The aim of my dissertation is to explore the relationship between the concept of the Anthropocene and the literary field from two perspectives: the theoretical and the critical-applicative. Despite the fact that the term was conceived in the field of geology, in recent years the Anthropocene has proved to be an extremely productive paradigm in various fields of cultural reflection. The purpose of this thesis is to observe how and in what forms the paradigm can be productive in the field of literary theory. In order to do this, the thesis starts the discussion from the theoretical framework of new materialisms, referring in particular to Karen Barad's theory of agential realism. The intention is to demonstrate how the main characteristics of the Anthropocene are those of performativity and processuality. On the basis of Barad's ethich-onto-epistemological scheme, the discussion develops along three main axes that also guide the critical analysis: that of form, that of aesthetics, and that of ethics. The literary context to which reference is made is the contemporary European and Anglo-American. The thesis is therefore divided into two parts: the first two chapters develop the theoretical discussion, while chapters three to five develop the critical one. The first chapter reconstructs the framework of the international cultural debate around the concept of the Anthropocene, referring in particular to the deconstruction of the nature-culture binarism; it then reconstructs a state of the art from a transnational perspective, aiming to relate the different methodological discussions concerning ecocriticism in particular and the environmental humanities in general. The second chapter provides a philosophical and literary reflection, starting from Karen Barad's theories. The discussion focuses in particular on the concepts of causality, agency, space-time, hauntology, possibility and proximity. The third chapter opens the second part of the thesis and is dedicated to the formal and comparative analysis of the novels Gli Increati (2015) by Antonio Moresco and Terminus Radieux (2014) by Antoine Volodine. The chapter carries out a close reading analysis of the two works in the light of the critical and theoretical orientations presented in the second chapter of the thesis, anchoring itself in particular in the econarratological perspective. Starting with the concept of apocalypse, the chapter devotes a first part to analysing the way in which the two novels deconstruct the narrative aspects most commonly associated with the narrative of the end of the world, particularly with regard to the formal categories of space and time; this is followed by an analysis of the complex vocalic instance, which shows how such a deconstruction also takes place at the linguistic and grammatical level; finally, attention is paid to the metanarrative aspects of the two novels through an analysis of the metalessic phenomena contained therein. The fourth chapter is dedicated to an aesthetic analysis, in the context of ecohorror, ecogothic and ecosublime, of the works Annihilation (2014), the first novel of the Southern Reach trilogy by the American writer Jeff VanderMeer, and Sirene (2007) by the Italian writer Laura Pugno. In particular, the chapter identifies the different types of hybrid present in the novels - the hybrid through montage, the hybrid through contamination, the hybrid through anthropophagy - useful in the creation of non-human characters. The next chapter is dedicated to the analysis of the representation of space according to the dictates of the ecosublime, analysing the resemantisation of the motif of ruins in an ecological and posthuman way. Finally, the fifth chapter is dedicated to the concept of what I call "climatic realism", the formulation of which is supported by the analysis of case studies that are useful to give an account of the taxonomic order proposed according to three criteria: climatic realism of the first degree; climatic realism of the second degree; climatic realism of the third degree, also known as speculative realism. The analysis of the works is conducted specifically in relation to the ethical question; for works in the first and second categories, whose discussion is developed in close argumentative correlation, the novels Après la vague (2018) by Sandrine Collette, Something new under the Sun (2021) by Alexandra Kleeman and Erosion by Lorenza Pieri (2022) will be analysed. For the third level of climate realism, Notre vie dans les forêts (2017) by Marie Darrieussecq and The Stone Gods (2007) by Jeanette Winterson will be analysed. In terms of the type of study conducted, the chapter favours a thematic analysis aimed at understanding the ways in which the themes and tropes used in the novels may or may not contribute to the formation of an ecological consciousness.

