The expression ‘islamic feminisms’ indicates a planetary movement that stands out for its religious specification. Since the 1990s, this transnational movement initially was established in Muslim societies and expanded into secular Western societies in the early 2000s. The research analyses the phenomenon of islamic feminisms in the European context, focusing on the relationship between religious identity, gender claims and the concept of secularism in multicultural societies. This movement challenges the patriarchal dynamics of religious interpretations and promotes greater visibility of Muslim women in the public space. The research explores how, in Europe, Muslim feminists challenge the established model of secularism, claiming the right to express their religious identity in democracies. This phenomenon is crucial in the debate on religious symbols, such as the hijab, and in the policies regulating public space in European countries. Particular attention is paid to the judgments of the European Court of Human Rights (ECHR), which significantly influence the definition of the limits of religious freedom and the rights of Muslim women. Adopting an interdisciplinary approach, the thesis explores the complex interactions between modernity, religion and feminism, analyzing the redefinition of the concept of emancipation. In this context, the visibility of religious symbols is frequently interpreted in conflicting ways, oscillating between perceptions of submission and resistance. The historical and legal analysis of European regulations on religious symbols highlights the active role of Muslim women, protagonists of a new form of activism that contributes to redefining the terms of the secular pact. Through acts of civil resistance, online activism and legal initiatives, these women oppose social and institutional Islamophobia, claiming their rights both as European citizens and as women of the Islamic faith. The research project is therefore proposed as a historical-juridical study reflecting the socio-political change brought about by the interaction between the demands of society and those of institutions. The research invites a reflection on the different declinations of secularism and on the redefinition of the female question, proposing the idea that Muslim European citizens are not only the effective protagonists of their own emancipation, but also indispensable interlocutors for the Europe of the future.

L'espressione “femminismi islamici” indica un movimento planetario che si distingue per la sua specificazione religiosa. A partire dagli anni Novanta, questo movimento transnazionale si è affermato inizialmente nelle società musulmane e si è espanso nelle società occidentali secolari nei primi anni Duemila. Questa tesi analizza il fenomeno dei femminismi islamici nel contesto europeo, concentrandosi sulla relazione tra identità religiosa, rivendicazioni di genere e concetto di laicità nelle società multiculturali. Questo movimento sfida le dinamiche patriarcali delle interpretazioni religiose e promuove una maggiore visibilità delle donne musulmane nello spazio pubblico. La ricerca esplora come, in Europa, le femministe musulmane sfidino il modello consolidato di laicità, rivendicando il diritto di esprimere la propria identità religiosa nelle democrazie. Questo fenomeno è cruciale nel dibattito sui simboli religiosi, come l'hijab, e nelle politiche che regolano lo spazio pubblico nei Paesi europei. Particolare attenzione è rivolta alle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU), che influenzano in modo significativo la definizione dei limiti della libertà religiosa e dei diritti delle donne musulmane. Adottando un approccio interdisciplinare, la tesi esplora le complesse interazioni tra modernità, religione e femminismo, analizzando la ridefinizione del concetto di emancipazione. In questo contesto, la visibilità dei simboli religiosi è spesso interpretata in modi contrastanti, oscillando tra percezioni di sottomissione e resistenza. L'analisi storica e giuridica delle normative europee sui simboli religiosi evidenzia il ruolo attivo delle donne musulmane, protagoniste di una nuova forma di attivismo che contribuisce a ridefinire i termini del patto secolare. Attraverso atti di resistenza civile, attivismo online e iniziative legali, queste donne si oppongono all'islamofobia sociale e istituzionale, rivendicando i propri diritti sia come cittadine europee sia come donne di fede islamica. Il progetto di ricerca si propone quindi come uno studio storico-giuridico che riflette il cambiamento socio-politico determinato dall'interazione tra le richieste della società e quelle delle istituzioni. La ricerca invita a riflettere sulle diverse declinazioni della laicità e sulla ridefinizione della questione femminile, proponendo l'idea che le cittadine europee musulmane non siano solo protagoniste della propria emancipazione, ma interlocutrici indispensabili per l'Europa del futuro.

