Le roman de Rome. La représentation de la nouvelle capitale dans les romans italiens et français de la fin du XIXe et du début du XXe siècles

Questa tesi ripercorre l’evoluzione della rappresentazione romanzesca di Roma divenuta capitale dell’Italia unificata. In che modo, a seguito di questo cambiamento di statuto politico e simbolico, si è rinnovata l’immagine millenaria della città, fino a incoraggiare l’invenzione, nella finzione, della «Terza Roma»? Il genere del romanzo, intimamente legato alla modernità e allo spazio urbano, permetteva di analizzare al meglio come gli scrittori si sforzassero di far entrare, attraverso la letteratura, la giovane nazione e la sua nuova capitale nella modernità europea. Lo studio di un corpus in maggioranza italiano, arricchito da alcuni romanzi francesi, apre una doppia prospettiva, interna ed esterna, e interroga la percezione della città di Roma nell’immaginario europeo tra la presa di Roma (1870) e la Prima guerra mondiale. Se molte ricerche si occupano dell’immaginario romano, nessuna prende in considerazione un corpus binazionale dedicato ai primi decenni di una capitale in cui si cristallizzano speranze, tentativi e delusioni legati alla « messa in finzione » di una città il cui mito si rinnova. Grazie a un campione di romanzi rappresentativi, la tesi si organizza cronologicamente attorno a tre grandi parti. La prima tratta dell’eredità narrativa, dei romanzi precursori e degli abbozzi di racconti su Roma nella sua prima decade da capitale; la seconda si concentra sugli ultimi vent’anni dell’Ottocento, durante i quali si consolida la nuova tradizione della narrazione romana; infine, la terza analizza la delusione e il pessimismo latenti nei romanzi della fine del secolo e dell’inizio del Novecento, segni dell’esaurirsi della narrazione della capitale. Questo percorso mostra come la finzione moderna di Roma, rispecchiando la sua realtà, abbia condotto i romanzieri da un entusiasmo iniziale a un pessimismo rassegnato.