Il presente lavoro si propone di indagare la relazione tra il concetto di Antropocene e il campo letterario secondo due prospettive: quella teorica da un lato, quella critica applicativa dall’altro. Nonostante il termine sia stato concepito in ambito geologico, infatti, l’Antropocene si è di fatto rivelato, negli ultimi anni, un paradigma estremamente produttivo in diversi campi della riflessione culturale. L’intento della tesi è di osservare in che modo e in quali forme il paradigma possa rendersi produttivo nell’ambito della riflessione letteraria. Per fare ciò, la tesi conduce la discussione a partire dal quadro teorico dei nuovi materialismi, facendo in particolare riferimento alla teoria del realismo agenziale di Karen Barad. L’intento è di dimostrare come le caratteristiche principali del concetto di Antropocene siano quelle della performatività e della processualità. La discussione si sviluppa quindi, sulla scorta dello schema etich-onto-epistemologico baradiano, lungo tre assi principali, che guidano anche l’analisi critica: quello della forma, quello dell’estetica, quello dell’etica. Il contesto letterario cui si farà riferimento è quello contemporaneo europeo e angloamericano. La tesi si divide quindi in due parti: i primi due capitoli sviluppano la discussione teorica, i capitoli dal terzo al quinto quella critica. Il primo capitolo ricostruisce in primo luogo il quadro del dibattito culturale internazionale attorno al concetto di Antropocene, facendo in particolare riferimento alla decostruzione del binarismo natura-cultura; il capitolo ricostruisce quindi uno stato dell’arte in ottica transnazionale, volto a mettere in relazione tra loro, in ottica comparata, le diverse discussioni metodologiche che riguardano l’ecocritica in particolare, le environmental humanities in generale. Il secondo capitolo conduce una riflessione di matrice filosofica e letteraria a partire dalle teorie di Karen Barad. La discussione viene condotta in particolare focalizzandosi sui concetti di causalità, agency, spaziotempo, hauntologia, possibilità e prossimità. Il terzo capitolo apre la seconda parte della tesi ed è dedicato all’analisi formale e comparata dei romanzi Gli Increati (2015) di Antonio Moresco e Terminus Radieux (2014) di Antoine Volodine. Il capitolo conduce un’analisi in close reading delle due opere alla luce degli orientamenti critici e teorici esposti nel secondo capitolo di tesi, in particolare ancorandosi alla prospettiva econarratologica. Partendo dal concetto di Apocalisse, il capitolo dedica una prima parte all’analisi del modo in cui i due romanzi destrutturano gli aspetti narrativi più comunemente legati alla narrazione della fine del mondo, in particolar modo relativamente alle categorie formali di spazio e di tempo; a ciò segue l’analisi dell’istanza vocalica complessa, che mostra come tale destrutturazione avvenga anche su di un piano linguistico e grammaticale; in ultimo attenzione è dedicata agli aspetti metanarrativi dei due romanzi attraverso un’analisi dei fenomeni di metalessi ivi contenuti. Il quarto capitolo è dedicato all’analisi estetica, nell’ambito dell’ecohorror, dell’ecogotico e dell’ecosublime delle opere Annihilation (2014), primo romanzo della Southern Reach Trilogy dello scrittore americano Jeff VanderMeer, e Sirene (2007) della scrittrice italiana Laura Pugno. Il capitolo individua, nello specifico, le diverse tipologie di ibrido presenti nei romanzi – l’ibrido per montaggio, l’ibrido per contaminazione, l’ibrido per antropofagia – utili alla creazione dei personaggi nonumani. In seguito, il capitolo si dedica all’analisi della rappresentazione dello spazio secondo i dettami dell’ecosublime, per cui si analizza la risemantizzazione in chiave ecologica e postumana del motivo delle rovine. Il quinto capitolo è infine dedicato alla trattazione del concetto di realismo climatico, la cui formulazione viene sostenuta dall’analisi di casi studio utili a dar conto dell’ordine tassonomico proposto secondo tre criteri: realismo climatico di I grado; realismo climatico di II grado; realismo climatico di III grado, anche detto realismo speculativo. L’analisi delle opere viene condotta nello specifico in relazione alla questione etica; per le opere relative alla prima e la seconda categoria, la cui discussione si sviluppa in stretta correlazione argomentativa, si analizzano i romanzi Après la vague (2018) di Sandrine Collette; Something new under the Sun (2021) di Alexandra Kleeman; Erosione di Lorenza Pieri (2022). Per il terzo grado di realismo climatico si analizzano invece le opere Notre vie dans les forêts (2017) di Marie Darrieussecq e The Stone Gods (2007) di Jeanette Winterson. Per la tipologia di studio condotto si privilegia nel capitolo un’analisi di tipo tematico, volta a comprendere il modo in cui temi e topoi utilizzati nei romanzi possano o meno coadiuvare la formazione di una coscienza ecologica.

