Introduzione: La Cardiomiopatia Aritmogena del Ventricolo Destro (ARVC) è una malattia ereditaria del muscolo cardiaco caratterizzata dalla progressiva perdita e sostituzione fibro-adiposa dei cardiomiociti che costituiscono la parete libera delventricolo destro. Tale disomogeneità del tessuto cardiaco altera la normale conduzione dell'impulso elettrico, determinando l'insorgenza di aritmie che occasionalmente portano a fibrillazione ventricolare e morte improvvisa per arresto cardiaco, soprattutto nei giovani e negli atleti. Attualmente, sono noti 10 geni implicati nella determinazione genetica dell’ARVC e cinque di questi codificano per proteine costituenti il desmosoma cardiaco: Placofilina-2 (PKP2), Desmoplachina (DSP), Desmogleina-2 (DSG2), Desmocollina-2 (DSC2) e Placoblobina (JUP). Scopo dello studio: Lo studio descritto nella presente tesi mira a valutare la prevalenza e lo spettro di mutazioni nei cinque geni ARVC desmosomali in un gruppo di 80 casi indice Italiani, non imparentati tra loro. Inoltre, in tre grandi famiglie con ricorrenza di casi ARVC e in cui non sono state identificate mutazioni nei geni desmosomali, è stata effettuata un'analisi genome-wide integrando diversi approcci, quali studio di linkage, analisi di Copy Number Variations (CNVs) e sequenziamento dell’esoma. Metodi: Lo screening per la ricerca di mutazioni nei cinque geni ARVC desmosomali ha coinvolto 80 casi indice ed è stato effettuato tramite analisi DHPLC (Denaturing High-Performance Liquid Chromatography) e sequenziamento diretto del DNA.I soggetti appartenenti a ciascuna delle tre famiglie selezionate per l'analisi genome-wide sono stati genotipizzati utilizzando un pannello di marcatori ad alta densità che include più di 370.000 polimorfismi di singolo nucleotide (SNPs) (Illumina HumanCNV370-Duo BeadChip). In ciascuna famiglia è stato effettuato uno studio di linkage ed un’analisi di CNVs. Inoltre, Nella Famiglia #2 e nella #3 l'identificazione del gene malattia è stata tentata integrando i risultati dello studio di linkage con i dati ottenuti dal sequenziamento dell'esoma di due soggetti affetti. Risultati: L'analisi delle sequenze codificanti dei geni PKP2, DSP, DSG2, DSC2 e JUP in 80 casi indice Italiani ha permesso di identificare mutazioni singole nel 32.5% dei casi e mutazioni multiple nel 12.5%. Il 55% dei probandi non è risultato portatore di alcuna mutazione nei geni desmosomali. La maggior parte delle mutazioni ha coinvolto i geni PKP2, DSP, DSG2, confermando i dati riportati in letteratura. Tra i casi indice in cui non sono state identificate mutazioni nei geni desmosomali, tre appartengono a famiglie indipendenti con ricorrenza di casi ARVC. In ognuna di queste famiglie è stata effettuata un'analisi genome-wide allo scopo di identificare nuovi loci e geni malattia. Nella Famiglia #1 è stata identificata una CNV che coinvolge uno dei geni ARVC desmosomali noti e co-segrega con il fenotipo patogeno. Nella Famiglia #2, l’analisi di linkage ha permesso di identificare un nuovo locus ARVC sul cromosoma 19. Infine, nella Famiglia #3 è stato identificato un nuovo potenziale gene candidato per l’ARVC. Discussione: L’analisi genetica delle sequenze codificanti dei cinque geni ARVC desmosomali, in un gruppo di 80 probandi italiani, ha permesso di identificare mutazioni nel 45% dei casi, confermando il prevalente coinvolgimento dei tre geni PKP2, DSP e DSG2, in accordo con i dati riportati in letteratura. L'analisi genetica dei familiari dei probandi ha confermato la penetranza incompleta e l'espressività variabile della malattia, anche all'interno della stessa famiglia. L'assenza di mutazioni in più del 50% dei casi suggerisce il coinvolgimento di altri geni nella determinazione genetica dell'ARVC. In quest' ottica, un'analisi genome-wide è stata effettuata in tre famiglie con ricorrenza di casi ARVC e in cui non sono state individuate mutazioni nei geni desmosomali. Nella Famiglia #1, l’identificazione di una CNV in uno dei geni ARVC desmosomali, presente in tutti i soggetti affetti, sottolinea l'importanza di associare alle metodiche tradizionali utilizzate per lo screening di mutazioni puntiformi approcci che permettano di identificare eventuali variazioni strutturali presenti nel genoma. Nella Famiglia #2, l'analisi di linkage ha fornito una significativa evidenza dell'esistenza di un nuovo locus ARVC sul cromosoma 19, fornendo le basi per l'identificazione di nuovi geni. Infine, nella Famiglia #3, il sequenziamento dell'esoma di due soggetti affetti ha identificato un nuovo gene come un possibile candidato per l'ARVC
Identification of novel loci and genes involved in Arrhythmogenic Right Ventricular Cardiomyopathy