«Outside the Harem» Lo spazio pubblico europeo alla prova dei femminismi islamici all'inizio del XXI secolo

DOLCE, ANNA
2025

Abstract

The expression ‘islamic feminisms’ indicates a planetary movement that stands out for its religious specification. Since the 1990s, this transnational movement initially was established in Muslim societies and expanded into secular Western societies in the early 2000s. The research analyses the phenomenon of islamic feminisms in the European context, focusing on the relationship between religious identity, gender claims and the concept of secularism in multicultural societies. This movement challenges the patriarchal dynamics of religious interpretations and promotes greater visibility of Muslim women in the public space. The research explores how, in Europe, Muslim feminists challenge the established model of secularism, claiming the right to express their religious identity in democracies. This phenomenon is crucial in the debate on religious symbols, such as the hijab, and in the policies regulating public space in European countries. Particular attention is paid to the judgments of the European Court of Human Rights (ECHR), which significantly influence the definition of the limits of religious freedom and the rights of Muslim women. Adopting an interdisciplinary approach, the thesis explores the complex interactions between modernity, religion and feminism, analyzing the redefinition of the concept of emancipation. In this context, the visibility of religious symbols is frequently interpreted in conflicting ways, oscillating between perceptions of submission and resistance. The historical and legal analysis of European regulations on religious symbols highlights the active role of Muslim women, protagonists of a new form of activism that contributes to redefining the terms of the secular pact. Through acts of civil resistance, online activism and legal initiatives, these women oppose social and institutional Islamophobia, claiming their rights both as European citizens and as women of the Islamic faith. The research project is therefore proposed as a historical-juridical study reflecting the socio-political change brought about by the interaction between the demands of society and those of institutions. The research invites a reflection on the different declinations of secularism and on the redefinition of the female question, proposing the idea that Muslim European citizens are not only the effective protagonists of their own emancipation, but also indispensable interlocutors for the Europe of the future.
27-mag-2025
Italiano
L'espressione “femminismi islamici” indica un movimento planetario che si distingue per la sua specificazione religiosa. A partire dagli anni Novanta, questo movimento transnazionale si è affermato inizialmente nelle società musulmane e si è espanso nelle società occidentali secolari nei primi anni Duemila. Questa tesi analizza il fenomeno dei femminismi islamici nel contesto europeo, concentrandosi sulla relazione tra identità religiosa, rivendicazioni di genere e concetto di laicità nelle società multiculturali. Questo movimento sfida le dinamiche patriarcali delle interpretazioni religiose e promuove una maggiore visibilità delle donne musulmane nello spazio pubblico. La ricerca esplora come, in Europa, le femministe musulmane sfidino il modello consolidato di laicità, rivendicando il diritto di esprimere la propria identità religiosa nelle democrazie. Questo fenomeno è cruciale nel dibattito sui simboli religiosi, come l'hijab, e nelle politiche che regolano lo spazio pubblico nei Paesi europei. Particolare attenzione è rivolta alle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU), che influenzano in modo significativo la definizione dei limiti della libertà religiosa e dei diritti delle donne musulmane. Adottando un approccio interdisciplinare, la tesi esplora le complesse interazioni tra modernità, religione e femminismo, analizzando la ridefinizione del concetto di emancipazione. In questo contesto, la visibilità dei simboli religiosi è spesso interpretata in modi contrastanti, oscillando tra percezioni di sottomissione e resistenza. L'analisi storica e giuridica delle normative europee sui simboli religiosi evidenzia il ruolo attivo delle donne musulmane, protagoniste di una nuova forma di attivismo che contribuisce a ridefinire i termini del patto secolare. Attraverso atti di resistenza civile, attivismo online e iniziative legali, queste donne si oppongono all'islamofobia sociale e istituzionale, rivendicando i propri diritti sia come cittadine europee sia come donne di fede islamica. Il progetto di ricerca si propone quindi come uno studio storico-giuridico che riflette il cambiamento socio-politico determinato dall'interazione tra le richieste della società e quelle delle istituzioni. La ricerca invita a riflettere sulle diverse declinazioni della laicità e sulla ridefinizione della questione femminile, proponendo l'idea che le cittadine europee musulmane non siano solo protagoniste della propria emancipazione, ma interlocutrici indispensabili per l'Europa del futuro.
Femminismi islamici; Laicità; Identità religiosa; Parità di genere; Diritti umani
PACILLO, Vincenzo
BOTTI, Alfonso
GAVIOLI, Laura
Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/211156
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMORE-211156