Letteratura e Antropocene: forma, etica, estetica

ELIA, ANNAMARIA
2025

Abstract

The aim of my dissertation is to explore the relationship between the concept of the Anthropocene and the literary field from two perspectives: the theoretical and the critical-applicative. Despite the fact that the term was conceived in the field of geology, in recent years the Anthropocene has proved to be an extremely productive paradigm in various fields of cultural reflection. The purpose of this thesis is to observe how and in what forms the paradigm can be productive in the field of literary theory. In order to do this, the thesis starts the discussion from the theoretical framework of new materialisms, referring in particular to Karen Barad's theory of agential realism. The intention is to demonstrate how the main characteristics of the Anthropocene are those of performativity and processuality. On the basis of Barad's ethich-onto-epistemological scheme, the discussion develops along three main axes that also guide the critical analysis: that of form, that of aesthetics, and that of ethics. The literary context to which reference is made is the contemporary European and Anglo-American. The thesis is therefore divided into two parts: the first two chapters develop the theoretical discussion, while chapters three to five develop the critical one. The first chapter reconstructs the framework of the international cultural debate around the concept of the Anthropocene, referring in particular to the deconstruction of the nature-culture binarism; it then reconstructs a state of the art from a transnational perspective, aiming to relate the different methodological discussions concerning ecocriticism in particular and the environmental humanities in general. The second chapter provides a philosophical and literary reflection, starting from Karen Barad's theories. The discussion focuses in particular on the concepts of causality, agency, space-time, hauntology, possibility and proximity. The third chapter opens the second part of the thesis and is dedicated to the formal and comparative analysis of the novels Gli Increati (2015) by Antonio Moresco and Terminus Radieux (2014) by Antoine Volodine. The chapter carries out a close reading analysis of the two works in the light of the critical and theoretical orientations presented in the second chapter of the thesis, anchoring itself in particular in the econarratological perspective. Starting with the concept of apocalypse, the chapter devotes a first part to analysing the way in which the two novels deconstruct the narrative aspects most commonly associated with the narrative of the end of the world, particularly with regard to the formal categories of space and time; this is followed by an analysis of the complex vocalic instance, which shows how such a deconstruction also takes place at the linguistic and grammatical level; finally, attention is paid to the metanarrative aspects of the two novels through an analysis of the metalessic phenomena contained therein. The fourth chapter is dedicated to an aesthetic analysis, in the context of ecohorror, ecogothic and ecosublime, of the works Annihilation (2014), the first novel of the Southern Reach trilogy by the American writer Jeff VanderMeer, and Sirene (2007) by the Italian writer Laura Pugno. In particular, the chapter identifies the different types of hybrid present in the novels - the hybrid through montage, the hybrid through contamination, the hybrid through anthropophagy - useful in the creation of non-human characters. The next chapter is dedicated to the analysis of the representation of space according to the dictates of the ecosublime, analysing the resemantisation of the motif of ruins in an ecological and posthuman way. Finally, the fifth chapter is dedicated to the concept of what I call "climatic realism", the formulation of which is supported by the analysis of case studies that are useful to give an account of the taxonomic order proposed according to three criteria: climatic realism of the first degree; climatic realism of the second degree; climatic realism of the third degree, also known as speculative realism. The analysis of the works is conducted specifically in relation to the ethical question; for works in the first and second categories, whose discussion is developed in close argumentative correlation, the novels Après la vague (2018) by Sandrine Collette, Something new under the Sun (2021) by Alexandra Kleeman and Erosion by Lorenza Pieri (2022) will be analysed. For the third level of climate realism, Notre vie dans les forêts (2017) by Marie Darrieussecq and The Stone Gods (2007) by Jeanette Winterson will be analysed. In terms of the type of study conducted, the chapter favours a thematic analysis aimed at understanding the ways in which the themes and tropes used in the novels may or may not contribute to the formation of an ecological consciousness.
23-mag-2025
Italiano