LI MURA, ILENA EGLE ASTRID
2012
Abstract
Introduzione: La Cardiomiopatia Aritmogena del Ventricolo Destro (ARVC) è una malattia ereditaria del muscolo cardiaco caratterizzata dalla progressiva perdita e sostituzione fibro-adiposa dei cardiomiociti che costituiscono la parete libera delventricolo destro. Tale disomogeneità del tessuto cardiaco altera la normale conduzione dell'impulso elettrico, determinando l'insorgenza di aritmie che occasionalmente portano a fibrillazione ventricolare e morte improvvisa per arresto cardiaco, soprattutto nei giovani e negli atleti. Attualmente, sono noti 10 geni implicati nella determinazione genetica dell’ARVC e cinque di questi codificano per proteine costituenti il desmosoma cardiaco: Placofilina-2 (PKP2), Desmoplachina (DSP), Desmogleina-2 (DSG2), Desmocollina-2 (DSC2) e Placoblobina (JUP). Scopo dello studio: Lo studio descritto nella presente tesi mira a valutare la prevalenza e lo spettro di mutazioni nei cinque geni ARVC desmosomali in un gruppo di 80 casi indice Italiani, non imparentati tra loro. Inoltre, in tre grandi famiglie con ricorrenza di casi ARVC e in cui non sono state identificate mutazioni nei geni desmosomali, è stata effettuata un'analisi genome-wide integrando diversi approcci, quali studio di linkage, analisi di Copy Number Variations (CNVs) e sequenziamento dell’esoma. Metodi: Lo screening per la ricerca di mutazioni nei cinque geni ARVC desmosomali ha coinvolto 80 casi indice ed è stato effettuato tramite analisi DHPLC (Denaturing High-Performance Liquid Chromatography) e sequenziamento diretto del DNA.I soggetti appartenenti a ciascuna delle tre famiglie selezionate per l'analisi genome-wide sono stati genotipizzati utilizzando un pannello di marcatori ad alta densità che include più di 370.000 polimorfismi di singolo nucleotide (SNPs) (Illumina HumanCNV370-Duo BeadChip). In ciascuna famiglia è stato effettuato uno studio di linkage ed un’analisi di CNVs. Inoltre, Nella Famiglia #2 e nella #3 l'identificazione del gene malattia è stata tentata integrando i risultati dello studio di linkage con i dati ottenuti dal sequenziamento dell'esoma di due soggetti affetti. Risultati: L'analisi delle sequenze codificanti dei geni PKP2, DSP, DSG2, DSC2 e JUP in 80 casi indice Italiani ha permesso di identificare mutazioni singole nel 32.5% dei casi e mutazioni multiple nel 12.5%. Il 55% dei probandi non è risultato portatore di alcuna mutazione nei geni desmosomali. La maggior parte delle mutazioni ha coinvolto i geni PKP2, DSP, DSG2, confermando i dati riportati in letteratura. Tra i casi indice in cui non sono state identificate mutazioni nei geni desmosomali, tre appartengono a famiglie indipendenti con ricorrenza di casi ARVC. In ognuna di queste famiglie è stata effettuata un'analisi genome-wide allo scopo di identificare nuovi loci e geni malattia. Nella Famiglia #1 è stata identificata una CNV che coinvolge uno dei geni ARVC desmosomali noti e co-segrega con il fenotipo patogeno. Nella Famiglia #2, l’analisi di linkage ha permesso di identificare un nuovo locus ARVC sul cromosoma 19. Infine, nella Famiglia #3 è stato identificato un nuovo potenziale gene candidato per l’ARVC. Discussione: L’analisi genetica delle sequenze codificanti dei cinque geni ARVC desmosomali, in un gruppo di 80 probandi italiani, ha permesso di identificare mutazioni nel 45% dei casi, confermando il prevalente coinvolgimento dei tre geni PKP2, DSP e DSG2, in accordo con i dati riportati in letteratura. L'analisi genetica dei familiari dei probandi ha confermato la penetranza incompleta e l'espressività variabile della malattia, anche all'interno della stessa famiglia. L'assenza di mutazioni in più del 50% dei casi suggerisce il coinvolgimento di altri geni nella determinazione genetica dell'ARVC. In quest' ottica, un'analisi genome-wide è stata effettuata in tre famiglie con ricorrenza di casi ARVC e in cui non sono state individuate mutazioni nei geni desmosomali. Nella Famiglia #1, l’identificazione di una CNV in uno dei geni ARVC desmosomali, presente in tutti i soggetti affetti, sottolinea l'importanza di associare alle metodiche tradizionali utilizzate per lo screening di mutazioni puntiformi approcci che permettano di identificare eventuali variazioni strutturali presenti nel genoma. Nella Famiglia #2, l'analisi di linkage ha fornito una significativa evidenza dell'esistenza di un nuovo locus ARVC sul cromosoma 19, fornendo le basi per l'identificazione di nuovi geni. Infine, nella Famiglia #3, il sequenziamento dell'esoma di due soggetti affetti ha identificato un nuovo gene come un possibile candidato per l'ARVCFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/93124
URN:NBN:IT:UNIPD-93124