemi vocalici in sede tonica appartenga al tipo “romanzo comune” – il più diffuso nell’Italia centro-meridionale – il vocalismo atono è piuttosto conservativo: in sede protonica si registrano cinque fonemi (/a e i o u/), ridotti a tre (/a i o/) in sede postonica interna; in posizione finale, invece, si registra un sistema di tipo toscano a quattro timbri: -/a/, -/e/, -/i/, -/o/, ove i continuatori di -Ī e -Ŭ, cioè -i e -u (> -o) innescano metafonesi. Sono stati rinvenuti anche molti casi di -[i] anetimologiche finali, là dove ci si aspetterebbe -[e] (< -Ĕ(M), -ĂS/AE), probabilmente per un riaggiustamento a partire da un sistema a tre timbri /a i u/ o per interferenza parziale, diffusa lessicalmente, dei limitrofi sistemi di tipo siciliano. Altri aspetti interessanti riguardano il genere grammaticale: come in molte zone alto-meridionali, oltre al maschile e al femminile, si ritrovano anche il neutro di massa e il neutro alternante. Sul piano morfologico va segnalato, inoltre, che i dimostrativi (pronomi e aggettivi) presentano tre gradi di vicinanza: oltre ai continuatori di ECCU + ISTU(M) e ECCU + ILLU(M), si registrano i continuatori di ECCU+IPSU(M); dalle inchieste effettuate è emerso che chisto (I grado di vicinanza) e chisso (II grado di vicinanza) possono essere usati liberamente per individuare la sfera deittica di entrambi i partecipanti all’atto locutorio. Riguardo al sistema dei pronomi personali tonici, si è osservato che esso è piuttosto distante dall’italiano standard: nella varietà delle fasce A e FM, la I e la II SG presentano un’opposizione di caso a quattro forme, come nel sardo logudorese e nuorese; i più giovani ricorrono, invece, a un sistema a tre opposizioni (permangono i continuatori di MECŬM e TECŬM per il comitativo, mentre viene meno la distinzione tra oggetto diretto e indiretto). A livello sintattico, invece, i fenomeni più rilevanti riguardano il sistema dell’ausiliazione perfettiva – descritta nella prospettiva teorica dell’Unaccusative Hypothesis di Perlmutter – l’accordo del participio passato, il posizionamento dei clitici nella frase e i costrutti allocutivi. Infine, è stato allestito un glossario di circa duecento lessemi (sostantivi e alcuni verbi), appartenenti perlopiù al lessico arcaico, caduto in disuso nella fascia dei GA. GA. Le voci selezionate rientrano in tre categorie: nomi di piante e di animali; nomi e verbi relativi all’ambiente domestico e alla gastronomia locale; lessemi relativi all’agricoltura e alla pastorizia.
Grammatica del dialetto di Cannalonga (SA): un'indagine diagenerazionale
AMATO, ANIELLO
2025
Abstract
In questo lavoro è stata allestita una descrizione diacronica e sincronica, organizzata per livelli di analisi (fonetica e fonologia, morfologia, sintassi e lessico), del dialetto di Cannalonga (SA), un borgo situato nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, entro i confini amministrativi della provincia di Salerno. Si tratta della prima grammatica completa di un dialetto cilentano, secondo gli strumenti analitici della Linguistica moderna. L’indagine dei fenomeni linguistici è avvenuta mediante interviste strutturate rivolte a 21 informatori appartenenti a tre fasce anagrafiche: 20-30 anni (GA), 40-55 anni (FM) e ultrasettantenni (A), il che ha permesso di considerare la variazione dei dati nel tempo apparente. Le caratteristiche peculiari del dialetto di Cannalonga si riscontrano soprattutto nella fonetica e nella fonologia; infatti, sebbene l’inventario dei fonemi vocalici in sede tonica appartenga al tipo “romanzo comune” – il più diffuso nell’Italia centro-meridionale – il vocalismo atono è piuttosto conservativo: in sede protonica si registrano cinque fonemi (/a e i o u/), ridotti a tre (/a i o/) in sede postonica interna; in posizione finale, invece, si registra un sistema di tipo toscano a quattro timbri: -/a/, -/e/, -/i/, -/o/, ove i continuatori di -Ī e -Ŭ, cioè -i e -u (> -o) innescano metafonesi. Sono stati rinvenuti anche molti casi di -[i] anetimologiche finali, là dove ci si aspetterebbe -[e] (< -Ĕ(M), -ĂS/AE), probabilmente per un riaggiustamento a partire da un sistema a tre timbri /a i u/ o per interferenza parziale, diffusa lessicalmente, dei limitrofi sistemi di tipo siciliano. Altri aspetti interessanti riguardano il genere grammaticale: come in molte zone alto-meridionali, oltre al maschile e al femminile, si ritrovano anche il neutro di massa e il neutro alternante. Sul piano morfologico va segnalato, inoltre, che i dimostrativi (pronomi e aggettivi) presentano tre gradi di vicinanza: oltre ai continuatori di ECCU + ISTU(M) e ECCU + ILLU(M), si registrano i continuatori di ECCU+IPSU(M); dalle inchieste effettuate è emerso che chisto (I grado di vicinanza) e chisso (II grado di vicinanza) possono essere usati liberamente per individuare la sfera deittica di entrambi i partecipanti all’atto locutorio. Riguardo al sistema dei pronomi personali tonici, si è osservato che esso è piuttosto distante dall’italiano standard: nella varietà delle fasce A e FM, la I e la II SG presentano un’opposizione di caso a quattro forme, come nel sardo logudorese e nuorese; i più giovani ricorrono, invece, a un sistema a tre opposizioni (permangono i continuatori di MECŬM e TECŬM per il comitativo, mentre viene meno la distinzione tra oggetto diretto e indiretto). A livello sintattico, invece, i fenomeni più rilevanti riguardano il sistema dell’ausiliazione perfettiva – descritta nella prospettiva teorica dell’Unaccusative Hypothesis di Perlmutter – l’accordo del participio passato, il posizionamento dei clitici nella frase e i costrutti allocutivi. Infine, è stato allestito un glossario di circa duecento lessemi (sostantivi e alcuni verbi), appartenenti perlopiù al lessico arcaico, caduto in disuso nella fascia dei GA. GA. Le voci selezionate rientrano in tre categorie: nomi di piante e di animali; nomi e verbi relativi all’ambiente domestico e alla gastronomia locale; lessemi relativi all’agricoltura e alla pastorizia.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi_dottorato_Amato.pdf
accesso aperto
Dimensione
3.11 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.11 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/210423
URN:NBN:IT:UNIROMA1-210423