Il presente lavoro si propone di indagare la relazione tra il concetto di Antropocene e il campo letterario secondo due prospettive: quella teorica da un lato, quella critica applicativa dall’altro. Nonostante il termine sia stato concepito in ambito geologico, infatti, l’Antropocene si è di fatto rivelato, negli ultimi anni, un paradigma estremamente produttivo in diversi campi della riflessione culturale. L’intento della tesi è di osservare in che modo e in quali forme il paradigma possa rendersi produttivo nell’ambito della riflessione letteraria. Per fare ciò, la tesi conduce la discussione a partire dal quadro teorico dei nuovi materialismi, facendo in particolare riferimento alla teoria del realismo agenziale di Karen Barad. L’intento è di dimostrare come le caratteristiche principali del concetto di Antropocene siano quelle della performatività e della processualità. La discussione si sviluppa quindi, sulla scorta dello schema etich-onto-epistemologico baradiano, lungo tre assi principali, che guidano anche l’analisi critica: quello della forma, quello dell’estetica, quello dell’etica. Il contesto letterario cui si farà riferimento è quello contemporaneo europeo e angloamericano. La tesi si divide quindi in due parti: i primi due capitoli sviluppano la discussione teorica, i capitoli dal terzo al quinto quella critica. Il primo capitolo ricostruisce in primo luogo il quadro del dibattito culturale internazionale attorno al concetto di Antropocene, facendo in particolare riferimento alla decostruzione del binarismo natura-cultura; il capitolo ricostruisce quindi uno stato dell’arte in ottica transnazionale, volto a mettere in relazione tra loro, in ottica comparata, le diverse discussioni metodologiche che riguardano l’ecocritica in particolare, le environmental humanities in generale. Il secondo capitolo conduce una riflessione di matrice filosofica e letteraria a partire dalle teorie di Karen Barad. La discussione viene condotta in particolare focalizzandosi sui concetti di causalità, agency, spaziotempo, hauntologia, possibilità e prossimità. Il terzo capitolo apre la seconda parte della tesi ed è dedicato all’analisi formale e comparata dei romanzi Gli Increati (2015) di Antonio Moresco e Terminus Radieux (2014) di Antoine Volodine. Il capitolo conduce un’analisi in close reading delle due opere alla luce degli orientamenti critici e teorici esposti nel secondo capitolo di tesi, in particolare ancorandosi alla prospettiva econarratologica. Partendo dal concetto di Apocalisse, il capitolo dedica una prima parte all’analisi del modo in cui i due romanzi destrutturano gli aspetti narrativi più comunemente legati alla narrazione della fine del mondo, in particolar modo relativamente alle categorie formali di spazio e di tempo; a ciò segue l’analisi dell’istanza vocalica complessa, che mostra come tale destrutturazione avvenga anche su di un piano linguistico e grammaticale; in ultimo attenzione è dedicata agli aspetti metanarrativi dei due romanzi attraverso un’analisi dei fenomeni di metalessi ivi contenuti. Il quarto capitolo è dedicato all’analisi estetica, nell’ambito dell’ecohorror, dell’ecogotico e dell’ecosublime delle opere Annihilation (2014), primo romanzo della Southern Reach Trilogy dello scrittore americano Jeff VanderMeer, e Sirene (2007) della scrittrice italiana Laura Pugno. Il capitolo individua, nello specifico, le diverse tipologie di ibrido presenti nei romanzi – l’ibrido per montaggio, l’ibrido per contaminazione, l’ibrido per antropofagia – utili alla creazione dei personaggi nonumani. In seguito, il capitolo si dedica all’analisi della rappresentazione dello spazio secondo i dettami dell’ecosublime, per cui si analizza la risemantizzazione in chiave ecologica e postumana del motivo delle rovine. Il quinto capitolo è infine dedicato alla trattazione del concetto di realismo climatico, la cui formulazione viene sostenuta dall’analisi di casi studio utili a dar conto dell’ordine tassonomico proposto secondo tre criteri: realismo climatico di I grado; realismo climatico di II grado; realismo climatico di III grado, anche detto realismo speculativo. L’analisi delle opere viene condotta nello specifico in relazione alla questione etica; per le opere relative alla prima e la seconda categoria, la cui discussione si sviluppa in stretta correlazione argomentativa, si analizzano i romanzi Après la vague (2018) di Sandrine Collette; Something new under the Sun (2021) di Alexandra Kleeman; Erosione di Lorenza Pieri (2022). Per il terzo grado di realismo climatico si analizzano invece le opere Notre vie dans les forêts (2017) di Marie Darrieussecq e The Stone Gods (2007) di Jeanette Winterson. Per la tipologia di studio condotto si privilegia nel capitolo un’analisi di tipo tematico, volta a comprendere il modo in cui temi e topoi utilizzati nei romanzi possano o meno coadiuvare la formazione di una coscienza ecologica.
SINOPOLI, Franca
MUSSGNUG, FLORIAN
GENTILI, Sonia
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
340
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi_dottorato_Elia.pdf

accesso aperto

Dimensione 3.15 MB
Formato Adobe PDF
3.15 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/210939
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-210939